Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

AMIANTO NEL TORRENTE MELA: TRA SANTA LUCIA E MERÌ DUE AREE SOTTOPOSTE A SEQUESTRO

Barcellona P.G., 16 luglio 2014 - Sempre incessante l’attività di controllo del territorio da parte dei militari della Compagnia Carabinieri di Barcellona P.G.. Nella mattinata odierna, i militari della Stazione Carabinieri di Merì, nel corso di un servizio finalizzato alla tutela dell’ambiente ed alla salvaguardia della salute pubblica, hanno individuato nel greto del Torrente Mela, area ritenuta particolarmente sensibile dal punto di vista ambientale, già sottoposta a sequestro dallo stesso Comando negli anni 1999 e 2010, due aree estese per circa 1100 metri quadrati, ricadenti una nel comune di Merì e l’altra nel comune di Santa Lucia del Mela, adibite a discariche abusive di rifiuti speciali e non. Le due aree individuate venivano sottoposte a sequestro.

In particolare nell’area ricadente nel comune di Santa di Lucia del Mela veniva individuato un ingente quantitativo di onduline in amianto, classificato come rifiuto speciale pericoloso. Il rinvenimento dell’amianto desta moltissima preoccupazione atteso che lo stesso è depositato al centro del letto del torrente, ed in caso di piogge potrebbe essere trasportato a mare. L’amianto rinvenuto era ben celato, al centro del letto del torrente, in mezzo ad un fitto canneto ed arbusti, quindi non facilmente visibile se non ad un osservatore molto attento.

Si evidenzia, ancora, che dall’inizio dell’anno l’Arma di Merì ha effettuato, sempre in materia di amianto, il sequestro di altre due discariche, una individuata in parte del dismesso tracciato ferroviario del comune di Barcellona P.G. ed altra in Contrada Barbarancio del comune di Merì.
Ambedue le aree venivano sequestrate e messe a disposizione della Procura della Repubblica di Barcellona P.G., nominando come custode gli addetti degli uffici tecnici dei due comuni interessati.

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