Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

CROCETTA SI CONCEDE IL BIS, MENTRE LA “REGIONE-TITANIC” AFFONDA

“Il fenomeno del “trasformismo” e quello delle lottizzazioni a breve e a medio termine prevalgono ancora una volta, in simbiosi con l’ascarismo acuto. Povera sicilia!”
Palermo, 09/04/2014 - Può anche cascare il mondo, ma ancora una volta il “partito ministeriale” (per dirla con Gaetano Salvemini) dà spettacolo di sé e presenta una nuova compagine di Governo Regionale, con lo stesso linguaggio e lo stesso impegno politico che già, altre volte, abbiamo visto esibire. Cosa si è fatto, allora, nei sei mesi precedenti dell’ERA CROCETTIANA? E’ andato tutto bene, si suppone, dal momento che non abbiano ascoltato autocritiche o critiche degne di questo nome. O no?

O, piuttosto, sarebbe il caso di discuterne? O è meglio non parlarne affatto, dal momento che i bei discorsi e la buona propaganda, - pur andando per conto loro, - riusciranno ad incantare tutti, compresi i numerosi operatori del mondo dell’Informazione? Facendoci, magari, dare per scontate verità inesistenti.

D’altra parte e a prescindere dalle dichiarazioni ufficiali, appare ormai quasi ovvio che, in una Regione Siciliana “ballerina”, - e in lista d’attesa per essere “SMEMBRATA”, - a Palazzo d’Orleans resti comodamente alloggiato un “GOVERNO BALLERINO”. Il tutto mentre il “TITANIC – REGIONE SICILIANA” affonda!

Altrettanto scandaloso, ma pur sempre tragicamente ovvio, rimane il fatto che la “QUESTIONE SICILIANA” rimanga del tutto ignorata, assieme alle esigenze di rinascita, di sviluppo, di crescita, di lavoro e di produttività del Popolo Siciliano.

Si dà, insomma, precedenza, se non partita vinta, all’ASCARISMO, alle lottizzazioni, alle logiche spartitorie e clientelari, eccetera. Ciò accade persino a Sala d’Ercole, dove le Opposizioni non sempre si allontanano dalle tentazioni CONSOCIATIVE. E ciò, com’è noto, mentre la Repubblica Italiana rischia di trovarsi nel bel mezzo di un CAOS COSTITUZIONALE e POLITICO senza precedenti, che travolgerà anche la Sicilia. Soprattutto la Sicilia. Ma gli esponenti della POLITICA POLITICATA non se ne preoccupano. Hanno il problema delle “poltrone”, ad ogni livello ed in ogni senso, che li assilla! Non vogliono essere disturbati! Meglio il quieto vivere!

Così come SI FA FINTA DI NON VEDERE, DI NON CAPIRE, DI NON SENTIRE (E SI CERCA DI NON PARLARNE) il “COLPO DI STATO” STRISCIANTE CHE (SE VERO) PORTEREBBE A “CENTRALISMI” STATALI, ECONOMICI E POLITICI, PEGGIORI DI QUELLI DI STALIN O DI MUSSOLINI O DI HITLER.

Un altro dubbio ci assale. Fra gli inquilini di Palazzo d’Orleans e di Sala d’Ercole, è probabile che vi siano, pur tuttavia, alcune lodevoli eccezioni che non meritano di essere messe nella “ammucchiata”? Sì: è probabile. Non sarebbe corretto generalizzare. Ma – diciamolo francamente – l’eccezione non può essere un’attenuante, né un alibi per la “politica politicata”. Né può salvare il “nostro” TITANIC. Anche perché quello che affrontiamo è proprio un “CONTESTO” nel quale le “eccezioni” confermano la “regola”.


L’FNS “Sicilia indipendente”, a questo punto, ritiene sempre più urgente che il Popolo Siciliano prenda consapevolezza di sé e dei propri problemi. E che esca dalla condizione coloniale e dalla subordinazione politica, morale, economica, culturale e piena di “vincoli”, nei quali l’hanno ridotta i Partiti, la classe politica ed i gruppi di potere qui dominanti. Ed asserviti essi stessi ad interessi estranei e spesso contrastanti con quelli della Sicilia.

Da costoro, il Popolo Siciliano non può attendersi che tradimenti e strumentalizzazione. Costoro vanno DELEGITTIMATI. A costoro va negata e ritirata ogni “delega”.

Il Popolo Siciliano deve intraprendere, pertanto, una propria RIVOLUZIONE CULTURALE e POLITICA, democratica, non violenta, intransigente. Ed in prima persona.

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