Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro

Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro.  Una dipendente dell’Ufficio del processo presso il tribunale di Catania ha chiesto e ottenuto la proroga del distacco presso un’altra sede lavorativa, a tutela della sua incolumità. 8 mag 2024 - Dopo essere stata assunta a tempo determinato, la dipendente è stata vittima di violenze, regolarmente denunciate, che l’hanno costretta a chiedere il distacco dalla propria sede lavorativa perché non si sentiva più al sicuro. Il Tribunale di Catania le aveva però concesso il distacco fino a settembre 2024. Nel frattempo, la donna aveva denunciato altri reati contro la sua persona e il ritornare nella sede assegnatagli avrebbe messo a serio repentaglio la sua incolumità. Per tale ragione si è rivolta allo studio legale Leone-Fell & C. per ottenere la necessaria tutela. “Vista la gravità della situazione, abbiamo inoltrato un’istanza al ministero di Giustizia – spiegano i legali Francesco Leone, Simona Fell e Davide Marceca ch

GIUSTIZIA IN NERO: PURE IN SICILIA MAGISTRATI ONORARI IN RIVOLTA CONTRO L'IMPROBABILE RIFORMA ORLANDO


Magistrati onorari, proclamazione astensione dalle udienze nei giorni dal 20 a 24 ottobre 2014: "La giustizia presso i tribunali ordinari e le procure della Repubblica è oggi amministrata anche grazie all’apporto dei magistrati onorari. Anche a Palermo i magistrati onorari incroceranno le braccia e si asterranno dalle udienze nella settimana che va dal 20 al 24 Ottobre, per protestare contro una paventata riforma del ministro Orlando 

Palermo, 18/10/2014 - Anche a Palermo i magistrati onorari incroceranno le braccia e si asterranno dalle udienze nella settimana che va dal 20 al 24 Ottobre, per protestare contro una paventata riforma del ministro Orlando che peggiorerebbe ulteriormente la loro già precaria condizione di lavoratori quasi in nero e a costo zero per il ministro della Giustizia, peraltro sostenuti da una parte della magistratura togata che ha preso espressa posizione a loro sostegno.

A Palermo, in Piazza della memoria, si riuniranno i magistrati onorari in stato di agitazione per dare visibilità alle loro lagnanze contro un ministro che non ha mantenuto gli impegni presi.
Molti i magistrati che hanno espresso solidarietà ai colleghi onorari. Di seguito le dichiarazioni di astensione delle sigle rappresentative della categoria, la presa di posizione del dott. Spataro, procuratore Capo di Torino, a sostegno della magistratura onoraria e un breve excursus dei Vice procuratori onorari di Palermo.

E’ arrivato il momento per l’Associazione Nazionale Magistrati di scendere decisamente in campo al fianco della magistratura onoraria!

Lo chiedo formalmente come iscritto all’ANM (alcuni dei cui dirigenti , compreso il Presidente Sabelli, leggono su questa mailing list) e come Procuratore della Repubblica di Torino.

Come sappiamo, sono tante le riforme del “settore – giustizia” messe in campo o in cantiere dall’attuale Governo…

Ne abbiamo discusso e ne discuteremo ancora.

Ma cerchiamo di guardare anche al di là dei problemi già noti ed affrontiamo quelli strutturali, pur se meno conosciuti!

Mi riferisco ai problemi della magistratura onoraria : parlerò soprattutto dei Vice Procuratori Onorari (che meglio conosco), ma credo che identici discorsi valgano anche per i GOT.

Da circa 3 anni vivo e lavoro avendo affianco i VPO: l’ho fatto per più di un anno a Lodi nel campo penale, poi a Milano nel settore civile,
infine a Torino da pochi mesi, sia nell’uno che nell’altro settore.

Ho conosciuto persone stupende sul piano umano, ansiose di servire le istituzioni e di far crescere la loro professionalità, pazienti nel
tollerare che – talvolta anche dai magistrati togati – non sia rispettata fino in fondo la loro dignità e compreso il loro ruolo.

Sono nostri colleghi ed ogni Procuratore potrebbe confermare che le
Procure, piccole, medie o grandi che siano, potrebbero chiudere senza
il loro apporto.

Devo dire, allora, che condivido le loro rivendicazioni e il non accontentarsi – da parte dei tanti che lavorano ormai da una vita al nostro fianco – della ulteriore reiterabilità dei mandati quadriennali (per soli altri tre mandati, poi il nulla, dopo decenni di impegno per la giustizia) senza che sia loro riconosciuto il diritto di lavorare con serenità e di esercitare con dignità le loro funzioni in nome dello Stato, fino all’età pensionabile: immagino quanto sia dura la prospettiva di un gravoso impegno per venti/trent’anni per far fronte a problemi non risolti per poi trovarsi di colpo “in strada”, senza diritto ad un trattamento pensionistico. Che senso ha una riforma consistente in una maxi proroga di 12 anni a diritti zero, a costo zero per tutti, ma non per loro, i magistrati onorari, destinati ad una vita da precari, ad una maturità da disoccupati e ad una terza età molto difficile?

Né serve attenuare il regime delle incompatibilità allo scopo di garantir loro altri introiti, poiché è noto che la stragrande maggioranza dei magistrati onorari non pratica la professione forense.

I magistrati onorari hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione in vista di una astensione dalle udienze dal 20 al 24 ottobre: lo farei anche io se fossi uno di loro.

E comunque, se lo vorranno e se non interverranno novità, sarò al loro fianco per illustrare pubblicamente la irrinunciabilità del loro lavoro al nostro fianco.

Allego il documento unitario con cui è stato proclamato lo stato di agitazione

Spero e chiedo che l’ANM faccia sentire la sua voce anche su questo tema. Spero e credo in un intervento del Governo in armonia con l’art.
110 Cost. (“Ferme le competenze del CSM, spettano al Ministro della
Giustizia l’organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia”).

Armando Spataro

Procuratore della Repubblica a Torino
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Proclamazione astensione dalle udienze nei giorni dal 20 a 24 ottobre 2014

La associazione UNIMO

Premesso

- che tra gli obiettivi primari dichiarati dal Governo Renzi rientra quello di smaltire l’arretrato della giustizia civile – e recentemente a questo precipuo fine è stato pubblicato il decreto legge 132/2014 – nonche’ quello di eliminare il fenomeno del precariato nel mondo del lavoro;

che tale finalità certamente è da condividere anche in ragione delle innumerevoli condanne ad un’equa riparazione per la violazione del termine ragionevole di durata dei processi, da parte sia delle Corti d’Appello italiane sia della Corte europea dei diritti dell’uomo, che comportano un grande esborso economico da parte dello Stato : a ottobre del 2013 il debito accumulato, al netto degli equi indennizzi già pagati, ammontava a 387 milioni di euro;

che già da tempo si era sottolineato da parte dei vari soggetti rappresentativi degli operatori della giustizia che la soluzione del problema non poteva peraltro rinvenirsi unicamente nel reclutamento ordinario dei magistrati di ruolo, tanto piu’ che le procedure di selezione impegnano un lasso temporale di oltre quattro anni dalla pubblicazione del bando all’immissione in ruolo dei vincitori;

che nemmeno i concorsi susseguitisi negli ultimi anni sono stati in grado di fornire sufficienti garanzie di celerita’ nonche’ di coprire i posti messi a concorso, nonostante il notevole afflusso di candidati;

che la giustizia presso i tribunali ordinari e le procure della Repubblica è oggi amministrata anche grazie all’apporto dei magistrati onorari i quali con il loro impegno assicurano la trattazione di materie ben piu’ ampie di quelle devolute sino al 1999 ai soppressi uffici di pretura: la presenza del pubblico ministero nelle udienze penali monocratiche e’ garantita pressoché esclusivamente dai vice procuratori onorari, nella misura di oltre il 90% delle udienze; quanto ai giudici onorari di tribunale, costoro vengono impiegati per le importanti funzioni giurisdizionali con propri ruoli e responsabilità pari ai giudici professionali, e concorrono, unitamente ai giudici di pace, alla definizione di oltre la meta’ del contenzioso complessivamente evaso negli uffici giudiziari di primo grado nonostante spesso vengano utilizzati molto al di sotto delle loro potenzialita’ da parte dei capi degli uffici ;

che il magistrato onorario si è di fatto trasformato in un magistrato stabilmente addetto all’esercizio della giurisdizione, a fronte del pagamento per l’attivita’ svolta previsto in un gettone giornaliero e onnicomprensivo di appena € 98,00 al lordo dell’Irpef e delle altre imposte sul reddito, compenso gravemente offensivo della dignità professionale, che non viene peraltro corrisposto per le giornate di lavoro effettivamente svolte per lo studio preliminare dei processi chiamati in udienza e per la redazione dei numerosi provvedimenti istruttori o definitori emessi dai giudici al di fuori dell’udienza, tra cui, si badi bene, le sentenze;

che i magistrati onorari svolgono le loro funzioni senza alcuna adeguata tutela previdenziale e assistenziale, al di fuori quindi delle garanzie previste dagli artt. 36 e seguenti della Costituzione;

Tale “status” prendeva origine dall’emergenza determinatasi con la soppressione delle preture e avrebbe dovuto trovare soluzione attraverso il varo di un riordino della magistratura onoraria, nei termini disposti dal decreto legislativo 51/1998, entro e non oltre il 2 giugno 2004; tuttavia, al fine di garantire la funzionalità del sistema giudiziario tramite il persistente esercizio delle funzioni giurisdizionali da parte dei magistrati onorari, tale termine legale e’ stato piu’ volte differito e, da ultimo, posticipato al 31 dicembre 2015, di fatto perpetuando una condizione di precarietà già censurata dalla Corte Costituzionale;

che incentivare l’impiego quotidiano dei got e dei vpo, nell’esercizio delle funzioni giudiziarie, nel rispetto del proprio ruolo, permetterebbe l’azzeramento dell’arretrato giudiziario civile e penale dei Tribunali, come e’ accaduto dove l’impegno organizzativo ha seguito tale indirizzo, anche nel rispetto del principio di buona amministrazione che prevede il miglior utilizzo delle risorse a disposizione;

che, dato atto di questo, il Ministro Orlando aveva manifestato la volontà di addivenire ad una riforma della magistratura onoraria che realizzasse al contempo sia gli obiettivi di smaltimento dell’arretrato e di efficienza della giustizia che l’eliminazione della condizione di precarietà lavorativa dei magistrati onorari, mediante la riforma prospettata, da elaborarsi attraverso la costituzione di un tavolo tecnico con la partecipazione delle associazioni rappresentative;

che nonostante i vari incontri e le linee guida della riforma gia’ concordate e pubblicate ufficialmente sul sito giustizia.it , alla riunione del 12/9/2014 il Ministro riteneva che non fosse piu’ prospettabile il rinnovo degli incarichi sino ad età pensionabile, che avrebbe consentito continuità delle funzioni giurisdizionali dei piu’ giovani ( stante la loro perdita di chance lavorativa per l’esercizio prolungato e prevalente – od esclusivo – delle funzioni onorarie), efficienza (per evitare la necessità di tirocini ad ogni nuova immissione), uso corretto delle professionalità acquisite ed eliminazione progressiva della precarietà di Stato;

che allo stato attuale delle trattative, nonostante le reiterate convocazioni, nessuna precisazione in ordine al trattamento economico e previdenziale, e nessuna trattativa sul punto è stata accennata, il che e’ elemento di notevole allarme .

A questo punto le domande sono molte:

come è possibile inserire una riforma completa in tempi brevi quando ancora non sono stati precisati gli esatti termini temporali ed economici nell’ambito della avviata concertazione, e nonostante le linee guida rese pubblicamente?

Quale sarà l’impianto della riforma elaborato oltre – e speriamo non contro – gli spunti di riflessione inviati dalle associazioni di categoria? Sara’ il prodotto di valutazioni avulse dagli obiettivi dichiarati dal Ministro e dal Governo stesso (efficienza e inquadramento del precariato) ?

Tutto cio’ lede ancora una volta la dignità di chi esercita da anni funzioni giurisdizionali, con responsabilità ed incarichi che a volte possono porre a rischio la vita dei magistrati onorari, cosi’ come accade per i magistrati professionali, nel colpevole silenzio di chi amministra il potere.

Preoccupa allo stato l’incertezza del progetto di riforma, considerato anche che, come ha ricordato lo stesso Ministro, la magistratura onoraria non ha molti amici. Speravamo nella sua volonta’ di riconoscerci uno status decoroso.

Per questi motivi,

UNIMO

Proclama l’astensione dalle attività giudiziarie nei giorni dal 20 al 24 ottobre 2014, secondo le modalità previste dalla normativa vigente.

Il presente comunicato verra’ trasmesso al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Giustizia, ai Presidenti delle Commissioni Giustizia del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati, ai Capi degli Uffici Giudiziari ed agli organi di stampa.

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