Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

GERMANÀ E GAROFALO: “IL TEATRO VITTORIO EMANUELE DA TROPPO TEMPO MALTRATTATO E UMILIATO DALLA REGIONE”

Non si può pensare di continuare con promesse fatte in loco e poi ritirate quando arriva il momento. “Il Governo che aveva annunciato la stabilizzazione degli orchestrali in campagna elettorale vuole fare calare definitivamente il sipario del Vittorio Emanuele. La maschera è caduta”. Così on.le Garofalo NCD
Messina, 14/03/2014 - “Il Teatro Vittorio Emanuele ormai da troppo tempo viene maltrattato e umiliato dalla Regione. Non si può pensare di continuare con promesse fatte in loco e poi ritirate quando arriva il momento di renderle concrete, dalla propria scrivania palermitana, lontani abbastanza da Messina per schivare eventuali rimostranze”.
Così il deputato regionale on. Nino Germanà commenta i recenti sviluppi della faccenda TVE.

“Farlo divenire una società partecipata di secondaria importanza? Scherziamo? E' un rischio che abbiamo corso e, francamente, trovo irresponsabile continuare ad aspettare i comodi di un Esecutivo che impiega un'eternità per ratificare un CdA, senza il quale -si sa benissimo- non si può procedere ad incaricare i direttori artistici e quindi dare il via ad una pianificazione; non siamo nelle condizioni di rimanere ancora in attesa delle decisioni del Governo Crocetta che, interpellato, promette cifre -spesso insufficienti, quando non fantascientifiche- che restano solo nelle parole”.
Il deputato del Nuovo Centro Destra critica aspramente Palermo per la “superficialità con cui questa e tante altre vicende della città dello Stretto vengono affrontate da Palazzo D'Orleans”, e aggiunge: “evidentemente è colpa nostra. La nostra colpa è aver mostrato troppa pazienza per evitare di compromettere la serenità che nel dialogo tra Messina e Palermo, in passato, è mancata. E, in parte, questi ne sono i risultati. Ma questo non può voler dire continuare ad accettare passivamente questi comportamenti dai quali trapela evidente indifferenza”.

L'on. Germanà si sofferma sulla situazione dei lavoratori, ai quali manifesta solidarietà: “i contratti vanno adeguati alle reali esigenze del mercato attuale; orchestrali e addetti ai lavori a vario titolo non chiedono di essere rotelle nell'ingranaggio di stipendifici ma di far valere il loro diritto al lavoro.Parliamo di professionisti e maestranze che sono un'indiscutibile risorsa, diamo al Teatro la possibilità di dar vita a dei cartelloni validi e a questi professionisti di farlo tornare ai fasti di un tempo, con il loro contributo essenziale. Il nostro è un Paese in cui la cultura dovrebbe e potrebbe essere la principale industria e dobbiamo piantarla di considerare l'argomento subordinato ad altri: lo facevano i nazisti nel '900, non gli ellenici dell'epoca classica, a cui ogni democrazia si ispira.E proprio pensando all'importanza che i greci davano a questa straordinaria forma d'arte oggi tanto mortificata a Messina, i quali ritenevano che il livello di un popolo sia evidente dal numero di teatri che vi è nelle proprie città, dovremmo scalpitare tutti, davanti al rischio altissimo che si sta correndo con il TVE”.


Non ci sono più maschere da utilizzare per coprire le reali intenzioni che questo Governo regionale ha nei confronti del Teatro Vittorio Emanuele di Messina.
E' irresponsabile che l'assessore al turismo e alla cultura, Michela Stancheris, abbia prima chiesto al Presidente Puglisi di predisporre un cartellone, assicurando un contributo straordinario da 250 mila euro e, poi, abbia comunicato che tali somme non sono a disposizione.

Quello che appare davvero inaccettabile, inoltre, è l'atteggiamento assunto dalla dott.ssa Stancheris che, nel fax con il quale ha comunicato lo stop allo sbandierato finanziamento, ha suggerito che la strada giusta sarebbe stata quella di chiedere il contributo straordinario per manifestazioni turistiche.

Strano che l'assessore regionale, che come obiettivo dovrebbe perseguire quello della valorizzazione e della promozione della cultura in TUTTA la Regione, non lo abbia fatto presente il 21 gennaio scorso, quando, insieme con la Commissione Regionale Cultura era a Messina in occasione della seduta congiunta a Palazzo Zanca e lei, invece, annunciava l'erogazione del contributo straordinario, a patto che venisse presentato un progetto dettagliato. Progetto che è stato trasmesso il 25 febbraio.

Sulla base di quell'annuncio il presidente Puglisi ha redatto un cartellone, contattato gli artisti, bloccato date, e annunciato la riapertura di un sipario che Crocetta e la sua Giunta, invece, pare vogliano far definitivamente calare.

Ormai è chiaro: l'obiettivo del Governo regionale è quello di dimostrare l'inefficienza del Vittorio per poi renderne legittima e formalmente inattaccabile la definitiva chiusura.
Questo risulta palese non solo dalla comunicazione della mancata erogazione del contributo straordinario ma da tutto quello che la Regione avrebbe potuto fare e, ad oggi, non ha fatto come la nomina dei componenti del CDA senza la quale il presidente Puglisi ha le mani legate.

Crocetta che venne accolto come un messia dagli orchestrali in campagna elettorale perché a loro aveva promesso una stabilizzazione che sapeva di non potere realizzare, continua a giocare con questa città e con i suoi cittadini. A Palermo insieme con l'amministrazione ritengo doveroso ci siano tutti i rappresentanti della città: deputati nazionali e regionali perché questa è una battaglia di tutti contro un Governo che sulle promesse ha vinto una campagna elettorale e che oggi deve dare RISPOSTE.

On.le Vincenzo Garofalo NCD






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