Centri antiviolenza, Case rifugio: in Sicilia e nelle Isole l'88,6% hanno un ente promotore privato

L’Istat e il Dipartimento per le Pari Opportunità rendono disponibile, tramite uno specifico sistema  informativo, un quadro integrato e tempestivamente aggiornato di informazioni ufficiali sulla  violenza contro le donne in Italia 2 . L’obiettivo è fornire dati e indicatori statistici di qualità che  offrano una visione di insieme su questo fenomeno attraverso l’integrazione di dati provenienti da  varie fonti (Istat, DPO, Ministeri, Regioni, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Centri antiviolenza,  Case rifugio e altri servizi come il numero di pubblica utilità Anti Violenza e Stalking. 14/04/2025 -  Nel 2023 sono state 7.731 le persone accolte nelle strutture residenziali specializzate (Case rifugio) e non specializzate (Presidi residenziali assistenziali e socio-sanitari) per motivi legati alla violenza di genere.  Sono 3.574 le donne vittime di violenza, di cui 3.054 ospiti di Case rifugio e 520 di presidi residenziali.  Sono 4.157 i minori ospiti de...

A FAVIGNANA “ESERCIZI DI SEVIZIA E SEDUZIONE” DI IRENE CHIAS

Questa sera lunedì 25 ore 21.30agosto ritorna L’altra marea - Approdi d’autore alla Tonnara Florio di Favignana a cura di Giacomo Pilati, Ex Stabilimento Florio delle Tonnare di Favignana e Formica. Irene Chias, “Esercizi di sevizia e seduzione” - Mondadori

Favignana, 25/08/2014 - Ignazia, figlia di genitori siciliani, vive a Milano, dove fa l'architetta precaria e, senza averlo cercato, si imbatte in un ginecologo simpatico e gentile, che mangia vegetariano, fuma senza nicotina e la conquista in punta di piedi. Ma Ignazia ha anche una segreta, personalissima missione a nome di tutte le donne (e non solo), lontana sia dall'impegno collettivo dei cortei neofemministi sia dalla dimensione glamour alla Sex and the City: leggendo la letteratura di ogni tempo si è resa conto di come qualsiasi forma di violenza sul corpo delle donne sia considerata più che normale, mentre l'equivalente ai danni di un maschio fa inorridire, al punto di essere tacciato di inverosimiglianza. È così che, in solitudine, Ignazia si dedica a un esercizio che non è solo di stile: sceglie con cura pagine letterarie che descrivono la violenza sulle donne e le riscrive al maschile, con gli uomini come vittime. Ma non finisce qui. Senza troppa fatica Ignazia seduce e rapisce uomini in carne e ossa, scelti in quanto prototipi di maschilismo, e li costringe ad ascoltare le sue pagine fino a terrorizzarli, iniettandogli infine una potente dose di ossitocina, ormone che favorisce il rilassamento, la fiducia e l'amore.

Ignazia non è un'eroina, non ha particolari traumi da vendicare, non si definisce una giustiziera: al massimo una serial scarer, una spaventatrice seriale. È una donna normale, semplicemente stanca dei luoghi comuni e delle discriminazioni che si annidano nell'immaginario di tutti, talvolta anche attraverso le pagine dei romanzi.
Irene Chias scrive un libro brillante, arguto, che dà vita a una piccola galleria di donne fuori dal comune e traccia un caustico ritratto della Milano di oggi.
Pagine ironiche e provocatorie, che si fanno denuncia proprio perché raccontano con grazia e senza acredine una storia femminile d'amore e ribellione, a tratti surreale, a tratti incredibilmente vicina ai nostri percorsi quotidiani.

Ingresso libero

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