Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

BARCELLONA P.G., MAXIRISARCIMENTO DA 175.000 EURO A EX DIPENDENTE DELLE POSTE, MALATO SENZA MAI FUMARE

Fumo passivo in ufficio: ex dipendente non ha mai fumato in vita sua e si ammala di tumore. Poste Italiane condannate a 175mila euro di risarcimento
Barcellona Pozzo di Gotto, 09/03/2014 - Maxirisarcimento da 175.000 euro a un ex dipendente delle Poste Italiane di Barcellona Pozzo di Gotto ammalatosi di tumore per fumo passivo. Lo ha deciso la sezione Lavoro della Corte di Appello di Messina con l’importante sentenza che Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, porta in evidenza.
I Giudici con il provvedimento giurisdizionale, hanno confermato la condanna inflitta in primo grado alle Poste Italiane S.p.A. riconoscendo, ad un suo dipendente che aveva lavorato per cinque ore al giorno per oltre trenta anni in un locale non areato subendo il fumo passivo di un collega, il diritto al risarcimento del danno con una somma pari a 174.176 euro. Il protagonista, oggi ottantacinquenne, andò in pensione nel 1994, ma a distanza di sei anni, nel 2000, si manifestò un tumore alla faringe che, cambiandogli la vita, ha compromesso l’uso delle corde vocali provocandogli afasia e, per la successiva radioterapia, la perdita di tutti i denti costringendolo a nutrirsi solo con liquidi. Per anni ha dovuto lavorare in un ufficio con le finestre sigillate, accanto a colleghi con le sigarette sempre accese tra le mani, inalando, suo malgrado, le particelle cancerogene sprigionate dalla combustione delle stesse. L'uomo non ha mai fumato in vita sua.

Giovanni D’AGATA


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