Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

TEATRO VITTORIO EMANUELE, LA FISTEL CISL RIACCENDE I RIFLETTORI: “NOMINARE IL CONSIGLIO D’AMMINISTRAZIONE PER USCIRE DAL LIMBO”

Messina, 25 febbraio ’14 – “È fondamentale procedere immediatamente e prioritariamente alla nomina del Consiglio d’Amministrazione o in alternativa un commissario straordinario che porti il Teatro Vittorio Emanuele fuori dal limbo in cui si trova”. A chiederlo è la Fistel Cisl, preoccupata per la criticità sia dal punto di vista economico che gestionale che sta attraversando l’Ente, tra continui rimpallo di responsabilità e atti frammentati e disorganici che ne hanno sempre più criticizzato la sopravvivenza.


“La mancanza di un Consiglio d’Amministrazione – sottolinea il sindacato – impedisce all’Ente di assumere impegni e compiere atti amministrativi e gestionali ed è del tutto illogico nominare un commissario ad acta per approvare bilanci e cartelloni quando manca l’organo che poi li dovrà realizzare. Non si capisce quali siano i motivi che ostano alla nomina del Consiglio d’Amministrazione che, successivamente, dovrà a sua volta indicare il Sovrintendente. In questa situazione si produce solo confusione, instabilità e preoccupazione tra i dipendenti e non si capisce perché, mentre per il Teatro Bellini di Catania e per il Massimo di Palermo siano stati nominati dei commissari straordinari, per il Teatro di Messina si scelgono percorsi tortuosi che rendono impossibile qualsiasi attività istituzionale. A questa situazione aggiungiamo che l’Ente è tuttora sprovvisto di un Direttore amministrativo”.

La Fistel Cisl ha chiesto a più riprese una riprogettazione regionale del settore per dare alla Sicilia una politica culturale univoca per eliminare sprechi e differenze di trattamento economico tra i territori e Teatri, per armonizzare e innalzare il livello del rendimento degli investimenti regionali nelle produzioni culturali. “L’istituzione di un fondo unico per i teatri, dove attingere per programmare le manifestazioni e la messa in rete con gli altri Teatri è un atto che va nella direzione di una sana riprogettazione – sostiene la Fistel Cisl di Messina –il Teatro Vittorio Emanuele deve divenire centro e motore della promozione culturale provinciale dando corpo alle iniziative di diffusione della cultura, nelle scuole, nei Comuni, ed estendendo nella città la propria influenza e guida nelle attività artistiche/culturali”.

Il sindacato stigmatizza come, invece, durante l’ultimo incontro al Comune dello scorso 21 gennaio, siano state espresse valutazioni sul numero e sulla professionalità dei dipendenti “correi, secondo alcuni, della condizione attuale del Teatro Vittorio: la guerra degli ignoranti ai poveri”, per la Fistel, che ribadisce come “sin dal 1986 i lavoratori hanno contribuito alla rinascita del massimo teatro cittadino nonostante le ataviche e mai risolte questioni legate alla pianta organica e all’adeguamento ai ruoli regionali previsti dalla legge e con spirito di servizio hanno svolto attività che prevedono normalmente, in tutto il mondo civile, il riconoscimento del profilo professionale e la remunerazione adeguata al ruolo. Da oltre 27 anni, i dipendenti, tutti, hanno realizzato una notevolissima quantità di produzioni teatrali, musicali, espositive e di altro tipo, portando lustro alla nostra città, con risorse e impegni finanziari ben diversi da quelli erogati per altri Teatri siciliani. Messina non ha certamente contribuito agli abusi e agli sperperi. La spending review sia fatta nei luoghi e negli ambienti che hanno generato abusi, ma non a Messina”.

Fistel Cisl evidenzia come, nel progetto di rilancio espresso durante l’incontro, non sia stata fatta chiarezza, definitivamente, sul vincolo del 20% del finanziamento da destinare alla stabilizzazione dei professori d’orchestra. “Per noi è una legge che deve essere eliminata perché non risolve la questione giustamente posta dagli orchestrali ma contemporaneamente vincola le attività di impresa dell’Ente, mentre il contributo regionale diminuisce. Alla fine è gioco facile scaricare la colpa sui vertici del Teatro, di ieri, di oggi e di domani. Il problema posto dai professori d’orchestra deve essere risolto in modo diverso e non vincolando somme dal bilancio dell’Ente. È la Regione che deve farsene carico, non certo l’Ente Teatro di Messina”.



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