Otto marzo 2014, la marcia delle donne per i diritti, l'autodeterminazione, la libertà, il lavoro continua
08/03/2014 - "Finché le donne non saranno chiamate, non soltanto alla libera partecipazione alla vita politica generale, ma anche al servizio civico permanente o generale, non si potrà parlare non solo di socialismo, ma neanche di democrazia integrale e duratura" cosi scriveva Lenin nel secolo scorso, e nonostante il tanto tempo trascorso queste parole risuonano oggi più forti e vive che mai.
Oggi in ogni parte del mondo, i diritti delle donne sono continuamente violati, la loro dignità cancellata e il loro corpo viene oltraggiato dalle istituzione, dalla chiesa e/o da singoli uomini.
L’8 marzo "Giornata internazionale della donna" le donne di ogni parte del mondo si uniscono in un simbolico abbraccio per chiedere i parità ed eguaglianza, stanche delle molteplici violenze alle quali sono sotto poste: disparità di reddito e trattamento, in Italia le donne continuano a guadagnare molto meno degli uomini: è come se, a parità di stipendio, lavorassero gratis per 59 giorni, oltre ad una visione troppo spesso maschilista che rende, ancora oggi, molti incapaci di riconoscere il ruolo ed il valore delle donne nel lavoro e nella società.
L'attuale governo italiano si mostra, prima volta nella storia della Repubblica Italiana, paritario di ministri e ministre notizia che potremmo accogliere con entusiasmo se non fossimo totalmente certe che la questione di classe e la questione di genere siano indivisibili l'una dall'altra. Le donne e gli uomini della federazione provinciale del Partito della Rifondazione Comunista, continueranno a lottare in favore di parità di sesso fermamente convinti che come affermava Lenin questo sia il passaggio fondamentale per instaurare una società più giusta e socialista.
In questo 8 marzo invitiamo le donne di tutto il mondo a unirsi, a tornare nelle strade ricordando le parole di Joice Lussu "una liberazione a titolo personale non esiste, e che o ci si libera tutte o nessuna è libera" la lotta per l'emancipazione continua..oggi più di ieri e meno di domani verso il socialismo.
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La Federazione provinciale del Partito della Rifondazione Comunista di Messina plaude alle deliberazioni dei Consigli della II e IV Circoscrizione che hanno espresso parere favorevole alla delibera di Giunta istitutiva del registro delle Unioni Civili, e auspica vivamente che il Consiglio comunale di Messina adotti lo stesso orientamento. In una nazione, l'Italia, da sempre in ritardo su un tema cosi importante, servono urgentemente provvedimenti concreti da parte delle amministrazioni;
il PRC, da sempre impegnato in quest'ambito sul territorio provinciale, è assolutamente convinto che l'istituzione del Registro delle Unioni Civili rappresenti un passo importante nella nostra città per la creazione di una società che rispetti la dignità delle persone ed il loro diritto a vivere liberamente le relazioni affettive senza temere discriminazioni e/o violenze.
Ketty Bertuccelli
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