Aeroitalia e Aerolinee Siciliane: salta l'accordo per costi raddoppiati e licenza mancante

Salta l’accordo tra Aeroitalia e Aerolinee Siciliane. Accordo tra Aeroitalia e Aerolinee Siciliane risolto per costi raddoppiati e licenza mancante  Catania, 24 aprile 2024 – Accordo tra Aeroitalia e Aerolinee Siciliane risolto per costi raddoppiati e licenza mancante. In data odierna è stato risolto l’accordo preliminare tra Aeroitalia e AerolineeSiciliane. Il Presidente Dott. Giacomo Guasone comunica che il MOU tra Aeroitalia e Aerolinee Siciliane si è concluso negativamente.   “A tutt’oggi, - dichiara il dr.Guasone, - la società Air Connect, oggetto dell’accordo, non è stata risanata e le richieste economiche per l’acquisizione della stessa sono state raddoppiate. L’aumento della richiesta insieme alla mancata riattivazione della licenza di volo e la conseguente perdita della stagione rendono impossibile l’investimento."

CROCETTA, ENI:”REGIONE E SINDACATI, RENZI CONVOCHI CONSIGLIO MINISTRI”

Oggi alle ore 12:30 il presidente Crocetta ha incontrato i segretari di Cgil, Cisl e Uil per riferire sugli esiti dell'incontro romano di ieri con il viceministro De Vicenti e i rappresentanti dell'Eni. Per le ore 17 è previsto un incontro con i rappresentanti confederali della Sicilia e di Gela
Palermo, 10 lug. 2014 - Si è appena concluso l'incontro tra il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta e i rappresentanti regionali di Cgil, Cisl e Uil, finalizzato a valutare la situazione degli stabilimenti Eni in Sicilia e in particolare le notizie anticipate dalla stessa Eni di dismissione delle aree industriali di Gela e Priolo. La presidenza della Regione e i sindacati su questo tema parlano lo stesso linguaggio dei lavoratori del Petrolchimico e degli enti locali, fortemente preoccupati sulle prospettive porterebbero alla perdita di migliaia di posti di lavoro. Regione e sindacati ravvisano nella scelta dell'Eni una linea profondamente antimeridionalista che deindustrializza il sud, aggravando i problemi economici e di divario sociale che le regioni meridionali vivono.

Dalla crisi – continuano - si esce con piani credibili di rilancio e di riconversione, non con le dismissioni o con la promessa di futuri quanto aleatori investimenti. Governo e sindacati, hanno già registratoin passato da parte dell'industria nazionale profonde delusioni, vedi caso Fiat, laddove sono arrivate solo dismissioni e non investimenti. Governo e sindacati ritengono che la vertenza Eni sia regionale e meridionale e pertanto nazionale, sono in discussione le politiche nei confronti del Mezzogiorno che non può vivere di finanza assistita, ma di lavoro e sviluppo produttivo.

Le attuali linee dell'Eni rivelano un volto persino inedito, di un'azienda che sceglie di comportarsi con la logica che non tiene conto degli effetti disastrosi su comunità già profondamente provate dai danni ambientali. Non si può avere inquinato e sfruttato un territorio e abbandonare tutto asservendo la Sicilia e il sud a logiche di sviluppo di altre aree del paese. Occorre puntare sull'innovazione della chimica avanzata, una scelta che non può riguardare solo il nord ma anche il sud, su questo la Sicilia mostra da sempre grande disponibilità.
Sarebbe più costoso per l'Eni il risarcimento dei danni ambientali provocati e il ripristino delle aree allo stato quo ante.

Chiederemo al presidente Renzi una convocazione del Consiglio Ministri per affrontare la gravità sei processi avviati dall'Eni e all'Eni di fermarsi, per ripensare alle proprie strategie sul sud, che può essere una grande risorsa per il Paese e per il gruppo industriale. Sindacati regionali e governo saranno presenti domani a Gela alla manifestazione congiunta di consiglio di fabbrica, lavoratori, consiglio comunale e sindacati di categoria. E' necessario rafforzare la mobilitazione di tutte le istituzioni e componenti sociali, per impedire un'azione devastante per l'economia e l'occupazione siciliana.

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