Sabato 21 e domenica 22 giugno, dalle ore 11 alle 13, e dalle 18 alle 20, sarà aperto ai visitatori il pavimento a mosaico di età romana dell’ex convento di S. Francesco di Paola, che costituisce la più significativa testimonianza dell’antico abitato
Milazzo (Me), 20/06/2014 - Scoperto nel 1934 e da allora rimasto chiuso alla pubblica fruizione, esso ora diventa finalmente, dopo 80 anni, patrimonio della Città e nuova risorsa per il suo rilancio turistico fondato sulla valorizzazione dei suoi beni culturali.
L’iniziativa, promossa dalla sezione di Milazzo di “Italia Nostra”, ha incontrato la piena disponibilità e l’impegno operativo del Comune di Milazzo e della sezione per i beni archeologici della Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Messina, che hanno saputo tempestivamente risolvere i problemi insorti.
L’apertura ai visitatori avverrà stamattina alle ore 11, in coincidenza col Solstizio d’Estate che dà inizio alla stagione turistica milazzese, con l’intervento del sindaco di Milazzo Carmelo Pino, della dirigente dell’U.O. 5 della Soprintendenza Gabriella Tigano, e del presidente della sezione di Milazzo di “Italia Nostra”, Bartolo Cannistrà. Nei giorni successivi per la visita ci si potrà rivolgere all’Antiquarium “D. Ryolo”.
La sezione di Milazzo di “Italia Nostra”, orgogliosa di avere contribuito alla “riappropriazione cittadina” di un bene finora ignorato, intende solennizzare ogni anno il Solstizio d’Estate con l’apertura al pubblico di un bene culturale in atto non accessibile, per contribuire alla crescita culturale della nostra comunità e per ribadire che un nuovo modello di sviluppo economico deve essere basato sulla valorizzazione delle risorse del suo patrimonio storico.
Quest’anno la scelta è caduta sul Mosaico di età romana, perché la Sezione è impegnata nella valorizzazione del patrimonio archeologico cittadino col progetto denominato “L’anno dell’Antiquarium”, cui partecipano tutti gli istituti scolastici cittadini.
Della scoperta del mosaico –che è un frammento del pavimento appartenente ad una villa, solo parzialmente portato alla luce- diede notizia Paolo Enrico Arias, in un articolo pubblicato nel 1936 negli “Atti della Reale Accademia Nazionale dei Lincei. Notizie degli scavi di antichità”, attribuendolo al periodo imperiale (II secolo d.C.). Nel 1983 la studiosa tedesca Dela von Boeselager nel volume “Antike Mosaiken in Sizilien”, in un ampia analisi del mosaico, ne ha proposto una diversa datazione (II secolo a.C.) e ha dato una nuova lettura dell’immagine.
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