Messina, 13 agosto 2014 - Epilogo e parola fine alla triste vicenda verificatasi nei giorni scorsi nel comune di Villafranca Tirrena, frazione di Calvaruso. Dopo numerosi interventi portati in essere dai militari della locale Stazione CC il 7 e l’8 agosto scorso per ripetuti episodi intercorsi tra C.S. e la parte offesa C.T. (ex coniugi, legalmente separati) ed inquadrabili in reati che vanno dall’esercizio arbitrario delle proprie ragioni, alla violenza privata, minacce, ingiurie ed atti persecutori, ecco come il 9 u.s. la situazione tra le parti sia improvvisamente precipitata, facendo si che si intervenisse con una misura restrittiva della libertà personale. Beghe familiari ataviche ed oramai cristallizzate nel tempo all’interno del nucleo familiare, hanno fatto sì che il semplice mancato raggiungimento dell’accordo per la fruizione dell’immobile sito presso la località Calvaruso ed adibito a casa-vacanza, abbia portato ad una vera e propria escalation di atti da parte di C.S., coadiuvato da K.F. (nuova compagnia dello stesso).
Se in un primo momento il tutto si era limitato ad una serie di querele tra le parti, il 9 si è poi giunti all’arresto proprio di C.S. e K.F. per sequestro di persona. Proprio quel giorno, infatti, i CC della locale Stazione, coadiuvati da quelli di Saponara, a seguito di chiamata da parte della Centrale Operativa, constatavano che i due avevano posto dei grossi lucchetti ai cancelli dell’abitazione, impedendo a C.T., alla madre ed ai suoi due figli minori di uscire dall’abitazione. Sono scattate così le manette per i due, ed il successivo rito direttissimo dell’11 agosto, accogliendo il patteggiamento chiesto dalle parti, ha stabilito le pene in 3 anni ed 8 mesi per l’ex coniuge, ed in 2 anni per la sua nuova compagna.
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Messina: Carabinieri continuano il contrasto al fenomeno del commercio ambulante abusivo
Dopo i controlli dei mesi precedenti concentrati principalmente nei confronti del contrasto contro il fenomeno dell’ambulantato di tipo “alimentare”, i Carabinieri della Compagnia di Messina Centro (nello specifico i militari della Stazione di Messina Arcivescovado) nella giornata di ieri, di concerto con personale della Polizia Municipale – Sezione Annona, hanno intensificato i controlli agli ambulanti dislocati sulla cortina del Porto di Messina, in corrispondenza del punto di sbarco delle navi turistiche da crociera. La situazione insostenibile venutasi a creare nel corso del tempo ha fatto si che si intervenisse per cercare di porre un freno a questo fenomeno, che di certo non può considerarsi come un buon biglietto da visita per la “città dello stretto”, visitata più volte nel corso delle settimane (specie nel periodo estivo) da imbarcaderi e navi turistiche, e di conseguenza esposta ancor di più all’occhio non solo della cittadinanza, ma anche di centinaia di visitatori.
Occupazione abusiva del suolo pubblico, gravi intralci alla circolazione sia dei pedoni che dei veicoli, assoluto e completo disinteresse nei confronti di licenze, autorizzazioni, concessioni e tasse, che cittadini onesti pagano ogni giorno: sono questi solo alcune delle ragioni che hanno portato a mal tollerare questa incresciosa criticità.
I controlli hanno portato diversi risultati: 7 le persone identificate, delle quali 3 contravvenzionate ai sensi dell’art. 20 della legge regionale 18/95 (poiché dediti al commercio su area pubblica privi di autorizzazione amministrativa); sequestrate migliaia di oggetti di svariato tipo (cappellini, foulard, ecc..) , per un valore di circa 10000 euro. Nella circostanza, ad opera di ignoti, venivano sequestrati 8 confezioni da 7 coltelli ciascuno di grosse dimensioni (per un totale di 56 coltelli rinvenuti) del valore di circa 1500 euro.
L’operazione, iniziata alle ore 09:00 e proseguita fino alle ore 14:00, in poche ore ha consentito di sgomberare le vie e le zone limitrofe alla cortina del porto; sono state sgomberate tutte le postazioni di vendita abusive, che creavano notevoli disagi a tutti i cittadini.
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