Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

PALERMO: IN CENTINAIA ALLA MANIFESTAZIONE PER I MARÒ

Palermo, 15/02/14 - In centinaia, tra cui molti giovani, questo pomeriggio a Palermo alla manifestazione per chiedere la liberazione dei marò italiani detenuti da due anni in India. Tanti i palermitani che hanno aderito alla manifestazione nata spontaneamente su Facebook dalla pagina “Un tricolore per l’Italia” e dal gruppo “Siamo tutti marò”. Il corteo è partito da Piazza Politeama ed è diretto verso la Prefettura. Come annunciato dagli organizzatori presenti in piazza soltanto bandiere tricolore, e nessun simbolo politico, per sottolineare la trasversalità della manifestazione. In testa al corteo un grande striscione con la scritta “Liberate i Marò” con l’immagine del leone del battaglione S.Marco ed a seguire un altro con la scritta “Stop missioni internazionali”.
Tanti i cori scanditi dai manifestanti tra cui: “Nato, Onu cricche di buffoni, fuori l’Italia dalle missioni”, “Ma quale Gandhi ma quale pacifisti, i magistrati indiani i veri terroristi”, “Non giocate a fare gli indiani, liberate gli italiani”.

I manifestanti chiedono alle istituzioni italiane una forte azione internazionale per chiedere la liberazione di Latorre e Girone, nel rispetto del diritto internazionale, e l’eventuale uscita dalle missioni di pace a cominciare da quella contro la pirateria.


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