Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

RENZIE IL MUNIFICO CONSEGNA L’ITALIA ALLA GERMANIA, LA VERA VINCITRICE DELLE EUROPEE 2014

Riflessioni politiche preliminari sugli Stati Uniti di Europa dove stravince la demeritocrazia della compiacenza politica del Quarto Reich. Cornucopia eurosocialista. Stabilizzati i nuovi confini dell’Impero germanico. Il vero strano populismo di Renzi-Merkel del 40,81 percento di consensi e lo spirito patriottico di Beppe Grillo con i suoi 5.804.810 voti! Il Democratico e il Conservatore in Italia e in Europa


L’Aquila, 31/05/2014 - Renzie il Munifico consegna l’Italia alla Germania, la vera vincitrice delle Elezioni Europee 2014. È definitivamente archiviata la Democrazia in grado di liberalizzare l’impresa spaziale privata, l’energia pulita termonucleare, l’economia del credito, la sovranità euromonetaria, la fondazione degli Stati Uniti di Europa con Israele e la Russia, lo spazio cosmico per tutti, le opzioni decisive per salvare pacificamente l’Umanità dall’estinzione? Presidente Napolitano, la demeritocrazia imitativa ha vinto in Europa e in Italia, per 80 euro al mese! Il prezzo degli Italiani. L’Energia dell’Italia è il Cervello ma nessuno ne parla. Neppure per la Festa della Repubblica del 2 Giugno. L’Italia ha le idee altrettanto chiare sul ruolo della ricerca scientifica e tecnologica nel proprio futuro? Il M5S ha il dovere morale, intellettuale e politico di salvare la Democrazia in Italia e in Europa. Con la fondazione del Partito Conservatore. Oggi assistere all’appoggio degli industriali, dei banchieri e degli economisti italiani a Renzie, è francamente risibile. La campagna elettorale è finita. Decide la Germania sul da farsi. Se, come e quando l’Italia supererà la crisi economica. Oggi in Italia solo una forte donna determinata e coraggiosa come la Thatcher può guidare il futuro Partito Conservatore di Governo versus il PD ed Associati berluscones.

(di Nicola Facciolini)

“Il mondo è quel disastro che vedete, non tanto per i guai combinati dai malfattori, ma per l’inerzia dei giusti che se ne accorgono e stanno lì a guardare”(Albert Einstein). Cornucopia eurosocialista alle Europee 2014. Act. React. Impact. Oggi non resta che piangere perché gli industriali di Renzie sono perfettamente d’accordo con le politiche del rigore tedesche e la crisi economica suicidaria in atto. Stabilizzati con il PD i nuovi confini dell’Impero germanico, 28 Stati membri e 24 lingue, è arduo mantenere la calma. Altro che Ppe! Altro che Beppe! A Berlino si festeggia. È tutto un levar di calici. Tutto sotto controllo. La Troika esulta per la vittoria di Renzie e la generosa sostanziale proverbiale parità da Pse e Ppe. In Italia si muore di non-lavoro e di sfruttamento degli immigrati, la futura classe media “figlia” della globalizzazione dell’indifferenza nell’economia del debito, dei combustibili fossili e dello scarto. I giovani fuggono all’estero. La popolazione invecchia. La “religione” del potere massonico palaziale fagocita il Cristianesimo e le fondamenta della stessa Europa. I partiti neonazisti avanzano inesorabili. Antisemiti e antisionisti rialzano pericolasamente la testa. La Grande Bellezza affonda nella miseria. Roma e tante altre città del Belpaese vengono sepolte dalla spazzatura come preconizza un antico brocardo dei Nativi Americani.

E come deciso dalle nuove mafie sempre in cerca di nuovi interlocutori politici compiacenti. Ma non eravamo la Nazione verde d’Europa? Tutti invocano la trasparenza, magari una nuova stagione di Mani Pulite territoriale, stavolta a largo spettro, che spazzi via dai cieli d’Italia, il malaffare imperante. Nonostante gli 80 euro mensili elargiti dal munifico Renzie, o Renzusconi che dir si voglia, le persone disperate per la crisi economico-politica, studiata a tavolino, continuano a togliersi la vita. Forse non funziona la trovata più geniale del Cavaliere disarcionato nel 2011 come Gheddafi, più o meno, ma senza i micidiali bombardamenti franco-americani a tappeto! Come preventivamente stabilito dai Poteri forti che contano nei Mercati, colpisce e stupisce il Partito Democratico, confermandosi bulimica idrovora di voti. Stravince. E pazienza se mandando al Creatore pure la “questione morale” di Berlinguer. L’imprimatur germanico è quel che conta.

La rottamazione procalamata da Renzie, tuttavia, potrebbe travolgere lo stesso leader “maximo” che afferma di averci “messo la faccia”. Anche sull’annientamento del Senato della Repubblica. Tutto sta, come sempre, nel modo in cui saranno onorate le cambiali elettorali in abbondanza seminate sul Vecchio Continente. Sì, ma in mancanza di un Partito Conservatore (il voto moderato di centrodestra, già di per sé liquido, sembra evaporato nello spazio!) che in Italia con un suo giovane leader possa garantire la sopravvivenza della Democrazia, non sarà troppo difficile immaginare le conseguenze dell’operazione europea. Così stravince la demeritocrazia della compiacenza politica transpartitica del Quarto Reich. L’Impero si ingrassa e gli Stati Uniti di Europa restano un sogno. La quantità, è noto, non sempre è garanzia di qualità. Specie in Politica. Nella cittadella massonica del Potere mondiale dove persino il Premio Nobel per la Pace, il Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Hussein Obama, è costretto ad ammettere ai cadetti dell’Accademia Militare di West Point (www.youtube.com/watch?v=fG_hX_XM4Ks#t=23) che la difesa della leadership militare planetaria degli Usa è una priorità assoluta per esportare la pace, la libertà e la democrazia in tutto il mondo. Magari grazie ai “warlords” di turno, sull’onda della fortunata pellicola cinematografica, ormai quarantennale, “Finchè c’è guerra c’è speranza” (Italia, 1974) con il nostro Albertone Nazionale. Insomma giocando la classica delicata partita a scacchi con la Russia e la Cina, tutto può succedere. Anche la Terza Guerra Mondiale. Per poi replicare, come 70 anni fa, lo sbarco in Normardia. Quel 6 Giugno 1944. Quando ebbe inizio la liberazione dell’Europa dal giogo nazi-fascista di Mussolini e Hitler.

Quanto sangue fu versato per la nostra Libertà! E noi saremo eternamente grati agli Americani e Britannici per il loro immenso sacrificio. Oggi, però, le riflessioni politiche preliminari sugli Stati Uniti di Europa ancora da fondare, sono più ardue che mai, tra un suicidio imprenditoriale e l’altro, perchè la Democrazia in Europa è in pericolo. L’Energia degli Italiani è tutta nei cervelli che fuggono all’estero. Ma nessuno ne parla. Neppure per la Festa della Repubblica del 2 Giugno: davvero si preferiscono assurde sfilate para-militari impreziosite dalle fantastiche Frecce Tricolori per compiacere i potenti di turno? A spaventare è il vero populismo di Renzi-Merkel con quel 40,81 percento di consensi del PD. Non lo spirito “patriottico” di Beppe Grillo con i suoi 5.804.810 voti conservatori! Il Democratico e il Conservatore in Italia e in Europa, come qualcuno giustamente fa notare, sono la vera priorità per salvare la Nazione, cioè le persone concrete, le famiglie e le imprese. Renzie il Munifico consegna l’Italia alla Germania, la vera vincitrice delle Elezioni Europee 2014. Forse non è definitivamente archiviata quella tanto agognata Democrazia in grado di liberalizzare l’impresa spaziale privata, l’energia pulita termonucleare, l’economia del credito, la sovranità euromonetaria, la fondazione degli Stati Uniti di Europa con Israele e la Russia, lo spazio cosmico per tutti.
Le opzioni decisive per salvare pacificamente l’Umanità dall’estinzione. Però, Presidente Napolitano, la demeritocrazia imitativa che ha vinto in Europa e in Italia, per 80 euro al mese, non è davvero un buon segno! Il prezzo degli Italiani. “Voto di scambio?” – come alcuni timidamente osano chiedere. Il danno morale ed economico è senza precedenti. La dignità delle pecore è salvaguardata. La compiacenza politica non paga. È davvero un accidente della Storia il voto populista (Italia più Estero) concentrato su quello strano 40,81 percento (11.203.231 voti) conquistato dalla coppia Matteo Renzi/Angela Merkel e pescato nel ben misero bacino del 57,22 percento di cittadini elettori (28.991.258 sui 50.662.460 aventi diritto) italiani. Solo il 5,92 percento dei residenti all’estero (83.254 elettori su 1.406.291 aventi diritto) si è infatti recato alle urne. Tutti gli altri hanno irresponsabilmente disertato il voto. Un 40 percento populista e incredibile perché politicamente impossibile e insostenibile per la nostra splendida Costituzione repubblicana. Sulla quale tutti noi abbiamo giurato e che festeggiamo il 2 Giugno.

Ma che quasi tutti fanno a gara per archiviare definitivamente in assurde “riforme” incostituzionali atte a distruggere norme e principi oggi spavaldamente giudicati nella migliore delle ipotesi “incoerenti” con le istituzioni burocratiche anti-democratiche europee. Un voto, quel 40 percento, intollerabile per i Valori universali della Resistenza dei nostri Patrioti Martiri, sul cui sangue abbiamo edificato la Democrazia e la Libertà degli Italiani, 70 anni fa. In verità, Signor Presidente, a ben riflettere sui dati definitivi (http://elezioni.interno.it/europee/scrutini/20140525/index.html) delle Elezioni Europee ed Amministrative di Domenica 25 Maggio 2014, a vincere sono i Mercati e le Massonerie che contano, prevedono, elaborano, investono, strumentalizzano e macinano migliaia di miliardi al minuto. Forse indifferenti alle sorti delle singole persone: lavoratori, imprenditori, giovani, anziani, istruiti, ignoranti e disoccupati. Tutte potenziali vittime suicide del pericoloso Leviatano burocratico nel quale l’Italia è oggi immersa, forse per libera scelta. Fagocitata a dovere da oscuri potentati che di “democratico” conservano soltanto il ricordo! Ad aver vinto, Signor Presidente Napolitano, è chi “batte” l’Euromoneta e vanta diritti di Signoraggio al di là dei nostri confini nazionali. Nonostante l’ottima presidenza italiana della Bce. Non l’Italia del 2 Giugno.

Non l’Italia dei Diritti e dei Doveri. Non l’Italia gli insostenibili interessi sul debito pubblico che non riusciremo mai ad onorare. Certamente non hanno vinto gli Italiani “traditi” che hanno perso per sempre la loro sovranità monetaria, culturale, industriale, politica, economica, etica, morale e sociale. Figurarsi coloro che si sono venduti per 80 euro mensili in busta paga! Credenti e non, che ormai non sanno più a che “santo” politico votarsi dopo il fallimento del presunto conservatore “Rigor Montis”. Scelta Civica è stata tragicamente annichilita dal PD, oggi alleata di Renzie. Il M5S di Beppe Grillo con il suo 21,15 percento di preferenze (5.807.362 voti) si conferma come il nuovo futuro Partito Conservatore (formalmente ancora da fondare!) innovatore: il nuovo Centrodestra di minoranza solo nei numeri parlamentari. Non in Europa. Non in Italia, nel tessuto vivente della Nazione, dov’è in forte crescita sul territorio pur avendo perso, sulla carta, quasi tre milioni di voti rispetto alle Politiche del 2013 grazie all’irresponsabilità di quanti, stando almeno all’inchiesta delle famose Iene, hanno preferito il mare alle urne. “Le radici profonde non gelano”, ricorda il professor Tolkien. Gli psiconani e i cespugli del vecchio centrodestra, d’altra parte, hanno ben poche speranze di leadership dopo l’era Berlusconi. Manca ancora il vero giovane Leader conservatore italiano in grado di tener testa al premier Renzi. La vera analisi politica, il vero raffronto, rispetto alle Europee del 2009, in verità, rivela ben altro.

La lista “5 Stelle” non era presente cinque anni fa e, dunque, non ha alcun senso confrontare la “performance” degli altri partiti sul 2009 con quella di M5S. Che nel 2009 ancora non esisteva. Vi è un solo raffronto possibile, dato che ad ogni tornata elettorale vi è un rimescolamento delle liste che rende altamente discrezionale ogni analisi. Tra le Europee del 2009 e quelle del 2014 i partiti tradizionali sono passati da 30.540.434 voti a 21.578.882 voti. Sono oltre nove milioni i voti persi in soli 5 anni. Nella fascia d’età più bassa il M5S raccoglie il 33 percento dei consensi, di un soffio sopra il PD. Nella fascia d’età leggermente diversa che guarda agli elettori tra i 18-34 anni, invece di 18-29, è il PD a trovarsi al 32,9 percento contro il 32,5 percento del M5S. I giovani hanno dimenticato Berlusconi ed Associati. Il partito di Grillo è saldamente il secondo in Italia con oltre un quinto dei voti. Il primo e più palese contraccolpo delle Europee 2014 è il caso di Forza Italia, il partito dei giovani, nato nel 1994 con la discesa in campo di Silvio Berlusconi. Che si presentò per la prima volta alle elezioni europee nel 1994. In quella storica occasione FI prese 10.089.139 voti, pari al 30,62 percento delle preferenze, mandando a Strasburgo e Bruxelles ben 27 europarlamentari, anche se all’epoca il numero di seggi attribuiti all’Italia era più alto del livello attuale per il più basso numero di Paesi membri.

Pur facendo le debite distinzioni tra due partiti diversi in epoche così lontane (nel 1994 votarono quasi 7 milioni di Italiani in più) risulta non vero che “non è mai successo che una forza politica ottenesse un risultato buono quanto quello del M5S”. Forza Italia prese più di 4 milioni di elettori in più e il 10 percento delle preferenze alle sue prime elezioni Europee. Poiché nel 2009 il M5S non esisteva, l’unico raffronto possibile è con le Politiche del 2013. Il PD passa da 10.047.808 voti a 11.172.861 voti con un aumento dell’11 percento. Ma nel contempo tutti gli altri partiti, escluso il M5S, passano da 25.313.066 voti a 21.578.882 con una perdita secca del 15 percento. Tra il 2014 e il 2013 sono andati a votare 5 milioni di elettori in meno. È questa la notizia più tragica in piena crisi economica italiana che manda al Creatore, per suicidio, decine di persone al giorno! Non al mare, ma al cimitero, Signor Presidente della Repubblica, per mancanza di lavoro (Art. 1 Costituzione) che dovrebbe essere a fondamento della nostra Sovranità. Per mancanza di lavoro e, quindi, di dignità, si muore. Il secondo partito in Italia chiamato a fermare questa strage degli innocenti, è dunque il Movimento Cinque Stelle. Chi intende fagocitarlo, promettendo miracoli in busta paga degni di Alice nel Paese delle Meraviglie elettorali, è il vero pericolo per la Democrazia, la Verità, la Giustizia e la Libertà. In Europa e in Italia. I dati nel Parlamento Europeo (http://electionsnight2014.eu/) d’altra parte raccontano tutt’altra storia: la vittoria del Centrodestra del Partito Popolare Europeo della Merkel, la sconfitta dei socialisti e degli euroscettici, il consolidamento di movimenti e partiti nazionalisti, finanche di stampo neonazista. Il nutrito drappello di 31 nuovi eurodeputati del PD dovrà subito farsi valere. Ci riuscirà? Servono piani industriali reali e concreti per l’Italia. Servono soldi. Tanta euromoneta sonante. A fiumi, da riversare sul territorio. Non chiacchiere.

Non prospettive. Fatti e progetti veri, come la liberalizzazione dell’impresa spaziale privata e l’energia di fusione termonucleare, in grado di rivoluzionare la nostra Economia. Bisogna creare decine di milioni di posti di lavoro in Europa, senza scatenare la Terza Guerra Mondiale per la piena occupazione militare. L’imbonimento mercuriale degli 80 euro di Renzi, però, è ben lontano dalla verità delle riflessioni politiche finora elargite dai media in buona e cattiva fede. Il fallimento economico-finanziario dell’Italia è imminente, perché l’economia del debito è globalizzata e i Mercati non perdonano i ritardi storici, politici, psicologici e sociali. Gli Italiani non sono pronti a sostenere, come profetizzato negli Anni Ottanta del secolo scorso dal giornalista scientifico Piero Angela (Senatore della Repubblica a vita!) con la famosa Macchina del Latte di Bruno Bozzetto, il violento impatto della crescente competitività mondiale culturale, industriale, economica e politica (www.youtube.com/watch?v=J09h1fmJKmA). “Appare urgente creare un mondo a misura dei problemi – sono le storiche parole di Piero Angela da oltre 35 anni – che deve affrontare e quindi premere molto sullo sviluppo educativo che è quello che hanno fatto molti Paesi del sud-est asiatico (es. Corea del Sud). L’Italia ha le idee altrettanto chiare sul ruolo della ricerca scientifica e tecnologica nel proprio futuro? Per essere in grado di competere con le moderne società industriali – ammonisce Angela – non basta mettere a posto i conti pubblici, ma bisogna che funzionino bene tutti i fattori che sono tipici di una società avanzata: livello educativo, ricerca, tecnologia, efficienza, competitività, innovazione, settori di punta, cultura scientifica, rapporto università-impresa, industria-scienza. Ma di tutto questo non si discute quasi mai”.

L’Energia degli Italiani è il Cervello. Ma il premier Renzi preferisce consegnare l’Italia alla Germania, la vera vincitrice delle Elezioni Europee 2014, per espandere il Quarto Reich. Signor Presidente Napolitano, gli Italiani amano la Pace com’è scritto a chiare lettere sulla nostra Costituzione della Repubblica. La vocazione “maggioritaria” è una preziosa conquista democratica che nessuno intende mettere in discussione. Anzi, gli Italiani preferirebbero il Bipartitismo se fosse loro concesso senza annichilire le storiche funzioni e prerogative del Senato della Repubblica e del Bicameralismo perfetto almeno nel solo voto di fiducia al Governo con la chiara indicazione del Premier. C’è bisogno però della fondazione in Italia del Partito Conservatore, una volta sconfitti gli psiconani triplogiochisti del finto centrodestra territoriale, ex moderati dell’ex classe media italiana. Il vero voto populista del 40 percento è stato decretato da coloro che auspicano, grazie alla chimera Renzusconi, un nuovo trentennio euro-germanico davvero insostenibile. Gli eletti del M5S al Parlamento Europeo sono 17. Nella circoscrizione Nord Ovest: Beghin Tiziana, Evi Eleonora, Valli Marco e Zanni Marco. Nella circoscrizione Nord Est: Affronte Marco, Borrelli David e Gibertoni Giulia. Nella circoscrizione Centro: Agea Laura, Castaldo Fabio Massimo e Tamburrano Dario. Nella circoscrizione Meridionale: Adinolfi Isabella, Aiuto Daniela, D’amato Rosa, Ferrara Laura e Pedicini Piernicola. Nella circoscrizione Insulare: Moi Giulia e Corrao Ignazio.

I commenti sul successo travolgente di Renzi alle Europee si sono sprecati. Il verdetto delle urne è stato talmente netto e inconfutabile da non lasciare spazio a interpretazioni divergenti. Il PD ha raggiunto i livelli della Democrazia Cristiana di mezzo secolo fa, quasi doppiando il Movimento Cinque Stelle che alla vigilia del 24 Maggio 2014 sperava addirittura nel sorpasso! L’ulteriore dimagrimento del presunto “centrodestra” è l’altro dato certo di questa tornata elettorale. Forza Italia, con un leader dimezzato e parzialmente limitato dalla condanna penale ai servizi sociali, nulla ha potuto contro la corazzata “democratica” guidata dal premier Renzi che nessuno ha eletto. Alfano ha superato di poco la soglia di sbarramento, Fratelli d’Italia non ha raggiunto il quorum, pur raddoppiando i suoi voti. Le riflessioni vanno dunque fatte in prospettiva, visto e considerato che lo scenario attuale appare abbastanza consolidato. Prima del voto si vociferava che Renzi ambisse a una legittimazione popolare per poter spazzare via definitivamente la vecchia classe dirigente del Pci-Pds-Ds. C’era chi parlava di voto anticipato verso il quale si sarebbe andati se Beppe Grillo avesse preso più voti, se Renzi avesse sopravanzato Grillo ma non di tanto e se Berlusconi fosse arrivato almeno al 20 percento. Tutte ipotesi archiviate. Le semplici congetture pre-elettorali sono state spazzate vie per sempre.

Commette un grossolano errore di valutazione, però, chi pensa che Renzi non abbia ora alcun bisogno di chiedere un bollino di governabilità all’elettorato italiano. Che gli ha dispensato in Europa la più grande vittoria nella storia del PD, offrendogli indirettamente carta bianca sul terreno delle “riforme” nel Belpaese. Renzi infatti non ha mai vinto le elezioni Politiche italiane e non ha mai ricevuto alcun mandato parlamentare popolare diretto. Ex Sindaco di Firenze, è stato scelto dalla Presidenza della Repubblica, ottenendo la fiducia di Camera e Senato della Repubblica, come vuole la Costituzione, a un anno dalle elezioni Politiche del 2013, dopo l’incredibile caduta del premier Enrico Letta. Pensare che ora il Presidente del Consiglio Renzi possa avere buon gioco nel placare le tensioni interne all’esecutivo, nel forzare la mano a Berlusconi sul tavolo delle riforme e nell’alzare la voce a Bruxelles quando ci saranno da difendere gli interessi italiani (il PD è il primo partito della “famiglia” europea del Pse come numero di deputati eletti), è l’altro grande errore.

La tentazione di far saltare il tavolo e di chiedere a Napolitano di sciogliere le Camere potrebbe anche averla, approfittando del vuoto spinto nel “centrodestra”. Ma l’assalto territoriale del M5S, potrebbe fermargli la mano. A questo punto, infatti, tutto è possibile. Non è detto che l’elettorato moderato non si faccia allettare dalle sirene conservatrici innovatrici di Beppe Grillo. Questa volta ha votato in misura esagerata Renzi anche per “timore” delle politiche anti-germaniche di Grillo che agli occhi di molti potentati economico-finanziari rappresenta la vera incognita: cioè, il nucleo del futuro Partito Conservatore. È paradossale e forse non molto strano, come gli analisti di mezzo mondo sono pronti a sostenere, ma Berlusconi, agitando lo spauracchio di Grillo, ha indotto i suoi stessi elettori ex-moderati a votare il PD, tenuto conto che la proposta del centrodestra è apparsa fin da subito sbiadita e poco competitiva rispetto all’offerta politica “democratica” filo-tedesca. Gli alleati di governo di Renzi sono diventati quasi insignificanti, in termini di rapporti di forza. Il 4 percento del Nuovo Centrodestra è pari a un decimo dei consensi raccolti dal PD. I “montiani” di Scelta europea si attestano su percentuali da prefisso telefonico. L’astensione corposa ha inciso sui risultati. Molti astenuti sono certamente ex elettori berlusconiani delusi dal loro storico leader. Nel M5S diventa dunque non più rinviabile la fondazione del Partito Conservatore in grado di assorbire le tematiche care agli Italiani moderati, compresa la rivoluzionaria Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica. Va aperto sul serio il “cantiere” per la creazione di un nuovo Partito moderato che possa recuperare i voti del vecchio centrodestra morente, gli astenuti e gli indecisi, per far tornare nel recinto della democrazia le preferenze che questa volta Renzie è stato in grado di attrarre. Operazione non facile per Beppe Grillo e Associati, soprattutto se mancherà il coraggio di fare scelte di rottura con il passato.

Al di là dell’individuazione di un nuovo giovane Leader candidabile, è necessario un Progetto di riaggregazione dei moderati attorno a una visione innovatrice e liberale della società, della cultura, della scuola, del rapporto tra Impresa, Stato e Cittadino. I ragionamenti matematici elaborati all’indomani dei risultati delle Europee 2014, sono il viatico giusto per la fondazione del Partito Conservatore (il vero Centrodestra) in Italia e in Europa. Grillo resti al suo posto per farlo. Non basta consolarsi dicendo che il rischio è quello di rifondare la Democrazia Cristiana. L’operazione sembra già riuscita a Renzi. O che un M5S più unito avrebbe raggiunto il 45 percento. Il collante tra le diverse anime di questa’area politica non è venuto meno. Silvio Berlusconi ha fatto una campagna elettorale generosa ma è rimasto stritolato nel nuovo dualismo Grillo-Renzi. Il Cavaliere non è più protagonista della vita politica, ha esaurito la sua carica energetica attrattiva, appare usurato e stanco. Con Berlusconi ed Associati il Centrodestra non può più vincere, dopo 20 anni di fallimenti. Con il suo cerchio magico e i suoi accoliti non può andare molto lontano. Può al massimo preservare qualche rendita di posizione. Il M5S ha il dovere morale, intellettuale e politico di salvare la Democrazia in Italia e in Europa. C’è almeno un anno di tempo prima delle prossime politiche. Forse meno. Se l’Europa “tradirà” Renzi, il PD potrà solo perdere voti alla stessa velocità con la quale li ha acquisiti. In tre mesi si è salvato (come le promesse elettorali di Berlusconi sull’Ici) con gli 80 euro e con la sua immagine di “homo novus” democristiano al comando dei socialisti. Dopo i Mondiali di Calcio brasiliani, dopo l’Estate, il Governo dovrà fare scelte dolorose, preparare nuove tasse, elaborare una nuova Legge finanziaria, detta “di stabilità”, che procurerà inevitabilmente delusioni a molte categorie di cittadini che il 25 Maggio 2014 hanno dato il 40 percento di fiducia al PD del premier Renzie. Se il M5S, anticipando le mosse del morente centrodestra berlusconiano, si farà trovare pronto e si ricompatterà, la battaglia diretta col Centrosinistra tornerà al centro della scena politica internazionale.

I potentati economici germanici tremeranno al rumore del silenzio renziano. Con buona pace di Berlusconi ed Associati che sbraitano e urlano contro la Luna e il futuro, i giovani Parlamentari di Beppe Grillo potranno onorare quanto promesso con una vittoria stavolta netta, secca e decisa, bruciando tutti i politicanti della Prima e della Seconda Repubblica, smentendo tutte le leggende metropolitane che stanno circolando sui dati elettorali. È poco saggio affermare, infatti, che il M5S abbia perso quasi 3 milioni di voti, se si considera l’affluenza alle Europee attorno al 58 percento contro il 75 percento delle Politiche del 2013. “È come se avessimo perso poco meno di un milione di voti. Un calo, ma non l’emorragia di cui si favoleggia in queste ore – fanno notare i Parlamentari penta stellati – ricordiamo che abbiamo comunque consolidato un ampio consenso di persone che credono nel progetto del M5S, malgrado chi l’anno scorso ci giudicava un fenomeno evanescente. E soprattutto siamo passati da zero a 17 eurodeputati. Cittadini che pianteranno a Strasburgo il seme della partecipazione, dell’attenzione ai problemi concreti e della sovranità italiana in Europa”.

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