Stop ai cellulari nelle scuole: la circolare del ministro Valditara sull’uso degli smartphone

Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione – A.S.2024 -2025 18/06/2025 - Circolare Ministro Valditara – Disposizioni in merito all’uso degli smartphone e del registro elettronico nel primo ciclo di istruzione.  Si comunica che, a partire dall’anno scolastico 2024/2025, sarà vietato l’utilizzo dei cellulari nelle classi delle scuole dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, anche per le attività educative e didattiche.  Si prega pertanto di prendere visione della   nota prot. 5274 dell’11/07/2024   a firma del Ministro Prof. Giuseppe Valditara. Stop ai cellulari  nelle scuole, Gilistro (M5S Ars): “La circolare Valditara conferma che ci avevamo visto  giusto ”. Legge siciliana approdata in questi giorni alle Camere. Ora pressing a Roma”. PALERMO, 18/06/2025.   “La circolare del ministro  dell'Istruzione Valditara , che stoppa dal prossimo settembre i cellulari anche nelle scuole supe...

LIBERO GRASSI: SFIDÒ UN SISTEMA FONDATO SULLA CONNIVENZA E SULL’OMERTÀ MAFIOSE

Palermo, 29 agosto 2014 – “Libero Grassi è stato un uomo straordinario perché da imprenditore si rifiutò di pagare il pizzo e da cittadino sfidò un sistema economico, sociale e culturale fondato sulla connivenza e sull’omertà mafiose”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, ricordando l’imprenditore siciliano ucciso a Palermo il 29 agosto del 1991. “Libero Grassi – aggiunge – non si limitò ad affrontare la questione solo sul piano giudiziario, per rivendicare il proprio diritto di imprenditore di fare impresa liberamente. Egli affrontò il problema sul piano civile ed educativo, mettendo a rischio la propria vita, per promuovere la legalità ed il bene comune”.
“Oggi – conclude – la sua testimonianza è un’eredità preziosa per tutti coloro che vogliono vivere nella propria terra senza subire condizionamenti mafiosi”.

Nato a Catania, ma trasferitosi a 8 anni a Palermo, i genitori gli danno il nome di Libero in ricordo del sacrificio di Giacomo Matteotti. La famiglia è antifascista e il ragazzo matura anch'egli una posizione avversa al regime di Benito Mussolini[1]. Nel 1942 si trasferisce a Roma, dove studia scienze politiche durante la seconda guerra mondiale. Entra in seminario, "decisione questa presa, non per una vocazione maturata nell'avversità della guerra, bensì per il rifiuto di combattere una guerra ingiusta al fianco di fascisti e nazisti". Ne esce dopo la liberazione, tornando a studiare. Passa però alla facoltà di giurisprudenza all'Università di Palermo.

Malgrado l'intenzione di divenire diplomatico, prosegue l'attività del padre come commerciante. Negli anni cinquanta si trasferisce a Gallarate, dove entra nel meccanismo dell'imprenditoria; in seguito torna nel capoluogo siciliano per aprire uno stabilimento tessile. Nel 1961 inizia a scrivere articoli politici per vari giornali e successivamente si dà anche alla politica attiva con il Partito Repubblicano Italiano, dal quale viene nominato, nella seconda metà degli anni settanta, "suo rappresentante in seno al consiglio di amministrazione dell'azienda municipalizzata del gas".

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