Assegno Unico Universale: 5.986.678 i nuclei famigliari che hanno ricevuto l’assegno nel 2025, per un totale di 9.468.053 figli

ASSEGNO UNICO UNIVERSALE: nei primi due mesi del 2025 erogati 3,3 miliardi euro, con riferimento a 9,5 milioni di figli e 6 milioni di nuclei familiari Roma, 16 aprile 2025 - Nei primi due mesi del 2025 sono stati erogati alle famiglie assegni per 3,3 miliardi di euro, che si aggiungono ai 19,8 miliardi del 2024, ai 18,2 miliardi del 2023 e ai 13,2 miliardi di erogazioni di competenza del 2022. Sono i dati contenuti nell’aggiornamento dell’Osservatorio Statistico sull’Assegno Unico Universale (AUU) pubblicato oggi con riferimento al periodo marzo 2022 – febbraio 2025, che contiene al suo interno anche i dati relativi all’AUU destinato ai nuclei percettori di Reddito di Cittadinanza (RdC) fino a dicembre 2023.  Sono 5.986.678 i nuclei famigliari che hanno ricevuto l’assegno nel 2025, per un totale di 9.468.053 figli: l’importo medio per figlio a febbraio 2025, comprensivo delle maggiorazioni applicabili si attesta su 175 €, e va da circa 58 € per chi non presenta ISEE o ...

PARLAMENTO SICILIANO E STATUTO AUTONOMO: INVOCATA LA CANCELLAZIONE CON VOCE BIPARTISAN

In altre epoche sarebbe stata una bestemmia politica ma dopo tutto quello di spaventoso che sta succedendo in questi ultimi anni lo scioglimento del Parlamento Siciliano viene reclamato ad alta voce in maniera bipartisan dalle forze politiche della stessa isola e dai sindaci delle due maggiori aree metropolitane
27/03/2014 - Lo Statuto Siciliano nato con valore di legge costituzionale nel 1946 subito dopo la seconda guerra per impedire che la Sicilia finisse nell’orbita americana come una delle stellette nella bandiera USA e per battere i focolai indipendentisti dell’esercito dell’Evis, è purtroppo miseramente fallito e naufragato perché gestito da una classe politica locale vorace e succube della mafia.

L’ultimo presidente Crocetta è stato costretto a portare i documenti di tutti gli assessorati alla Procura della Repubblica di Palermo e alla Corte dei Conti con l’inevitabile conseguenza amministrativa della paralisi di tutta la macchina burocratica e amministrativa.

La corte dei conti ha condannato a risarcimenti paurosi tutta la classe politica e tutta la dirigenza di 1ª fascia (Patrizia Monterosso, segretario generale della Regione, che dovrà risarcire quasi un milione trecento mila euro. L’ex presidente della Regione Raffaele Lombardo dovrà versare 220 mila euro; tra gli ex assessori e dirigenti: Santi Formica dovrà restituire 379 mila euro, Carmelo Incardona 830 mila euro, Luigi Gentile 224 mila euro, Alessandra Russo 378 mila euro, Maria Carmela Di Bartolo 474 mila euro, Salvatore Di Francesca 108 mila euro e Nino Emanuele 365 mila euro).

Tutta la Formazione professionale è stata commissariata e parte dei dirigenti sono indagati o si trovano agli arresti. La casta politica locale non vuole rinunciare ai suoi stipendi e privilegi. Ma la cosa più grave è che il bilancio è stato prosciugato e il Commissario dello Stato ha cassato la legge di bilancio decretando il default della Regione. Più di 70.000 persone che risultano direttamente o indirettamente a libro paga della Regione sono ormai senza stipendio.

La scuola siciliana non riceve più servizi dal 2008 e la legge sul diritto allo studio non è stata mai varata.
In questo contesto si inserisce l’interpellanza al Ministro dell’interno, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie dell’on. Romano che, dopo aver preso atto che i documenti di bilancio per l’anno 2014 esitati nei giorni scorsi dall’assemblea regionale siciliana sono stati gravemente e pesantemente impugnati dal commissario dello Stato, prefetto Claudio Aronica che, sottoponendoli come suo obbligo d’ufficio ad esame, ha rinviato ben 33 articoli su 50 alla valutazione della Corte costituzionale per sospetta incostituzionalità, si chiede e chiede se sussistano i presupposti per avviare le procedure dirette allo scioglimento dell’Assemblea regionale siciliana ai sensi dell’articolo 8 dello Statuto.

L’articolo 8 dello Statuto Siciliano prevede che
1. Il Commissario dello Stato di cui all’art. 27 può proporre al Governo dello Stato lo scioglimento dell’Assemblea regionale per persistente violazione del presente Statuto.
2. Il decreto di scioglimento deve essere preceduto dalla deliberazione delle Assemblee legislative dello Stato.
3. L’ordinaria amministrazione della Regione è allora affidata ad una Commissione straordinaria di tre membri, nominata dal Governo nazionale su designazione delle stesse Assemblee legislative.
4. Tale Commissione indìce le nuove elezioni per la Assemblea regionale nel termine di tre mesi.
Il Commissario dello Stato, con una ampia, documentata e circostanziata relazione dai toni tanto duri quanto ampiamente motivati, ha sottoposto ad impugnativa non solo decine di non irrilevanti aspetti specifici tratti da singoli commi o singoli articoli dei documenti finanziari sottoposti alla sua valutazione, ma ha formalmente sollevato vizio grave di incostituzionalità per l’intero sistema delle entrate così come proposto dalla legge finanziaria esitata dal Parlamento siciliano su cui trova fondamento l’intero bilancio per l’anno 2014.

Lo stesso presidente Crocetta ha dichiarato sconsolato: «Domani sarò costretto a pubblicare una Finanziaria che non mi appartiene, che ripudio, che uccide la Sicilia e canta il de profundis al posto di lavoro di migliaia di lavoratori, che uccide la diversa abilità e impedisce ai non vedenti di studiare, che mette sul lastrico migliaia di famiglie. Per me sarà un giorno di grande tristezza, che trascorrerò pregando per la Sicilia e per il popolo siciliano, perché non debba più subire violenze cieche e irrazionali. Faccio appello ai siciliani a stringersi in questa civile e democratica lotta per la Sicilia, con uno stile quasi ghandiano, quello di un popolo assediato»;
Di fronte alla inaudita gravità di questo quadro istituzionale, amministrativo e contabile che sul piano del fatto e del diritto paralizza l’intero sistema della regione siciliana non resta altro che azzerare la situazione istituzionale e ripristinare una agibilità diversa. Ma il commissario dovrebbe essere un generale dei carabinieri alla maniera del mitico prefetto Mori.

Salvatore Indelicato
Vicepresidente regionale ASASi

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