Disabilità, l’INPS diviene titolare unico del processo di accertamento

Riforma della disabilità: l’Istituto avvia la seconda fase della sperimentazione dal 30  settembre. Estensione delle nuove modalità di accertamento della disabilità in ulteriori  province, nonché nella Regione autonoma Valle d’Aosta e nella Provincia autonoma di Trento  Roma, 12 settembre 2025 - L’INPS annuncia che, a partire dal 30 settembre 2025, è prevista la seconda fase della sperimentazione della Riforma della Disabilità, prevista dal decreto legislativo n.62/2024, con l’attivazione del nuovo sistema di accertamento della condizione disabilità in ulteriori territori. Dopo il positivo avvio, il 1° gennaio 2025, della prima fase sperimentale, la nuova fase interesserà altre undici province: Alessandria, Genova, Isernia, Lecce, Macerata, Matera, Palermo, Teramo e Vicenza, nonché la Regione autonoma Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Trento. Una delle principali novità introdotte riguarda la nuova modalità di avvio del procedimento di accertamento della disabilità...

LIBERO GRASSI: SFIDÒ UN SISTEMA FONDATO SULLA CONNIVENZA E SULL’OMERTÀ MAFIOSE

Palermo, 29 agosto 2014 – “Libero Grassi è stato un uomo straordinario perché da imprenditore si rifiutò di pagare il pizzo e da cittadino sfidò un sistema economico, sociale e culturale fondato sulla connivenza e sull’omertà mafiose”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, ricordando l’imprenditore siciliano ucciso a Palermo il 29 agosto del 1991. “Libero Grassi – aggiunge – non si limitò ad affrontare la questione solo sul piano giudiziario, per rivendicare il proprio diritto di imprenditore di fare impresa liberamente. Egli affrontò il problema sul piano civile ed educativo, mettendo a rischio la propria vita, per promuovere la legalità ed il bene comune”.
“Oggi – conclude – la sua testimonianza è un’eredità preziosa per tutti coloro che vogliono vivere nella propria terra senza subire condizionamenti mafiosi”.

Nato a Catania, ma trasferitosi a 8 anni a Palermo, i genitori gli danno il nome di Libero in ricordo del sacrificio di Giacomo Matteotti. La famiglia è antifascista e il ragazzo matura anch'egli una posizione avversa al regime di Benito Mussolini[1]. Nel 1942 si trasferisce a Roma, dove studia scienze politiche durante la seconda guerra mondiale. Entra in seminario, "decisione questa presa, non per una vocazione maturata nell'avversità della guerra, bensì per il rifiuto di combattere una guerra ingiusta al fianco di fascisti e nazisti". Ne esce dopo la liberazione, tornando a studiare. Passa però alla facoltà di giurisprudenza all'Università di Palermo.

Malgrado l'intenzione di divenire diplomatico, prosegue l'attività del padre come commerciante. Negli anni cinquanta si trasferisce a Gallarate, dove entra nel meccanismo dell'imprenditoria; in seguito torna nel capoluogo siciliano per aprire uno stabilimento tessile. Nel 1961 inizia a scrivere articoli politici per vari giornali e successivamente si dà anche alla politica attiva con il Partito Repubblicano Italiano, dal quale viene nominato, nella seconda metà degli anni settanta, "suo rappresentante in seno al consiglio di amministrazione dell'azienda municipalizzata del gas".

Commenti