Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

CARMELO MANIACI, A GIOIOSA MAREA I FUNERALI DELL’INNOVATORE DELLA SCUOLA ITALIANA

Si è spento a Roma all’età di 79 il dott. Carmelo Maniaci, gioiosano nato a Piraino, direttore generale del Ministero della Pubblica Istruzione, innovatore della scuola italiana, fautore della scuola educante. I funerali, officiati dall’arciprete Salvatore Danzì, si sono svolti oggi 9 maggio nella chiesa del Buon pastore di Gioiosa Marea, dove la salma è stata tumulata nella cappella di famiglia

Gioiosa Marea (Me), 09/05/2014 - Da vice capo di gabinetto di molti ministri a direttore generale del Ministero della Pubblica Istruzione, il dott. Carmelo Maniaci operò per l'innovazione vera della scuola, partendo da quello che amava definire il suo esercito pacifico ed educante, la folta schiera dei maestri elementari italiani, accanto ai quali il dott. Maniaci condusse una parte della sua azione di rinnovamento e di crescita della scuola italiana.

Non è lontano il tempo un cui gioiosano-pirainese ‘comandava’ al Ministero della Pubblica Istruzione, in quel ‘palazzaccio’ di Viale Trastevere dalle cui scale sono passati tanti ministri, da Gonella (nel 1946) ad Antonio Segni (nel 1953), dal messinese Gaetano Martino (nel 1954) ad Aldo Moro (nel 1957), da Riccardo Misasi (nel 1970) a Spadolini e Valitutti (1979-80), fino a Berlinguer (nel 1998) e Tullio De Mauro (2000). Carmelo Maniaci è stato vice capo di gabinetto di tutti questi e di altri ministri ancora.

Non ce l’ha fatta il dott. Maniaci ad incontrare il ministro Francesco De Santis, nei governi Cavour e Ricasoli, ma era il 1861 e Maniaci non aveva l’età di Garibaldi ma, anzi, era ancora un giovane socialmente molto impegnato quando inizio la sua splendida carriera.

Carmelo Maniaci, come tutti affettuosamente e rispettosamente lo chiamavano, dopo Aldo Moro, Mariano Rumor e Andreotti, da vice capo divenne capo di gabinetto del ministro, per poi, dopo i governi Craxi, Amato, Ciampi, Berlusconi, Dini, Prodi e D’Alema, acquisire il ruolo di Direttore Generale, concludendo nella sua Sicilia, a palermo, una impareggiabile carriera, inviato dal ministro Berlinguer a dirimere delicate vicende e coordinare le innovazioni epocali per la storia stessa della pubblica istruzione e della scuola in Italia.

Carmelo Maniaci, Direttore Genarale del Ministero della Pubblica istruzione è nato a Piraino il 13 giugno 1935, ha frequentato la Scuola Media "Bellini" di Patti, dal verbale del Collegio Docenti del 18 maggio del 1948 risulta che si è distinto in una gara di Latino tra gli alunni migliori, conseguendo la licenza di III Media nell'anno scolastico 1948/49.

Si è laureato in Giurisprudenza presso l'Università agli studi di Messina. Dal 1963 al 1966, presso il Ministero della Pubblica Istruzione è stato preposto alla Direzione Generale per l'istruzione Classica - Scientifica - Magistrale .
Dal 1966 al 1980 ha lavorato presso il Gabinetto dei vari ministri della Pubblica Istruzione e negli anni successivi ha rivestito varie cariche sempre nell' ambito del Ministero della Pubblica Istruzione. Dal 1 aprile 1996 è stato Direttore Generale. Dal 2000 fu anche responsabile dell' Ufficio Scolastico della Regione Sicilia esercitando le funzioni che prima spettavano al Sovrintendente Scolastico e ai Provveditori agli Studi.

A Gioiosa Marea il dott. Carmello Maniaci lascia il suo cuore, qua dove tanti anni addietro, ancora giovane laureato in giurisprudenza incontrò gli occhi e il sorriso gentile di Rosita, la ragazza che avrebbe sposato e con la quale avrebbe formato la sua splendida famiglia, andando a vivere prima in Calabria e poi a Roma, da dove non lo fecero più andar via.

Una volta ‘catturato’ al Ministero di via Trastevere non lo lasciarono più scappare. Compresero subito che quello era un uomo di valore, un gran lavoratore ma essenzialmente un dirigente di cui circondarsi e farsi vanto.

Quando le circolari ministeriali per gli insegnanti venivano stampate ancora con i caratteri tipografici ed erano rare da trovare per gli stessi aventi diritto, lui volle che divenissero realmente uno strumento consultabile da tutti, perché ognuno potesse esercitare il proprio legittimo diritto. “Diritti e non favori” era l’idea che il dott. Maniaci aveva e la voleva realizzare. E parecchie furono le sue azioni nel campo della scuola, sia in campo normativo che operativo.

L’istituzione in Italia degli istituti comprensivi, che accorpano scuole medie ed elementari, ha tra i suoi ‘padri nobili’ proprio questo gioiosano-pirainese, gentile e colto, Carmelo Maniaci, un pezzo della storia della scuola italiana, un uomo piccolo-piccolo per la sua maniera discreta e cortese di vivere e relazionarsi con gli altri, ma grande-grande per la sua statura professionale e umana, ed essenzialmente per il capolavoro che ha saputo fare della sua vita, della famiglia e della carriera.

Carmelo Maniaci amava chiacchierare, raccontare, lasciare di sé un segno generoso ed indelebile a chiunque lo conoscesse. Ai giovani voleva consegnare il racconto dei sacrifici da lui fatti per studiare, quando le scuole medie e quelle superiori erano solo a Patti, e per un ragazzino di Gliaca di Piraino voleva dire viaggiare tutti i giorni, alzarsi al mattino quando era ancora notte, e poi restare fuori di casa tutto il giorno, con pochi soldi in tasca e tanta voglia di giocare con i compagni.

Ma Carmelo Maniaci aveva forte il senso del dovere e la passione per lo studio era più forte delle tentazioni. A Patti approfittava per andare ad ascoltare in tribunale le arringhe difensive degli avvocati di rango, affascinato com’era dalla giurisprudenza, dalla legge e dalla lingua italiana: diceva che gli avvocati erano quelli che meglio di ogni altro conoscevano e parlavano la lingua italiana.

Maniaci raccontava spesso di avere amato la lingua italiana con autentica passione. E proprio per questo era un grande lettore. Leggeva di tutto, romanzi, saggi, opere letterarie italiane e straniere ed amava dissertare sulle letture fatte.

Con Carmelo Maniaci, quando tornava a Gioiosa per le vacanze e le feste, era bello trascorrere intere mattinate e serate a parlare di uomini e cose: trovava sempre le parole e i concetti giusti per separarsi da lui arricchiti, sempre in pace con la vita, per la sua saggezza e per la cultura che adoperava come il pane e l’amore indispensabili per vivere.

Conoscendolo e sentendolo parlare si aveva proprio questa impressione. Carnelo Maniaci rendeva bene la massima latina “primum vivere, deinde philosophari “ maneggiando la cultura sempre al servizio dell’uomo e della vita, con compassione e realismo. Maniaci era un uomo in grado di dare ed ha dato tanto alla scuola ed agli altri.

“Sol chi non lascia eredità d'affetti poca gioia ha dell'urna”. E il dott. Maniaci lascia una eredità che dalla famiglia, tanto amata, si espande fino al lavoro, al mondo della scuola, agli insegnanti a ai tanti studenti incontrati in tutta Italia nelle molteplici attività convegnistiche e istituzionali cui ha preso parte: dall’antirazzismo all’integrazione dei popoli, dall’autonomia scolastica alla formazione degli adulti nel corso dell’intero arco della vita, dall'educazione interculturale alla scuola che educa, il dott. Maniaci è stato una fucina di idee e di azioni, di progetti e direttive migliorative della scuola e della società italiana.

Tra i tanti incarichi ricoperti citiamo, da ultimo, la presidenza e il coordinamento, presso il Ministero della Pubblica Istruzione, della Commissione di studio per l'approfondimento delle problematiche relative all'educazione interculturale e per l'adozione delle iniziative per tutti gli ordini e gradi di scuola, commissione della quale faceva pure parte il senatore Giovanni Manzini, sottosegretario di Stato del Ministero Pubblica Istruzione.

Il dott. Maniaci è stato protagonista della scuola per il dialogo e la convivenza democratica; della campagna europea dei giovani contro il razzismo, la xenofobia, l'antisemitismo e l'intolleranza; delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero; dell'educazione interculturale come risposta complessiva della scuola alle esigenze di una società multiculturale; della tutela delle minoranze linguistiche storiche; dell’immigrazione il riordino dei cicli scolastici.
Ma è solo una sintesi.

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