Giovedì Santo: a Caltanissetta uno dei momenti più intensi e identitari della Settimana Santa

Giovedì Santo a Caltanissetta: il cuore pulsante della Settimana Santa.    Attesa per oltre un anno, la processione del Giovedì Santo a Caltanissetta rappresenta uno dei momenti più intensi e identitari dell’intera Settimana Santa. È l’evento simbolo che unisce fede, tradizione e appartenenza in un rito collettivo che coinvolge l’intera comunità nissena e attrae ogni anno centinaia di visitatori da tutta Italia. 16/04/2025 - Per un giorno, la città si trasforma in un grande palcoscenico a cielo aperto: carico di emozioni, luci e suggestioni, dove ogni angolo racconta una storia, ogni volto rivela un senso profondo di attaccamento alla propria terra. È la giornata in cui ogni nisseno, anche chi vive lontano, sente un richiamo viscerale verso casa. Un legame indissolubile che trova la sua massima espressione nella storica processione delle Vare, i grandiosi gruppi scultorei che raffigurano le scene della Passione di Cristo e che percorrono le vie del centro cittadino in un cam...

‘SFRUCULIANDO’, È NATO A SCIAMMINTAUN MA È CRESCIUTO IN COLLEGIO… DI CORREZIONE


SciamminTaun, 07/03/2014 – Si chiama ‘Sfruculiando’, è domiciliato su Facebook e si aggira notturno, in un anonimato discreto e inquietante, narrando con romanzesche forme la vita di SciamminTaun, luogo fiabesco eppure vivo di umanità assortita, come le caramelle Charms di tramontata memoria. Una vita dai cromatismi e dai sapori diversi, il più delle volte godibili e accesi, come le arance sanguinelle appena colte, prima d’essere stipate sui camion che le terranno per giorni sotto il sole cocente, lungo strade frastornate dalle auto in transito e dai fumi di scarico.

SciamminTaun e Mr. Sfruculiando, il suo autore, risentono audacemente delle lezioni ‘piccionesche’, assorbite seralmente, come fosse la scuola serale del maestro Manzi, attraverso la tv rionale, sorniona e approssimativa, come dire: “A Sciammintaun ciabbiamo la tv di paese, ma è così povera, così povera, che riporta le notizie del giorno, però con qualche errore di grammatica”.
Così Mr. Sfruculiando, autore prolifico quanto ‘timido’, ingegnoso e audace, fervido di fatti e di pensieri, fornisce ai suoi lettori “esclusive megagalattiche ed interplanetarie”, badando assai ai fatti, che pasteggia come caviale e champagne, e di tanto in tanto, per confondere le acque e conservare le mentite spoglie, con malizia pre-scolare ci mette dentro un comunissimo errore di grammatica o di sintassi, a seconda dell’andamento della serata, degli accadimenti, dei personaggi e dei fatti: “publichiamo anziché pubblichiamo; si sà, con un bell’accento di portamento, anziché si sa, etc.

Ma attenzione a non lasciarsi ingannare, perché il poeta è poeta, padroneggia bene la lingua e i concetti, pensa e crea: insomma, Mr. Sfruculiando non è affatto un fesso, anzi. Ha un solo difetto, se di difetto si tratta: non si occupa di politica o, quantomeno, di politica spicciola, quella locale, della cittadina in cui notturno si aggira e in essa vive. Per Mr. Sfruculiando contano solo la poesia e la musica, come Benigni quando canta “Quanto t’ho amato”:

Quanto t'ho amato e quanto t'amo non lo sai
e non lo sai perchè non te l'ho detto mai...
anche se resto in silenzio, tu lo capisci da te...
Nell' Amor le parole non contano, conta la musica...

Per Mr. Sfruculiando ciò che conta è la musica. Mr. Sfruculiando ama i superlativi, l’ebbrezza della lingua italiana: “recentissimo, Sua Bassezza Voracissima e Serenissima, ArciduCACATO, fedelissimo (finchè dura), celeberrime botte di culo, etc.

E vividamente, Mr. Sfruculiando crea. Crea personaggi fantastici, mai esistiti nella realtà e nella realtà mai cercati da alcuno. Nessuno dei suoi lettori, infatti, si pone il problema, la curiosità di capire, di sapere chi possano essere mai “Pipìn Von Sciammìm 'ntisu DracuLak, quali i componenti del suo CLAN, dove sorge e se sorge davvero SciamminTaun, dove sono di stanza le truppe SciammenLate, in che cosa consistono le celeberrime botte di culo, chi potrebbe mai essere il Vampiro”?

Niente, a nessuno tutto ciò importa: le parole non contano, conta la musica..!

Mr. Sfruculiando è uomo di cultura, di musica e di viaggio. Conosce il pantografo, la carta millimetrata e Panormus, per avere affondato a lungo la sua vista, al lume di lucerne odorose, nelle pagine inquiete dei Beati Paoli e del collega scrittore di romanzi d'appendice, fattosi (s)conoscere con lo pseudonimo William Galt, per non dare troppo nell’occhio.
E allora Mr. Sfruculiando prova notturnamente a dormire, ma patisce l’insonnia e non ci riesce. Nel turbine dell’insonnia ripensa alle notti in collegio, a tutte le volte che provò ad annodare le lenzuola per darsi alla fuga, almeno per potere visitare una discoteca, un pub, un giro di poker tra amici e una birra di puro malto. Niente! Non dorme e conia geniali contributi alla lingua italiana e alla narrativa: “ANOrevole SLURPoto, esCogito (ergo sum), (mis)Fatti non parole, DracuLak (con 'k' e non con Lacca), incedere da Babbuino ubriaco, "stocca", la Cavallerizza capo che esce ovviamente senza timbrare, annusando l'aria come una pastore meremmana; Minkiate (con 'k' e non con Lacca)”.

E ancora, Mr. Sfruculiando produce perle di dagherrotipia e di ingegno: “Carnevali multicolore, guitti, ballerine, clowns e buffoni dal repertorio "amnesico", "indigniatico", "turlupinatico", "doppioetriplomoralistico" e soprattutto i "sempreonestimaingenui" e i "moralitari_adusooveconvenga, rottami già vecchi e rottamatori de noantri”.

Mr. Sfruculiando, irriverente genio della pantografia, della dagherrotipia, della logopedia, della scrittura creativa e dell’anonimato, colui che il padre, per correggerne gli eccessi letterari e le cattive abitudini di allentarsi i calzoni sul di dietro con la mano senza ritegno e di controllare le timbratute dei cartellini altrui e di chiosare, fustigare, stroncare, deplorare, stigmatizzare, demonizzare, deportò in collegio, dalle malcapitate suore, ma che “l’ANOrevole SLURPoto, DracuLak o la Cavallerizza capo avrebbero giustamente voluto meglio in un collegio… di correzione!

Così si inzegna!

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