Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

PATTI: MATHILDE AL TEATRO JOPPOLO, APPLAUSI E MOLTI CONSENSI

Applausi al teatro Joppolo di Patti per la prima assoluta di "MATHILDE", diretto da Michelangelo Zanghì, con Gianni Fortunato e Isabella Giacobbe. "Mathilde", da un testo di Vèronique Olmi, verrà replicato il 10 maggio alla sala Laudamo del teatro Vittorio Emanuele di Messina
Patti (Me), 25/04/2014 - Ha debuttato a Patti con una prima assoluta il 24 aprile al teatro Joppolo lo spettacolo “Mathilde”, il nuovo lavoro della compagnia teatrale “Santina Porcino”.
Attenzione alla drammaturgia contemporanea d'oltralpe e agli artisti che investono sul territorio fanno di Mathilde un progetto che incuriosisce e promette bene già per la tournée prevista dal prossimo mese di maggio in poi.

“Si tratta di un rapporto tra due essere umani, in un’alternanza tra orribili accuse reciproche e momenti di dolcezza. Insomma, si tratta della vita: con “Mathilde” abbiamo portato la vita in teatro”: il regista Michelangelo Maria Zanghì è assolutamente convinto del fatto che questo testo del 2003 scritto da Veronique Olmi – per altro messo in scena in una traduzione dello stesso Zanghì – sia una scelta vincente, con l'asso nella manica delle musiche di Chiara Pollicita e il cast composto da Gianni Fortunato e Isabella Giacobbe.

Mathilde è una scrittrice appena uscita di prigione, dove è stata rinchiusa in seguito a una scandalosa relazione con un ragazzo di quattordici anni. Pierre, suo marito, è un oncologo: uomo razionale e conformista, non si capacita del comportamento della moglie e, quando Mathilde torna a casa inaspettata, l'accoglie come un'estranea. I due coniugi cominciano con fatica a parlarsi, poi prendono gusto a ferirsi reciprocamente, ma infine si insinua sempre più forte la volontà di cercare le ragioni della loro convivenza, e di verificare se le ferite nel loro amore possano rimarginarsi.

“È spettacolo estremamente brutale; il tema del tradimento è sempre difficile da affrontare in teatro – prosegue Zanghì - poiché si rischia facilmente di cadere in banalità. Eppure qui lo spettatore non è portato a schierarsi dalla parte del marito tradito, ma cerca quasi di comprendere - se non di giustificare - l’atto della protagonista. Anche per questo il mio lavoro di regista è stato davvero molto stimolante”.

Con Gianni Fortunato e Isabella Giacobbe
regia di Michelangelo Maria Zanghì
musiche di Chiara Pollicita
aiuto regia Caterina Sfravara
Backstage Antonino Ferraro, Giuseppe Contarini

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