1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

PENSIONI, BOLDRIN (FARE) CORREGGE MADIA: “TRATTARE TUTTI I CITTADINI ALLO STESSO MODO”

Milano, 19 marzo 2014 - Il Ministro della Pubblica amministrazione e per la semplificazione, Marianna Madia, in una intervista a La Stampa di ieri rivendica come primo atto del suo dicastero la firma di una circolare che impedisce ai lavoratori pubblici un cumulo tra reddito da lavoro e pensione che vada oltre lo stipendio del primo presidente di Cassazione (311 mila euro). In attesa di leggere nel dettaglio la circolare, FARE dà atto al Governo Renzi di aver apparentemente intrapreso un primo passo operativo nel solco della campagna di sensibilizzazione e raccolta firme “Non più alto del Colle” avviata da FARE da diversi mesi e ripresa anche nel discorso di insediamento del Primo Ministro.
Ci dispiace però dover sottolineare che, purtroppo, e nonostante le dichiarazioni in senso contrario, il passo va nella direzione sbagliata perché, per ottenere il risultato desiderato, in questo caso occorre avere il coraggio di ridurre le pensioni d'oro che non si giustifichino in base al criterio contributivo, e non tassare il reddito da lavoro.
Sia nel pubblico che nel privato il vero problema non è impedire il cumulo fra pensioni e redditi da lavoro (se i molti pensionati italiani in età lavorativa tornassero a lavorare contribuirebbero a una crescita del PIL e sosterrebbero il sistema pensionistico da cui hanno iniziato a ricevere prima del tempo) ma RIDURRE le pensioni ingiustificate, ovvero non maturate sulla base dei contributi versati.

Detto altrimenti: occorre iniziare al più presto a trattare tutti i cittadini in modo uguale per quanto attiene il sistema pensionistico pubblico che è oggi, invece, fonte di ingiustizie e discriminazioni enormi.

FARE continuerà ad appoggiare tutti quegli interventi che, senza penalizzare chi continua a sostenere il sistema economico con il suo lavoro, mirano a introdurre una riqualificazione della spesa statale. Una spesa che, nel settore pensionistico, dovrebbe essere comunque legata ad un percorso di revisione delle pensioni calcolate con il sistema retributivo che riporti gli attuali dislivelli esistenti nel nostro sistema a condizioni di equità intergenerazionale.

Michele Boldrin
Coordinatore Nazionale
Fare per Fermare il declino


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