Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

GIUSTIZIA: PASSO DOPO PASSO VERSO IL 2015 E VERSO L'IGNOTO

Giustizia penale: al 31 dicembre 2012 sono 3.394.814 le cause penali pendenti, di cui 31.871 presso la Corte di Cassazione, 266.478 presso la Corte di Appello, 1.203.437 nei Tribunali e relative sezioni, 163.479 presso i giudici di pace, 42.497 presso i Tribunali minorenni, 1.687.052 negli uffici di Procura. Per assicurare l’effettivo svolgimento dei giudizi e la loro ragionevole durata si prevede di intervenire sulla prescrizione, nell’ottica di contemperare l’interesse alla funzionalità della macchina giudiziaria

08/09/2014 - Il Ministero della Giustizia ha messo online l'atto di indirizzo politico-istituzionale per l’anno 2015, elaborato dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando e inviato ai dipartimenti del Ministero, consultabile sul sito www.giustizia.it a partire dal banner presente in home page. Il documento determina le priorità politico-istituzionali da realizzarsi nel 2015 ad opera dei centri di responsabilità amministrativa, definendone gli obiettivi strategici per assicurare una gestione degli uffici, centrali e non, più trasparente e moderna ed efficienti servizi per i cittadini.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente e del Ministro della Giustizia, Orlando,aveva approvato nei giorni scorsi sette provvedimenti sulla giustizia, di cui uno in co-proponenza con il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano. Oltre ai provvedimenti per la giustizia civile, è stato approvato anche il disegno di legge su “Modifiche alla normativa penale, sostanziale e processuale e ordinamentale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi, oltre che all'ordinamento penitenziario per l’effettività rieducativa della pena”.

Lo scorso 31 luglio presso la Sala Manzo di Via Arenula, il ministro della Giustizia aveva presentato alla stampa i primi risultati ad un mese esatto dall’avvio del processo civile telematico a valore obbligatorio.


L'atto di indirizzo politico istituzionale per l'anno 2015 definisce le priorità politico-istituzionali da realizzarsi nel 2015 ad opera dei centri di responsabilità amministrativa, avviandosi così il processo di pianificazione strategica - in linea con il processo di formazione del bilancio di previsione per l’anno 2015 - come regolamentato dal d.lgs. 286/99 e dal d.lgs. 150/09.

Naturalmente vengono messe le mani avanti; "In primo luogo, nella definizione delle priorità politiche per l’anno 2015, non potrà non tenersi conto della perdurante, difficile situazione economica e delle correlate, ineludibili esigenze di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica, da realizzarsi attraverso il sinergico perseguimento di obiettivi di risanamento strutturale, consolidamento dei conti pubblici e promozione delle condizioni della crescita economica del Paese. In tale ottica, la riduzione dei costi ed il perseguimento di obiettivi di efficienza ed economicità si pongono come criteri guida dell’intera azione amministrativa del dicastero, dovendo ispirare ogni scelta operata in direzione della tutela dell’interesse della collettività. L’attività di revisione e qualificazione della spesa è poi uno strumento fondamentale per attuare compiutamente la trasparenza dell’agire amministrativo, in quanto lo scrutinio dei cittadini concorre ad ottimizzare l’utilizzo delle pubbliche risorse".

L’impegno riformatore investirà i fondamentali assetti del processo civile, con l’obiettivo, innanzitutto, di ridurre i carichi di lavoro e l’arretrato, accompagnando così una concorrente azione, sin da ora possibile attraverso un’opportuna azione di diffusione nell’intera rete dei tribunali e delle corti d’appello, delle esperienze organizzative più virtuose, cui è essenziale la collaborazione del Consiglio Superiore della Magistratura. La necessità di agire con determinazione sull’uno e sull’altro fronte è rivelata da dati obiettivamente eclatanti.


Sul fronte della giustizia penale ci si muove su un duplice versante, corrispondente all’esigenza di interventi relativi sia al sistema sostanziale che a processuale. Anche la giustizia penale è afflitta da un ingente arretrato al 31 dicembre 2012 sono 3.394.814 le cause penali pendenti, di cui 31.871 presso la Corte di Cassazione, 266.478 presso la Corte di Appello, 1.203.437 nei Tribunali e relative sezioni (ivi comprese le sezioni di assise), 163.479 presso i giudici di pace, 42.497 presso i Tribunali minorenni, 1.687.052 negli uffici di Procura.

Gli interventi normativi previsti dal disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 29 agosto sono, pertanto, orientati innanzitutto in una direzione deflattiva, conservandosi cura estrema nella salvaguardia di essenziali profili di garanzia.
In tal senso si inciderà sull’udienza preliminare, in quanto occorre evitare che detta fase si dilati, in concreto, a tal punto da divenire un vero e proprio primo grado di giudizio, incidendo, da un lato, sui i poteri probatori d’ufficio del giudice e, dall’altro lato, limitandola ai procedimenti per i reati più gravi.

Quanto all’appello si prevede di intervenire delineando, attraverso apposite direttive, tale strumento come mezzo di impugnazione segnato da principio di tendenziale tassatività dei motivi, anche ove l’appellante sia il pubblico ministero.

Anche il giudizio di Cassazione sarà oggetto di riforma, sempre nel senso della semplificazione e dell’accelerazione dei tempi processuali, che si immagina di raggiungere riducendo la ricorribilità avverso alcune tipologie di provvedimenti, senza arretramento alcuno delle fondamentali garanzie del cittadino.
Per assicurare l’effettivo svolgimento dei giudizi e la loro ragionevole durata si prevede di intervenire altresì sulla disciplina della prescrizione, nell’ottica di contemperare l’interesse alla funzionalità della macchina giudiziaria con quello alla non perseguibilità di fatti commessi a notevole distanza di tempo, mediante opportune integrazioni della vigente disciplina delle cause di sospensione.

Sotto altro profilo nel settore penale va inoltre portata a termine la revisione della disciplina per la prevenzione e repressione della criminalità organizzata, anche attraverso soluzioni innovative, imperniate sull’introduzione di procedure di controllo giudiziario finalizzate al respingimento del rischio di condizionamento criminale dell’impresa, riservando le più traumatiche tecniche del sequestro e della confisca ai casi più gravi, di definitiva ed irrimediabile espansione dell’influenza della criminalità organizzata.

In tale prospettiva, è apparso essenziale procedere al superamento del tradizionale divieto di incriminazione del cd. autoriciclaggio, per il caso di reintroduzione dei proventi di reato nel ciclo produttivo, e procedere ad una rivisitazione della disciplina del falso in bilancio, eliminando le zone d’ombra e di non punibilità che finiscono per incentivare meccanismi artificiosi, tanto più difficili da scoprire quanto maggiori sono le dimensioni della società.

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