Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

MILAZZO: L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DOPO LA SENTENZA DEL CGA: “NESSUNO, FINO AD OGGI SI È SCANDALIZZATO”


“… del fatto che tale enorme mole di debito si sia accumulato nel breve spazio di 10 anni. Il pa-radosso è rappresentato dalle allucinanti dichiarazioni di Forza Italia che, dopo avere amministrato per la passata legislatura la città di Milazzo, oggi si scaglia contro la nostra Amministrazione e racchiude in otto punti un manuale della “ignoranza”…”
Milazzo (Me), 11/2/2014 - Dopo alcuni giorni dalla decisione assunta dal CGA di Palermo, l’Amministrazione comunale, al fine di chiarire la propria posizione, ha deciso di diramare il seguente comunicato. Come nei casi precedenti non ha voluto rilasciare dichiarazioni, ossequiosa delle decisioni assunte dalla magistratura amministrativa.
Certo – afferma il sindaco Carmelo Pino - non può non sottolinearsi la divergenza di interpretazione normativa che si è evidenziata tra il Tar, il Cga e la Corte dei Conti . Senza precedenti in materia fi-nanziaria lo scontro in atto tra organi dello Stato su un caso destinato inevitabilmente a fare giurisprudenza in tutta Italia. Prudenza avrebbe voluto che i giudici del CGA avessero atteso la decisione della Cassazione sul ricorso per giurisdizione, così come cautamente deciso dal TAR Catania. I casi sono molteplici ma solo a Milazzo si è assistito ad una copiosa e controversa attività giuridica Sullo sfondo una situazione economica che, indipendentemente dalle parti in causa, segna un rosso nei conti di oltre 40 milioni”.

“Nessuno, fino ad oggi – sostiene ancora l’Amministrazione di palazzo dell’Aquila - si è scan-dalizzato del fatto che tale enorme mole di debito si sia accumulato nel breve spazio di 10 anni. Si è incentrata volutamente l’attenzione sulla dichiarazione di dissesto o meno. Il paradosso è rappresentato dalle allucinanti dichiarazioni di Forza Italia che, dopo avere amministrato per la passata legislatura la città di Milazzo, oggi si scaglia contro la nostra Amministrazione e racchiude in otto punti un manuale della “ignoranza” normativa e contabile degna della passata legislatura. Tali dichiarazioni aggravate da un riferimento ai Revisori dei Conti che avrebbero reso di dominio pubblico, senza però averlo mai comunicato agli organi preposti , come siano stati loro trasmessi documenti non rispondenti alle scritture contabili. Una affermazione di gravità estrema che merita l’attenzione non solo della procura della Corte dei Conti a cui si invierà copia della dichiarazione. Sottolineare come, in un momento di gravissima difficoltà per tutti gli Enti locali, questa amministrazione sia riuscita a garantire stipendi e servizi essenziali senza fare ricorso ad indebitamento è superfluo visto che è sotto gli occhi di tutti come questa città sia cambiata in senso positivo con appena un solo anno di vera e propria amministrazione.

Cosa succederà nei prossimi mesi è facilmente intuibile anche se questa amministrazione farà tutto quanto in proprio potere per salvaguardare l’Ente ed anche i cittadini. A cominciare dalla tutela di un bene come i Molini Lo presti che rischiano di essere messi all’asta per una cifra irrisoria rispetto al valore reale, ai precari di questo Ente, a quei fornitori che hanno riacquistato fiducia nell’istituzione Comune di Milazzo, ai cittadini che, aldilà delle false dichiarazioni di questi giorni, rischiano una cura peggiore del male.

Un fatto è certo. I debiti contratti dalle precedenti amministrazioni sono lì a dimostrare che nessuna fantasia ci ha pervaso quando nel 2012 avevamo chiesto al consiglio comunale di condividere un percorso difficile, amaro, ma inevitabile per evitare l’insolvenza dell’Ente. Insolvenza che oggi torna a fare capolino anche nelle dichiarazioni allucinanti consegnate alla stampa e di carattere propagandistico. Un interrogativo ci inquieta e ci assale. Se la Cassazione dovesse stabilire che il CGA era incompetente a decidere, chi restituirà ai cittadini di Milazzo i danni economici che si consume-ranno nel frattempo?”

Commenti