
10/05/2014 - Nella gremita aula magna dell’I.T.T.S. Ettore Majorana di Milazzo, si è parlato quest’oggi di legalità, traendo spunto dal libro inchiesta “Così non si può vivere. Rocco Chinnici: la storia mai raccontata del giudice che sfidò gli intoccabili” (ed. Castelvecchi), di cui gli autori, i giornalisti messinesi Fabio De Pasquale ed Eleonora Iannelli, hanno ampiamente discusso, non esimendosi dal restituire agli studenti dell’istituto, oltreché uno spaccato della città di Palermo e della Sicilia negli anni Ottanta, gli
insegnamenti tratti dalla storia professionale e umana del magistrato Rocco Chinnici, ricostruita grazie a una strenua inchiesta e consegnata al lettore felicemente coniugando la perizia del giornalista e l’armonia del romanziere.
È stato il Dirigente prof. Stello Vadalà a presentare gli autori: Fabio De Pasquale, attualmente portavoce del presidente dell’Assemblea regionale, vincitore del prestigioso premio nazionale di giornalismo “Saint Vincent” per le sue inchieste di cronaca giudiziaria, ed Eleonora Iannelli, corrispondente del Giornale di Sicilia e autrice di vari saggi e contributi sulla storia e sulle tradizioni di Messina.
Quindi, innanzi agli sguardi partecipi dei presenti, visibilmente toccati da certe pagine tristi della storia, sono stati proiettati un filmato d’epoca con l’intervento di Rocco Chinnici durante una trasmissione televisiva della Rai e immagini sulle quali gli stessi autori hanno letto brani tratti dal libro. E le foto ingiallite dal tempo, scorrendo contestualmente alle pagine di De Pasquale e Iannelli, hanno riportato a quei tristi anni della seconda guerra di mafia e dei delitti eccellenti, a quel tetro 29 luglio 1983 in cui Palermo, scrissero i giornali, fu come Beirut. Quando una Fiat 126 carica di tritolo fu fatta esplodere sotto l’abitazione di Rocco Chinnici. Dopo lunga e colpevole “sonnolenza” del Palazzo di giustizia e dell’intera città.
“Per cambiare il futuro – ha affermato Eleonora Iannelli – è necessario incidere sul presente, demolendo il connubio mafia-politica, cambiando la mentalità, diventando cittadini responsabili. La scuola ricopre un ruolo fondamentale in tal senso e ha il compito di diffondere la legalità tra le nuove generazioni, contro i falsi miti, il clientelismo o, peggio, la criminalità organizzata”.
Numerose le domande rivolte agli autori dagli studenti. Approfondite e talora accalorate le risposte degli autori, puntando l’indice contro la mafia, caldeggiando il senso di giustizia e trasmettendo quei valori onorati da magistrati del calibro di Chinnici, Falcone e Borsellino.
Un monito raccolto, a conclusione della conferenza, dal dirigente che, nel ringraziare gli autori, gli insegnati e gli alunni, ha ribadito ulteriormente quanto il Majorana, lungi dalla più angusta e mera somministrazione di saperi quale precipuo obiettivo, da sempre punti sul significato autentico dei valori, sullo sviluppo integrale della persona e sulla formazione del cittadino all’interno della comunità scolastica e sociale.
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