Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

“LEOPOLDA 2014: L'ABOLIZIONE DEL DIRITTO DI SCIOPERO SCATURISCE DALL’INTERNO DEL THINK TANK DI RENZI

“Leopolda 2014: dopo la cancellazione del diritto di sciopero le corporazioni?”
Roma, 27 ottobre 2014 – "Una delle posizioni più preoccupanti espresse nel corso della Leopolda 2014 è stata quella di Davide Serra, che ha auspicato l'abolizione del diritto di sciopero all’interno del Pubblico Impiego. Di certo non si è trattato di un’esternazione estemporanea propria dell’interessato ma di un ragionamento che scaturisce dall’interno del Think Tank di Matteo Renzi. Tanto è che ancora non c’è stata una smentita da parte del premier in persona, infatti le uniche dichiarazioni sull’argomento provengono finora solo da alcuni rappresentanti secondari del suo entourage, quali la Madia e la Boschi.”

Con queste parole il Segretario Generale della UILPA, Benedetto Attili, ha commentato la strategia di Renzi, secondo il quale “il posto fisso non esisterebbe più perché sono cambiati i tempi, perché è cambiato il mondo del lavoro. Un’asserzione a mo’ di chiosa, in perfetto pendant con l’affermazione di Serra”.

Aggiunge Attili: “Si tratta di affermazioni pericolose, che ci riportano indietro nel tempo di 50 anni o forse più. Noi rifiutiamo posizioni massimaliste e comprendiamo che serve una riforma complessiva del mercato del lavoro, per consentire di adeguare tempestivamente le strutture produttive alle condizioni del mercato stesso, sia esso pubblico o privato. Ma i lavoratori”, sottolinea Attili, “non possono essere soggetti, nell’espletamento delle loro mansioni quotidiane, a possibili vessazioni del datore di lavoro. Un conto è dire che si deve semplificare il mercato del lavoro, un altro è dire che devono essere abolite le garanzie.”

“Dalle affermazioni di Renzi e di Serra gli intenti del governo sono a questo punto chiari ed evidenti”, conclude il Segretario Generale della UILPA, “i lavoratori ed in particolare i lavoratori pubblici devono essere tartassati e vessati, anche superando diritti costituzionalmente garantiti. Il prossimo passo quale sarà? Il ritorno alle corporazioni?”

Commenti