Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

ACCOGLIENZA & ARTE: CINQUANTA PROFUGHI AFRICANI SCOPRONO PIRANDELLO ALLE FAM DI AGRIGENTO

AGRIGENTO, 6 Febbraio 2014 – Oltre cinquanta cittadini stranieri, migranti di origine africana - ospiti da qualche mese dei centri ai accoglienza di Agrigento, Villaseta e Porto Empedocle e provenienti da Ghambia, Eritrea, Nigeria, Mali e Somalia - hanno visitato stamani alle Fabbriche Chiaramontane la mostra “Fausto Pirandello. Il tempo della guerra 1939-1945”. L’iniziativa, intitolata “A come Arte, A come Accoglienza”, è stata promossa dall’Associazione Aquarinto, ente capofila per la provincia di Agrigento dei progetti SPRAR (sistema di protezione richiedenti asilo e
rifugiati politici) e ha come obiettivo l’integrazione dei profughi attraverso la conoscenza del tessuto cittadino in cui vivono. Nella visita guidata alla mostra di Fausto Pirandello – in corso fino al prossimo 23 febbraio, con ingresso gratuito – erano accompagnati dagli assistenti sociali, dai mediatori culturali e da tre interpreti di lingua inglese, francese e araba. Incuriositi dal percorso espositivo hanno fatto moltissime domande e si sono appassionati alla vicenda umana e artistica di Fausto Pirandello.

“Il processo di integrazione – spiega Giusy Naso, mediatrice culturale del centro di Villaseta - passa attraverso innumerevoli percorsi; l’arte è uno di questi: un importante mezzo per conoscere da vicino la storia di un Paese ma anche molti altri elementi della vita quotidiana che accomunano fra loro i popoli del Mediterraneo. Ringraziamo l’Associazione Amici della Pittura per aver accolto la nostra proposta e averci ospitato alle Fabbriche Chiaramontane: uno spazio che ha incuriosito i nostri utenti per la bellezza che emana e per la magia e lo stupore che solo l’Arte e i suoi più grandi interpreti, è il caso di Fausto Pirandello, sanno risvegliare in ogni essere umano”.
L’associazione Aquarinto, nell’ambito dei progetti SPRAR, ospita in ogni casa di accoglienza meno di una trentina di profughi coinvolti in numerose iniziative sul territorio per facilitarne l’ integrazione nella comunità: dalle passeggiate nei luoghi storici ai lavori socialmente utili, dall’attività sportiva con le squadre locali alla visita di mostre ed eventi culturali.


MOSTRA, info

Dal 23 novembre 2013 al 23 febbraio 2014 le Fabbriche Chiaramontane di Agrigento ospitano la mostra “Fausto Pirandello. Il tempo della guerra (1939 – 1945)”. Curata da Fabrizio D'Amico e Paola Bonani, è promossa dalle Fabbriche Chiaramontane e realizzata con il contributo dell’AFP - Associazione Fausto Pirandello. L’ingresso è gratuito.
A documentare per la prima volta in modo puntuale uno degli snodi più rilevanti della ricerca dell’artista saranno circa sessanta opere. Agli oltre trenta dipinti, infatti – provenienti da istituzioni e musei pubblici e da gelose collezioni private, in particolare romane, milanesi e siciliane, fra i quali alcuni del tutto inediti – s’affianca alle FAM un nutrito gruppo di opere su carta (sanguigne, pastelli, acquarelli), anch’esse per lo più inedite, provenienti dalla collezione degli eredi di Antonio Pirandello, uno dei due figli dell’artista. A introdurre questo periodo dell’operosità di Pirandello, saranno inoltre esposti alcuni esempi della precedente stagione, spesa dal pittore fra Roma e Parigi: dalla Scena campestre del 1926 alla Donna con bambino del 1929 al misterioso Testa di bambola, fra gli altri.

All’indomani della morte del padre (occorsa nel dicembre del 1936), si chiude il periodo più interrogante e sospeso di Pirandello, influenzato insieme dall’arte etrusca, dalla metafisica dechirichiana, dall’esempio di Picasso e di Braque e dal surrealismo - avvicinati questi ultimi direttamente nei tardi anni Venti trascorsi dall’artista a Parigi, ove il pittore terrà anche la sua prima personale. E s’apre un tempo coeso, caratterizzato dal senso d’un oscuro dolore e da una intensa drammaticità: tempo nel quale l’immagine accede ad un dilacerato espressionismo, che si pone in sintonia con le punte più avanzate della coeva ricerca romana (di Mafai e del giovane Guttuso), quasi avvertendo in anticipo il dramma della guerra.

Fausto Pirandello (1899-1975) è autore votato ad un’aspra visione della realtà, e insieme ad un sogno capace di trasfigurarla, trasportandola in una dimensione ove albergano il rito, il mito, l’allucinazione. La sua figura, dopo la frequente e rilevante attività espositiva (alla Biennale di Venezia, in particolare, e alla Quadriennale di Roma) che ne ha contrassegnato tutta l’esistenza, e dopo il tempestivo riconoscimento dell’ampia antologica che, subito dopo la morte, gli ha destinato la Galleria Nazionale d’Arte Moderna (1976), è stata rivisitata da importanti studi recenti che hanno tra l’altro condotto alla pubblicazione del catalogo generale (Electa, a cura di Claudia Gian Ferrari, 2009) e ad una mostra incentrata sugli anni della sua prima maturità allestita dalla Galleria Nazionale di Roma (2010).

Ora, nel momento in cui nasce l’Associazione Fausto Pirandello (AFP) promossa dagli eredi Dora, Fausto e Silvio Pirandello, le Fabbriche Chiaramontane di Agrigento promuovono questa rara mostra incentrata in special modo sul tempo della seconda guerra mondiale e sull’operosità densa, e spesso segnata dal dolore, di Pirandello in quegli anni.



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