Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

BROLO, 16ENNE VIOLENTATA: GRAVE ATTO DI ACCUSA VERSO LA DIRIGENTE SCOLASTICA DAL RESPONSABILE ASL

Brolo (Me), 07/05/2014 – Dirigente scolastica sotto accusa nella brutta vicenda della ragazza disabile violentata lo scorso 11 febbraio a Brolo, la cui vicenda è stata resa nota soltanto nei giorni scorsi, quando sono stati emessi tre provvedimenti di fermo giudiziario e 3 giovani di età compresa tra i 19 e i 21 anni sono finiti a Gazzi con la grave accusa di violenza sessuale aggravata di gruppo. Questa mattina gli interrogatori per i tre giovani, assistiti dagli avvocati Carmelo Occhiuto, Mimmo Magistro e Decimo Lo Presti, i primi due candidati sindaco alle elezioni amministrative brolesi del prossimo 25 maggio.

Sulla vicenda il dott. Corrado Liotta, dirigente dell’Unità di neuropsichiatria infantile dell’Asl di S. Agata di Militello ha rilasciato una intervista a Giuseppe Pintaudi, direttore di Antenna del Mediterraneo, che lancia una severa accusa nei confronti del dirigente scolastico dell’istituto secondario brolese frequentato dalla 16enne violentata.

“Un fatto gravissimo, inaccettabile, - ha detto il dott. Liotta – se solo si pensi che si tratta di una ragazza di 16 anni con una disabilità psichica, anche se lieve. Abbiamo seguito questo episodio sin dall’inizio – ha detto il dott. Liotta -; la ragazzina non è sola e lo sarà mai. Ha avuto il conforto della famiglia. I genitori le sono sempre stati vicini, così come l’insegnante di sostegno che la segue. La ragazzina ha collaborato. Dopo la famiglia è la scuola che dovrebbe proteggere e far sentire la propria presenza. L’insegnante di sostegno, che è stata l’adulta con cui la ragazza si è confidata, le è stata sempre vicina. Non posso dire la stessa cosa della dirigente scolastica che ha avuto un atteggiamento di indifferenza. La scuola dovrebbe essere dopo la famiglia l’istituzione che deve seguire, proteggere e far sentire la sua presenza, che invece non c’è stata”.

Sul versante giudiziario solo uno dei giovani finiti in carcere ha ammesso di avere avuto contatti fisici con la ragazza descrivendoli però consenzienti e incompleti. Gli altri due hanno rigettato ogni accusa sostenendo di essersi limitati a dare un passaggio fino alla stazione ferroviaria alla ragazza

Il terzo dei tre giovani arrestati, difeso dall’avv. Occhiuto, avrebbe ammesso di avere avuto contatti fisici ma non sessuali, adducendo che la ragazza si sarebbe aspettata da lui un rapporto sentimentale che invece il giovane ha disatteso. E ciò potrebbe alludere al fatto che la ragazza avrebbe potuto ‘agire’ sotto la spinta della frustrazione e del dispiacere per il mancato ‘fidanzamento’.

La grave accusa lanciata dal dott. Liotta mette a nudo l’indifferenza che talvolta può incontrarsi nella scuola, dove la burocrazia delle carte a posto prende il psoto dell’aspetto umano che dovrebbe prevalere nella prassi educativa e formativa. A questo resterà da vedere – tuttavia – quando sta dietro i fatti. Se la ragazza si è allontanata da scuola al termine delle lezioni o, come è trapelato, durante l’assemblea d’istituto, che dovrebbe costituire normale attività scolastica e pertanto prevedere la custodia e la responsabilità della scuola fino al termine delle lezioni.

I fatti, che si sarebbero svolti a Brolo, vedono coinvolti una studentessa di 16 anni con disabilità psichica, anche se lieve, e tre giovani maggiorenni di Brolo di età compresa tra i 19 e i 24 anni. A questi si aggiungerebbero una compagna di scuola della sedicenne vittima delle violenze ed altri ragazzi, uno dei quali minorenne, fratello di uno degli aggressori, che entrano a vario titolo nella brutta vicenda.

Si tratta tuttavia di fatti e particolari sui quali gli inquirenti continuano ad indagare per fare chiarezza ed individuare tutti i responsabili di una sordida vicenda dai contorni non del tutto chiari, che risalirebbe allo scorso 11 febbraio, quando la ragazzina sarebbe stata fatta salire sull’auto di alcuni ragazzi estranei alla scuola invogliata da una coetanea compagna di scuola.

Stando ad alcune indiscrezioni, la sedicenne, che frequenta un Istituto di istruzione superiore a Brolo, prendeva parte ad un’assemblea d’istituto quando, convinta da una compagna di scuola che viaggia da un paese del circondario, decideva di allontanarsi per fare un giro in macchina con alcuni giovani maggiorenni del luogo, di età compresa tra i 19 e i 23 anni. La comitiva si sarebbe recata in un luogo appartato lungo il litorale brolese e da lì avrebbero cercato un tratto di spiaggia lontano da occhi indiscreti dove due o tre giovani avrebbero abusato della minorenne, affetta da un modesto deficit cognitivo. Secondo alcune indiscrezioni, tuttavia, le automobili sarebbero state due, e la compagna della minorenne violentata sarebbe salita su una macchina diversa, con altri ragazzi del luogo.


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