L’ing. Giuseppe Petracca espone alcune considerazioni sulle condizioni operative di volo sull'area di Milazzo, un aeroporto che potrebbe costare da 300 a 400 milioni di euro. Mancano però gli investitori. Il completamento della tratta ferroviaria Messina-Fontanarossa amplierebbe il bacino di utenza dell'aeroporto di Catania a spese del potenziale bacino d'utenza di un aeroporto tra Milazzo e Barcellona. L'aeroporto rimane tuttavia un buon cavallo di battaglia per i politici sotto elezioni
13/05/2014 - Benchè tutti sappiano che il fumo sull’autostrada sia spesso causa d’incidenti, anche gravissimi, sembra non desti alcuna meraviglia la proposta di costruire un aeroporto nelle immediate vicinanze di una raffineria e di una centrale elettrica che emettono, in continuo, grandi nuvole di fumo capaci d’interporsi tra il pilota dell’aereo e la pista di atterraggio.
Di norma nelle fasi del volo maggiormente critiche, come l'avvicinamento finale e l'atterraggio, il pilota di un jet ha la necessità di avvalersi di sistemi luminosi specifici che lo aiutino a tenere sotto controllo, con l'immediatezza che solo la visione diretta può dare, l'assetto dell'aeromobile rispetto al sentiero ottimale di discesa (PAPI), l'asse pista (CALVERT), e la distanza da essa.
Nell’area indicata a Milazzo per l’aeroporto questo requisito minimo di sicurezza (ossia la visibilità degli aiuti visivi all’atterraggio) non può essere garantito perché, anche in condizioni ottimali di visibilità, per l’improvviso per mutare del vento, una nube di fumo (come quella illustrata nella foto) potrebbe impedire al pilota di vedere le luci del PAPI e del CALVERT rendendo impossibile l’atterraggio.
Nel merito le norme di sicurezza del volo prescrivono che vi sia una distanza di sicurezza minima tra un aeroporto ed una ciminiera attiva che emetta fumo o vapore: di almeno 7 miglia nautiche (12.960 metri) tra l’aeroporto e la ciminiera di scarico del turbogeneratore di energia elettrica; di almeno 4 miglia nautiche (7.410 metri) tra l’aeroporto e le torri di raffreddamento della raffineria.
Poiché nella pianura di Milazzo la distanza minima tra l’aeroporto ed i punti di emissione di fumi o vapori non può essere rispettata, anche per questa ragione, semplice ed intuitiva, presumo questo aeroporto non fattibile. (fonte:www.tempostretto.it/tags/aeroporto-mela) L’illustrazione mostra il pericolo: quando soffia vento dal mare il fumo della ciminiera della centrale invade il sentiero di atterraggio, impedendo al pilota di vedere PAPI e CALVERT. 10 maggio 2014 giuseppe petracca, ingegnere
gli investitori si trovano subito però bisogna prima smantellare la raffineria kiaro
RispondiElimina