Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

“LA FILLE DU RÉGIMENT” DI DONIZETTI FIRMATO DA ZEFFIRELLI DEBUTTA OGGI AL TEATRO MASSIMO

Dopo avere girato il mondo la Fille du régiment di Donizetti, firmato per il Teatro Massimo da Franco Zeffirelli, non è mai più tornato sul palcoscenico in cui aveva debuttato nel 1959; tornerà in scena al Massimo con immutata freschezza. Regia di Filippo Crivelli con due cast di eccellenza in cui brillano due protagoniste palermitane, Desirée Rancatore e Laura Giordano. Al mattino una versione con la regia di Alberto Cavallotti, dal 17 al 24 settembre 2014

Palermo, 17/09/2014 - Ha letteralmente girato il mondo ma l'allestimento della Fille du régiment di Donizetti, firmato per il Teatro Massimo da Franco Zeffirelli, non è mai più tornato sul palcoscenico in cui aveva debuttato nel 1959. Succederà dal 17 al 24 settembre quando, a distanza di 55 anni, la Fille tornerà in scena al Massimo con immutata freschezza e soavità grazie alla paziente e frizzante cura registica di Filippo Crivelli, che ha seguito lo spettacolo ovunque in questi anni non facendo mai depositare su di esso un filo di polvere.

Ispirato alle stampe di soggetto militare realizzate ad Épinal in epoca napoleonica, lo spettacolo mantiene immutato il suo fascino che lo impone tra i classici dell’allestimento scenico del Novecento, con le scene dipinte, i siparietti, i costumi dai colori sgargianti adatti al clima musicale della partitura di Donizetti che alterna al rataplan militare momenti più lirici e sentimentali e una vena di ironia.
«Mi offrissero sempre la regia della Fille du régiment – afferma Filippo Crivelli –, sempre riproporrei l’allestimento di Franco Zeffirelli, anno 1959, perché mai intuizione scenografica per un’opera è stata più felice di questa. Ricordo che Franco parlava dell’allestimento di questa Figlia con grande affetto: scene estremamente semplici, ispirate dichiaratamente alle famose “imageries” di Epinal. E mai interpretazione scenografica per un’opera era stata più appropriata: le immagini popolari così colorate, così ingenue, così allegre combaciavano perfettamente con la musica di Donizetti, con la storia romantico-popolaresca, con la contaminazione tra il patetico e il buffo e il sentimentale tanto bene delineata in quest’opera.

Nel 1964 al Teatro San Carlo di Napoli si volle riprendere la Figlia: e Zeffirelli propose che io facessi “ex-novo” la regia con il suo allestimento. Da allora non conto più le edizioni fortunate che sono state fatte, sempre con la stessa formula visiva: cambiavano gli interpreti in Italia e all’estero ma l’allestimento era sempre quello. Alle scene e ai costumi originali, con il suggerimento di Zeffirelli stesso, era stato aggiunto un siparietto ispirato al famoso “Pollock’s Theatre” o teatrino inglese per marionette del primo Ottocento, e nel riquadro interno vennero proiettate, come in una lanterna magica, le “images” di Epinal dedicate alle guerre napoleoniche. Ho voluto però ripristinare una piccola scena all’inizio del Secondo Atto e che spesso è omessa: la discussione sul contratto di fidanzamento che avviene tra la Marchesa di Berkenfield e la Duchessa di Crakentorp.

E nel ruolo della Duchessa, secondo il gusto e la tradizione ottocentesca, appare un attore “en travesti”. La fille du régiment ritorna ancora una volta a Palermo, dove questo allestimento nacque appunto nel 1959, ritorna dunque con la semplicità del teatro di un tempo con la meraviglia e lo stupore di una scenografia “all’antica”, dove agiscono soldatacci burberi e affettuosi, dove gli attrezzi di scena sono ritagliati nel legno, dove le “toilettes” delle dame e dei cavalieri sono vistosamente e volutamente pacchiane. E la storia di Marie acquista un sapore più piccante, e sottolinea l’avvento dell’operetta, del “vaudeville” che batte alle porte del teatro europeo».

Saranno due i cast impegnati in alternanza per le sette recite in programma, entrambi “guidati” da due soprani palermitani per la prima volta impegnate nella loro città nel divertente ruolo della vivandiera Marie, allevata dal reggimento dopo la morte del padre: Desirée Rancatore (17, 19, 21, 24 settembre) e Laura Giordano (18, 20, 23 settembre). Accanto alla Rancatore il suo partner d'elezione, il tenore Celso Albelo nel ruolo di Tonio, celebre per la cosiddetta cabaletta “dei 9 do” (“Pour mon âme”), e un altro palermitano, il baritono Vincenzo Taormina, in quello del sergente Sulpice. Con la Giordano invece il tenore Mert Sungu (Tonio) e il baritono Giorgio Caoduro (Sulpice). Completano il cast Francesca Franci (La Marquise de Berkenfield), l'attore palermitano Filippo Luna nel ruolo en travesti della Duchesse de Crakentorp, Paolo Orecchia (Hortensius), Pietro Arcidiacono (Un notaire), Emanuele Cordaro (Un caporal), Alfio Marletta (Un paysan), Giuseppe Bonanno (Maître de ballet).
Le scene e i costumi sono, come detto, di Franco Zeffirelli, le luci di Bruno Ciulli. Sul podio dell'Orchestra del Massimo, Benjamin Pionnier; il Coro del Massimo è diretto da Piero Monti.

Il 23 e il 24 settembre, alle ore 11:30, invece andrà in scena una versione dell'opera pensata dal regista Alberto Cavallotti per un pubblico di meno esperti, per un primo approccio all'opera, per i turisti di passaggio o per gli studenti.


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