Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

LAMPEDUSA: RENZI A GIUSI NICOLINI: “NON DOVETE VERGOGNARVI DI NIENTE”, L’EUROPA SI

Lampedusa: il premier Renzi scrive a Giusi Nicolini: “Ogni giorno dev'essere per noi il 3 ottobre. L'Europa comincia ad assumersi le sue responsabilita', ma si deve fare di piu'. A tutti i Lampedusani mando un forte abbraccio”
Lampedusa, 4 ottobre 2014 - “Dopo quel 3 ottobre non è cambiato nulla sul piano delle politiche d'asilo in Europa. Da quel giorno altre 3.500 vite sono state vittime sacrificate alle frontiere dell'Europa. Mi auguro che da oggi questi morti vengano considerati vittime delle nostre leggi e non del mare”. Il giorno dopo la giornata della memoria e dell'accoglienza, nel primo anniversario dalla strage del 3 ottobre 2013, nella quale 366 migranti persero la vita, il sindaco di Lampedusa e Linosa Giusi Nicolini ribadisce la necessità di un'azione più incisiva dell'Unione Europea.

“Lampedusa – aggiunge Giusi Nicolini - non deve vergognarsi di niente. Abbiamo sempre fatto il nostro dovere ed insieme a noi gli uomini dello Stato che rischiano la loro vita per salvare queste persone. Lampedusa è una metafora, un luogo dove le ingiustizie, i diritti negati, sono simili a quelli di chi fugge ed arriva su un barcone. La richiesta che ho avanzato al presidente del Parlamento europeo Schulz e al commissario nominato Mogherini è quella di fare in modo che quel dolore possa diventare speranza cancellando le leggi ingiuste e che la mia isola non debba più contare i morti. Quel che chiediamo è che Lampedusa venga trasformata in una risorsa. Il Mediterraneo diventi ricchezza per tutti, non solo per chi deve trivellare le acque territoriali”.

Sulla stessa lunghezza d'onda è anche il presidente del Consiglio Matteo Renzi che proprio a Giusi Nicolini ieri ha inviato un messaggio privato in cui il premier ha scritto: “Ogni giorno deve essere per noi il 3 ottobre. Per non dimenticare, ma soprattutto perché la nostra azione quotidiana possa rispondere alla tragedia che da troppo tempo si consuma sulle nostre coste”.

“A tutti i lampedusani mando un forte abbraccio”, ha scritto Renzi che ha poi sottolineato come “l'Europa stia cominciando ad assumersi le sue responsabilità” e che “grazie all’Italia partirà Frontex plus, finalmente un progetto di tutta l’Unione e con dotazioni importanti”.

“Ma dobbiamo fare di più. Dobbiamo far sì – prosegue la lettera del premier al sindaco Nicolini - che l’Europa abbia una politica estera comune per emergenze come quella della Libia. Qui sta il senso e l’importanza di un ruolo come quello che Federica Mogherini andrà a svolgere. La settimana scorsa, all’ONU, ho voluto ricordare che l’Italia, da sola, ha salvato 80 mila persone con Mare Nostrum. Qualcuno, anche qui da noi, ha tentato di ridurre tutto a una questione economica. Invece, se sappiamo bene che ancora troppi si perdono nel nostro mare, dobbiamo essere orgogliosi, voi a Lampedusa, la porta d’Europa, dovete essere orgogliosi di aver salvato tante vite. E ci inchiniamo – ha concluso Renzi - di fronte alla dedizione delle nostre forze di mare, Guardia costiera e Marina militare, di fronte alla loro professionalità e alla loro umanità”.

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