Ristoratori palermitani indagati per estorsione potranno riavere le armi

Ristoratori palermitani indagati per estorsione potranno riavere le armi. Nel marzo 2022, militari dell’Arma dei Carabinieri, notificavano a due ristoratori palermitani un avviso di garanzia emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo, nell’ambito di un procedimento penale, poiché indagati in concorso per il reato di estorsione. 18/06/2025 - Al contempo, i medesimi militari provvedevano ad operare il ritiro cautelare delle armi e munizioni, regolarmente detenute e, successivamente, la Prefettura di Palermo, ritenendo di condividere la proposta formulata dall’Arma dei Carabinieri, che aveva evidenziato la asserita mancanza dei requisiti necessari a garantire l’affidabilità degli interessati, decretava il divieto di detenzione di armi e munizioni a carico degli imprenditori. Avverso i suddetti decreti prefettizi i ristoratori, assistiti dagli avv.ti Girolamo Rubino e Daniele Piazza, insorgevano innanzi al T.A.R. Sicilia – Palermo lamentando la violazione delle norme del T.U.L.P.S., ...

CROCETTA E BORSELLINO:"LE VERIFICHE DEL 118 DEVONO ESSERE ESTESE ANCHE ALLE AZIENDE SANITARIE"

Palermo, 1 sett.2014 - “Il licenziamento di circa 300 dipendenti del 118 che hanno condanne incompatibili con la pubblica amministrazione, rientra nella linea del governo che già in altri settori dell'amministrazione (Pip, formazione, Asu, Sportelli etc), ha avuto attuazione. Verifiche che tuttora continuano anche negli altri dipartimenti. Ci rendiamo conto delle tensioni che si possono generare e i direttori generali che effettuano tali provvedimenti hanno il totale sostegno dell'intero governo, nel caso specifico il direttore Aliquò, siamo perfettamente convinti che procederá con determinazione ad applicare la
legge. Dura lex sed lex. Tali provvedimenti non sono lesivi della dignità dei lavoratori, rappresentano anzi un meccanismo di tutela per le persone che non hanno commesso reati e non hanno abitudine a delinquere.

Le leggi che disciplinano i rapporti con la pubblica amministrazione sono chiare e mantenere
un dipendente incompatibile per legge, è un reato. Tali affermazioni sono
oggetto di due note separate del presidente della Regione a tutti i
dipartimenti e agli enti regionali, alle partecipate, direttori, con le quali
si rinnova l'invito espresso a verificare, non solo la documentazione
originaria che ha determinato l'assunzione, sia essa di collaborazione,
consulenza, incarichi a tempo determinato, ma la verifica anche per i
dipendenti a tempo indeterminato per le incompatibilità sopravvenute.
Intendiamo fare un'operazione complessiva di cleaning all'interno della
macchina della Regione che renda qualsiasi contratto con i dipendenti
trasparente e sicuro. Tutti i direttori dovranno fare queste verifiche entro
due mesi, termine inderogabile. Sarà cura del governo inoltre verificare i
comportamenti illeciti di chi non controlla o ha assunto provvedimenti
disinvolti”.

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