Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

OTTANTA EURO IN BUSTA PAGA, COSTITUISCE UN SEGNALE POSITIVO MA NON BASTA

La decisione del governo Renzi di restituire “ottanta euro” in busta paga, (per coloro che gia’ godono comunque di redditi mensili ed annui, seppure entro certi limiti), costituisce un segnale positivo. Ma, diciamolo francamente: non basta! Soprattutto alla sicilia, soprattutto in Sicilia! Soprattutto ai disoccupati, ai non occupati, agli indigenti!
Palermo, 22/04/2014 - E’ vero, infatti, che il ceto medio siciliano, in particolare, dagli ottanta euro potrà trarre finalmente qualche vantaggio, dopo tante fregature. Ammesso e non concesso, peraltro, che, sotto-sotto, non vi siano deludenti sorprese, come paventato da più parti.  Ma – bene che vada – non è così che si può risolvere la QUESTIONE SOCIALE. Tantoppiù che non si danno contemporaneamente risposte adeguate alle problematiche della crisi in corso, della disoccupazione, dell’arretramento economico, della miseria, della fame (sì: della fame) in agguato. Né si da’ sollievo alle centinaia di migliaia di famiglie e di persone alle quali il FISCO non ha cosa restituire, perchè non ha più cosa sottrarre.

Ciò – lo ripetiamo – soprattutto in Sicilia, dove non si è risolta, dal 1860 ad oggi, neppure la QUESTIONE SICILIANA. E dove si assiste alle “DESERTIFICAZIONI” industriali, produttive ed occupazionali. E dove il 14% delle famiglie che hanno un reddito dispone sostanzialmente di un reddito mensile al di sotto dei mille euro (mentre nel Centro-Nord la percentuale è del 5%). VERGOGNA! E vergogna, “IN PRIMIS”, per i militanti dell’ASCARISMO siciliano, sempre a galla.
Non allarghiamo troppo il discorso, ma non vorremmo che la decisione relativa agli “OTTANTA EURO”, di cui tanto si parla, anche in funzione elettorale, fosse strumentalizzata come un’alternativa alla proposta di istituire il REDDITO DI CITTADINANZA.

Quelle della istituzione del REDDITO MINIMO SOCIALE è, infatti, un problema la cui soluzione è improcrastinabile. E che va risolto mobilitando risorse ed Istituzioni. Come l’FNS “Sicilia Indipendente” ha sempre sostenuto, l’assegno di cittadinanza, oltre che essere un doveroso atto di giustizia sociale, potrà avere ricadute economiche tali da salvare dalla chiusura definitiva tante attività economiche, commerciali ed artigianali diffuse sul territorio e che assicurano, ancora oggi ed eroicamente, posti di lavoro e produttività.

Nelle more dell’approvazione di un provvedimento legislativo bene articolato e definitivo, si dovrebbe procedere, intanto, alla corresponsione immediata, agli aventi diritto, di un “BONUS MENSILE” dignitoso, da destinare all’acquisto di generi di prima necessità. Occorre evitare, cioè, che mentri ‘u meriku sturìa, ‘u malatu si nni va ( mori) !

L’FNS si permette, infine, di sottolineare che questo tipo di provvedimento di “pronto soccorso” e di estrema urgenza non esonera il Governo Regionale né l’ARS dall’obbligo di adottare quella STRATEGIA SICILIANA PER L’ECONOMIA SICILIANA, fino ad oggi DISATTESA se non IGNORATA, che potrebbe fare rinascere la Sicilia produttiva.

Commenti