Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

FARID ADLY, ASSOLTO CON FORMULA PIENA IL PRESIDENTE DELL'ASSOCIAZIONE MEDITERRANEO

Era stato denunciato per una gara a trattativa privata indetta dal Comune di Acquedolci, nel Settembre 2004, con il fine di realizzare uno sportello di informazione sull'immigrazione e la multiculturalità
Acquedolci (Me), 02/06/2014 - Il giornalista libico, Farid Adly è stato assolto con formula piena perché il fatto non costituisce reato, nel processo svolto davanti al Tribunale di Patti. Il presidente dell'Associazione Culturale Mediterraneo (ACM) era stato denunciato per una gara a trattativa privata indetta dal Comune di Acquedolci, nel Settembre 2004, con il fine di realizzare uno sportello di informazione sull'immigrazione e la multiculturalità.
Il denunciante, presidente dell'associazione concorrente risultata perdente, ha accusato l'Ing. Adly di aver falsificato i dati forniti. Dopo dieci anni, il verdetto ha dato ragione al presidente dell'ACM che ha dimostrato così la sua estraneità ad un'accusa così infamante e ingiusta.

"Il Tribunale di Patti, in composizione monocratica, in persona del giudice Ugo Domenico Molina, - recita la sentenza assolutoria - nel procedimento penale... ha pronunciato la sentenza pubblicata mediante la lettura del seguente DISPOSITIVO: assolve (l'imputato ndr) perché i fatti non costituiscono reato. Indica in giorni novanta il termine per il deposito della motivazione".
Il Consiglio Direttivo dell'ACM esprime soddisfazione per la sentenza assolutoria con formula piena; essa fa giustizia all'operato del presidente Ing. Adly e rimette in piena luce la limpida azione del nostro sodalizio, che ha fatto della legalità una sua bandiera.
"Mi sento sollevato, dopo un calvario durato 10 anni", ha detto Farid Adly, che poi ha proseguito: "ho avuto e ho sempre fiducia nella giustizia, che anche se è lenta arriva a ristabilire la verità dei fatti. I miei avversari, per portare avanti il loro disegno, hanno sfruttato una falla procedurale nei moduli di adesione all'ACM. Sono stato infangato con l'accusa più infamante che poteva esserci: l'aver dichiarato il falso in atti e turbativa di gara pubblica. Con documenti e testimonianze ho dimostrato la mia totale estraneità alle accuse".

La complessa impalcatura accusatoria non era sicuramente tutta farina del sacco del denunciante e si è sbriciolata di fronte all'analisi approfondita dei documenti presentati a difesa. La sentenza risulta definitiva, perché lo stesso PM, dott. Manca, ha chiesto l'assoluzione con formula piena. L'avvocato difensore del presidente Adly è l’Avv. Paolo Di Piazza, del foro di Patti, con studio ad Acquedolci in via Cupane.
Le raffinate menti che volevano vedere affossato un giornalista e un attivo militante per la difesa dell'ambiente e della cultura della legalità, con questa sentenza rimarranno a bocca asciutta.
Non possiamo esimerci dall’esternare che la condotta dell'amministrazione comunale del tempo che ha sospeso il contratto, viene delegittimata dall’accertamento dei fatti da parte dell’Autorità Giudiziaria.
Infatti, in seguito all’iter amministrativo della trattativa privata ed i procedimenti amministrativi, svolti in autotutela, per il riesame della documentazione della gara, malgrado il funzionario dirigente avesse rigettato le pretese del concorrente perdente e avesse firmato con l'ACM la convenzione per l'affidamento del servizio informazione immigrati, è stato condizionato dalle scelte sbagliate dell'Amministrazione comunale guidata dal sindaco dott. Oriti.

Il sindaco di allora, dott. Oriti e la sua Amministrazione non hanno mai messo l'ACM nelle condizioni di svolgere il servizio, tanto è vero che con voto della Giunta Municipale, è stato emesso un ordine di servizio rivolto al Funzionario Dirigente per sospendere temporaneamente la convenzione firmata. Non solo, ma la stessa Giunta Municipale di allora ha votato la Costituzione di parte civile, per chiedere i danni contro l’ACM, prima volta in assoluto nella storia del Comune di Acquedolci, a quanto ci risulta, per un contenzioso tra due concorrenti privati in una gara indetta dallo stesso Comune. A conclusione della vicenda il Comune di Acquedolci, ha perso un finanziamento regionale a copertura del servizio proposto, ha dovuto pagare le spese legali per la costituzione di parte civile, ma cosa ancor più grave è l’ipotesi di un danno erariale.
La nostra Associazione chiede fermamente all'attuale Amministrazione comunale di rispettare la convenzione firmata dall'Ente e ristabilire il servizio, per riportare la vicenda sul suo giusto binario e dare seguito all'alto valore del pronunciamento della Giustizia, che ha assolto con formula piena il nostro presidente.
Ringraziamo anticipatamente per l'attenzione.
Il Consiglio Direttivo ACM

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