Crollo delle nascite: un ddl del M5S all'Ars per aiutare le donne a decidere quando diventare mamme

Contrasto al crollo delle nascite, ddl all'Ars del M5S per aiutare le donne a preservare la fertilità in età non più giovanissima e a decidere con serenità quando diventare mamme PALERMO, 31/10/2025.  Dare alle donne la libertà di scegliere con maggiore serenità quando diventare madri e contrastare il forte calo delle nascite che interessa la Sicilia e l’intero Paese: è questo il duplice obiettivo del ddl del M5S appena presentato all'Ars, a firma della deputata Cristina Ciminnisi, che ha lavorato al testo con Martina Ardizzone, quando questa era ancora deputata 5 Stelle a Sala d'Ercole. La norma mira a favorire l'accesso delle donne al cosiddetto social freezing, ovvero la possibilità di conservare i propri ovociti in giovane età per avere figli in un momento successivo della vita tramite tecniche di procreazione medicalmente assistita. Molte donne, infatti, per motivi di lavoro, studio o difficoltà economiche, si trovano a rimandare la maternità, riducendo così le pro...

BARCELLONA P.G., MAXIRISARCIMENTO DA 175.000 EURO A EX DIPENDENTE DELLE POSTE, MALATO SENZA MAI FUMARE

Fumo passivo in ufficio: ex dipendente non ha mai fumato in vita sua e si ammala di tumore. Poste Italiane condannate a 175mila euro di risarcimento
Barcellona Pozzo di Gotto, 09/03/2014 - Maxirisarcimento da 175.000 euro a un ex dipendente delle Poste Italiane di Barcellona Pozzo di Gotto ammalatosi di tumore per fumo passivo. Lo ha deciso la sezione Lavoro della Corte di Appello di Messina con l’importante sentenza che Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, porta in evidenza.
I Giudici con il provvedimento giurisdizionale, hanno confermato la condanna inflitta in primo grado alle Poste Italiane S.p.A. riconoscendo, ad un suo dipendente che aveva lavorato per cinque ore al giorno per oltre trenta anni in un locale non areato subendo il fumo passivo di un collega, il diritto al risarcimento del danno con una somma pari a 174.176 euro. Il protagonista, oggi ottantacinquenne, andò in pensione nel 1994, ma a distanza di sei anni, nel 2000, si manifestò un tumore alla faringe che, cambiandogli la vita, ha compromesso l’uso delle corde vocali provocandogli afasia e, per la successiva radioterapia, la perdita di tutti i denti costringendolo a nutrirsi solo con liquidi. Per anni ha dovuto lavorare in un ufficio con le finestre sigillate, accanto a colleghi con le sigarette sempre accese tra le mani, inalando, suo malgrado, le particelle cancerogene sprigionate dalla combustione delle stesse. L'uomo non ha mai fumato in vita sua.

Giovanni D’AGATA


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