Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

PARLAMENTO SICILIANO E STATUTO AUTONOMO: INVOCATA LA CANCELLAZIONE CON VOCE BIPARTISAN

In altre epoche sarebbe stata una bestemmia politica ma dopo tutto quello di spaventoso che sta succedendo in questi ultimi anni lo scioglimento del Parlamento Siciliano viene reclamato ad alta voce in maniera bipartisan dalle forze politiche della stessa isola e dai sindaci delle due maggiori aree metropolitane
27/03/2014 - Lo Statuto Siciliano nato con valore di legge costituzionale nel 1946 subito dopo la seconda guerra per impedire che la Sicilia finisse nell’orbita americana come una delle stellette nella bandiera USA e per battere i focolai indipendentisti dell’esercito dell’Evis, è purtroppo miseramente fallito e naufragato perché gestito da una classe politica locale vorace e succube della mafia.

L’ultimo presidente Crocetta è stato costretto a portare i documenti di tutti gli assessorati alla Procura della Repubblica di Palermo e alla Corte dei Conti con l’inevitabile conseguenza amministrativa della paralisi di tutta la macchina burocratica e amministrativa.

La corte dei conti ha condannato a risarcimenti paurosi tutta la classe politica e tutta la dirigenza di 1ª fascia (Patrizia Monterosso, segretario generale della Regione, che dovrà risarcire quasi un milione trecento mila euro. L’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo dovrà versare 220 mila euro; tra gli ex assessori e dirigenti: Santi Formica dovrà restituire 379 mila euro, Carmelo Incardona 830 mila euro, Luigi Gentile 224 mila euro, Alessandra Russo 378 mila euro, Maria Carmela Di Bartolo 474 mila euro, Salvatore Di Francesca 108 mila euro e Nino Emanuele 365 mila euro).

Tutta la Formazione professionale è stata commissariata e parte dei dirigenti sono indagati o si trovano agli arresti. La casta politica locale non vuole rinunciare ai suoi stipendi e privilegi. Ma la cosa più grave è che il bilancio è stato prosciugato e il Commissario dello Stato ha cassato la legge di bilancio decretando il default della Regione. Più di 70.000 persone che risultano direttamente o indirettamente a libro paga della Regione sono ormai senza stipendio.

La scuola siciliana non riceve più servizi dal 2008 e la legge sul diritto allo studio non è stata mai varata.
In questo contesto si inserisce l’interpellanza al Ministro dell’interno, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie dell’on. Romano che, dopo aver preso atto che i documenti di bilancio per l’anno 2014 esitati nei giorni scorsi dall’assemblea regionale siciliana sono stati gravemente e pesantemente impugnati dal commissario dello Stato, prefetto Claudio Aronica che, sottoponendoli come suo obbligo d’ufficio ad esame, ha rinviato ben 33 articoli su 50 alla valutazione della Corte costituzionale per sospetta incostituzionalità, si chiede e chiede se sussistano i presupposti per avviare le procedure dirette allo scioglimento dell’Assemblea regionale siciliana ai sensi dell’articolo 8 dello Statuto.

L’articolo 8 dello Statuto Siciliano prevede che
1. Il Commissario dello Stato di cui all’art. 27 può proporre al Governo dello Stato lo scioglimento dell’Assemblea regionale per persistente violazione del presente Statuto.
2. Il decreto di scioglimento deve essere preceduto dalla deliberazione delle Assemblee legislative dello Stato.
3. L’ordinaria amministrazione della Regione è allora affidata ad una Commissione straordinaria di tre membri, nominata dal Governo nazionale su designazione delle stesse Assemblee legislative.
4. Tale Commissione indìce le nuove elezioni per la Assemblea regionale nel termine di tre mesi.
Il Commissario dello Stato, con una ampia, documentata e circostanziata relazione dai toni tanto duri quanto ampiamente motivati, ha sottoposto ad impugnativa non solo decine di non irrilevanti aspetti specifici tratti da singoli commi o singoli articoli dei documenti finanziari sottoposti alla sua valutazione, ma ha formalmente sollevato vizio grave di incostituzionalità per l’intero sistema delle entrate così come proposto dalla legge finanziaria esitata dal Parlamento siciliano su cui trova fondamento l’intero bilancio per l’anno 2014.

Lo stesso presidente Crocetta ha dichiarato sconsolato: «Domani sarò costretto a pubblicare una Finanziaria che non mi appartiene, che ripudio, che uccide la Sicilia e canta il de profundis al posto di lavoro di migliaia di lavoratori, che uccide la diversa abilità e impedisce ai non vedenti di studiare, che mette sul lastrico migliaia di famiglie. Per me sarà un giorno di grande tristezza, che trascorrerò pregando per la Sicilia e per il popolo siciliano, perché non debba più subire violenze cieche e irrazionali. Faccio appello ai siciliani a stringersi in questa civile e democratica lotta per la Sicilia, con uno stile quasi ghandiano, quello di un popolo assediato»;
Di fronte alla inaudita gravità di questo quadro istituzionale, amministrativo e contabile che sul piano del fatto e del diritto paralizza l’intero sistema della regione siciliana non resta altro che azzerare la situazione istituzionale e ripristinare una agibilità diversa. Ma il commissario dovrebbe essere un generale dei carabinieri alla maniera del mitico prefetto Mori.

Salvatore Indelicato
Vicepresidente regionale ASASi

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