Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

RAI. CAMUSSO: ““È GRAVE SOSTENERE CHE UNO SCIOPERO È UMILIANTE: I LAVORATORI NON SI UMILIANO”

L'Autorità di garanzia per gli scioperi nei servizi pubblici essenziali ha definito non conforme alla legge la proclamazione dello sciopero dei sindacati dei lavoratori della Rai per il prossimo 11 giugno. Il segretario della Cgil Susanna Camusso: "E' grave sostenere che lo sciopero è umiliante. Questo dl mette a rischio la Rai nella dimensione di servizio pubblico e come grande impresa del paese. La vendita di Taiwan determina la perdita delle condizioni di sicurezza e capacità competitiva"
Roma, 03/06/2014 - "La nostra preoccupazione è che il decreto porti un 'pacco' per la Rai". Così la leader della Cgil Susanna Camusso punta il dito contro il decreto Irpef che contiene il taglio di 150 milioni per Rai. Susanna Camusso è intervenuta, insieme a Luigi Angeletti Segretario Generale della UIL, alla conferenza stampa, promossa dalle tre sigle sindacali, che si è tenuta questa mattina proprio nello studio televisivo della trasmissione 'Affari tuoi' al Teatro delle Vittorie a Roma.
Una conferenza stampa organizzata in vista dello sciopero per tutti i dipendenti del gruppo RAI e con manifestazione a Roma indetto per l'11 giugno dalle Segreterie Nazionali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind Conf Sal e Usigrai.

Una mobilitazione contro un decreto, il Dl 66/2014, che prevede un taglio drastico che andrebbe a colpire i posti di lavoro, creando le condizioni per lo smantellamento delle sedi regionali e per la svendita di RaiWay alla vigilia del 2016 (data in cui dovrà essere rinnovata la concessione per il servizio pubblico). "Questo dl – ha spiegato Camusso - mette a rischio la Rai nella dimensione di servizio pubblico e come grande impresa del paese”.

Camusso ha passato in rassegna tutti i temi legati al Dl e alla base della piattaforma per lo sciopero. La vendita di Raiway, ha insistito la dirigente sindacale “determina incassi di breve periodo, ma costi di lunga durata. Il problema generale di rendere le reti di trasmissione private mette a rischio il sistema paese". Sul mancato riconoscimento alla Rai di una quota del canone, Camusso ha detto: “il canone è una tassa di scopo, se cambia lo scopo questa non è una variabile indifferente per chi paga il canone, è un atto eticamente non accettabile. Se si vogliono ridurre i trasferimenti alla Rai, allora si abbassa il canone.

Una grande azienda deve avere le risorse per andare avanti, il tema non è sottrarsi ai sacrifici necessari". Per quanto riguarda il taglio alle sedi regionali, Camusso ha avvertito “bisogna chiedersi qual è il patrimonio della Rai e decidere se si può fare servizio pubblico senza una diffusione capillare sul territorio. In realtà la Rai è la più piccola delle grandi aziende pubbliche dei paesi europei. E' evidente che la concorrenza è sempre legittima, ma il servizio pubblico non vive di concorrenza tra privati, ma di regole concrete, presenti nel contratto”.

Nel ribadire l'importanza dello sciopero dell'11 giugno Camusso ha sottolineato come le ragioni dello sciopero “sono tutte ragioni sindacali. Nessuna azienda – ha proseguito - vive del fatto che l'unica logica sia quella di tagliare”. E sulle parole di Renzi che ha definito 'umiliante' lo sciopero dei dipendenti Rai, Camusso ha replicato “è grave sostenere che uno sciopero è umiliante: i lavoratori non si umiliano ma cercano di cambiare le cose. Noi insistiamo – ha concluso -, perchè le vertenze si fanno così. Qualunque controparte dovrebbe sapere che lo sciopero è una cosa normale. Se cambiano le cose, siamo pronti a discutere, ma si deve dire che il decreto non si fa così e che si apre un confronto".


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