Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

RENZI: "NON E' L'EUROPA CHE DEVE DIRCI COSA FARE MA GLI STATI A INDICARE LE RICETTE"

Renzi: “Non prendo ordini dall’Europa”. Il premier a La Stampa: «Sono gli Stati a dover dire all’Ue come uscire dalla crisi». Attacca «le inadeguatezze delle classi dirigenti. Noi siamo cambiati, ora tocca a loro». Poi assicura: «Non sono nelle mani di Berlusconi, la mia è la maggioranza più solida»
Da La Stampa del 10 agosto 2014 a firma di Federico Geremicca. Matteo Renzi, presidente del Consiglio dei Ministri a San Rossore, dov’è in corso la Route nazionale degli scout: «L’umore è a mille, e non solo per la riforma varata a Palazzo Madama ma per l’intera cornice dell’azione di governo. Certo - aggiunge Renzi - se non avessimo fatto questa riforma subito, nei tempi annunciati, non l’avremmo fatta mai più. È la Madre di tutte le Battaglie: di questo sono sicuro».

«Per vent’anni hanno nascosto le loro responsabilità e le loro manchevolezze dietro quelle, ancor più gravi, della politica: ma ora la musica è cambiata, e sono prontissimo ad aprire un nuovo fronte polemico...».

Il crollo del Pil, dunque, l’Italia in recessione e l’allarme di Mario Draghi. Renzi ne parla, come sempre, senza fronzoli.
«La frase di Draghi è: se non fa le riforme, l’Italia non è attrattiva per investimenti esteri. Bene: questa è la linea anche mia e di Padoan. Siamo d’accordo, nessun problema. Ma se qualcuno vuole interpretarla e far intendere che l’Europa deve intervenire e dire all’Italia quel che deve fare, allora no, non ci siamo. Oggi non è l’Europa che deve dire a noi cosa fare. Il Pd ha vinto le elezioni, è il partito che ha preso più voti in Europa, io e il governo siamo usciti più forti dal test di maggio e non abbiamo bisogno di spinte da Bruxelles: minimamente. Sono gli Stati, anzi, a dover indicare alla Commissione via e ricette per venir fuori dalle secche».

Esclude il voto anticipato, ma mostra sicurezza: «Credo di esser l’ultimo ad aver paura del voto perché personalmente mi converrebbe, porterei tante persone a me vicine in Parlamento. Ma quella avviata non è una battaglia che devono vincere i renziani: la deve vincere il Paese».

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