Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

BROLO, RICCIARDELLO: “SALVO MESSINA MI LASCIA SGOMENTA, OFFENDE L'INTELLIGENZA DELL'INTERA COMUNITÀ”

Irene Ricciardello interviene con una nota in merito alle dichiarazioni rilasciate dall’ex sindaco Salvo Messina, relative alle pubblicazioni dei resoconti delle indennità di alcuni amministratori ma soprattutto mi basiscono le parole che l'ex amministratore esprime circa i contributi ricevuti dalla società sportiva di cui è presidente
Brolo (Me), 22/02/2014 - Apprendo, a mezzo stampa, le dichiarazioni rilasciate dall’ex sindaco Salvo Messina, in merito alle pubblicazioni dei resoconti delle indennità di alcuni amministratori ma soprattutto mi basiscono le parole che l'ex amministratore esprime circa i contributi ricevuti dalla società sportiva di cui è presidente.
Giustificare la bontà dell'elargizione di ingenti somme di denaro alla Volley Brolo, adducendo come argomento il posizionamento in categoria della stessa, non è tema sul quale intendo soffermarmi.
Ciò che mi lascia sgomenta è leggere affermazioni come quelle veicolate a mezzo nota, dalle quali trapela un ennesimo tentativo di offendere l'intelligenza dell'intera comunità, esposte da chi –nell’ultimo decennio ha rivestito incarichi pubblici di rilievo in seno alla nostra realtà territoriale. Quello del sindaco dimissionario non è un comportamento dovuto per difendere la propria immagine “lesa” da accuse infamanti e strumentali, come sostiene, ma un'uscita disdicevole considerati i frutti dell'operato di quest'ultimo quasi ventennio amministrativo, soprattutto.

Messina, che si dice pronto ad assumersi le sue responsabilità in realtà non fa altro, ancora una volta, che incolpare gli altri della sua mala gestione, clientelare e personalistica, della cosa pubblica. Il conflitto d'interessi in questo caso è lampante, giacché è egli stesso a concedere finanziamenti alla società in capo alla quale siede. E ai brolesi, la cui affezione per le squadre locali è nota, non può bastare un “ Sarà stato giusto o sbagliato ma è stato fatto, e lo rifarei!” giacché, mentre l'ex sindaco accordava fondi alla Volley, ai cittadini si imponevano contributi altissimi e aliquote massime, giustificate dall'indisponibilità di risorse nelle casse comunali.

La finisca, una volta per tutte, di comportarsi da vittima. Alle sue lacrime siamo abituati e siamo consapevoli siano “da coccodrillo”, lo dico da ex capogruppo dell'opposizione in consiglio, che ha toccato con mano il modus operandi della sua giunta ma anche da cittadina che vive la realtà brolese quotidianamente. Infatti gli stessi cittadini, pur non vivendo il tam tam amministrativo in prima persona, hanno amara contezza della situazione, vivendo sulla propria pelle gli effetti di questi anni disastrosi. I disperati tentativi dell’ex sindaco Messina e dei suoi ex assessori di tenersi avvinghiati al vitello grasso non sono più tollerabili. Tanto più che di quel “vitello grasso” che avrebbe potuto garantire la serenità di questo nostro comune è rimasto solo l'osso ormai e sappiamo bene a chi dover dire grazie .

Sono consapevole di non potergli chiedere di tacere nel rispetto di questa comunità perché quest'uomo non conosce il senso del termine. E' inutile usare retorica spicciola, diciamo le cose come stanno: stiamo parlando di una persona falsa, che ha imbrogliato un paese intero me compresa per il breve periodo in cui gli ho dato fiducia, peccando di un'ingenuità che non mi perdono ma, mio malgrado, ho sempre pensato che il mio modo di intendere l'attività amministrativa fosse condiviso da tutti coloro i quali avessero scelto di intraprendere il cammino politico. Ho imparato, anche a mie spese, che ciascuno interpreta a modo proprio il concetto di bene comune e non sempre gli si attribuisce lo stesso identico significato che ha nel mio vocabolario personale.

Mi si conceda almeno di augurarmi che, presto o tardi, scopra un senso del pudore tale da autocensurarsi. Perchè certe risposte ad accuse che appaiono quantomeno legittime, risuonano come l'ennesima offesa che questa persona riserva, ormai da anni, all'intera comunità.
In fede

Irene Ricciardello



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