Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

MESSINA, LOTTA AL LAVORO NERO: 18 VERIFICHE, 8 LAVORATORI IN NERO, MIGLIAIA DI DISOCCUPATI

Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro
Nucleo Ispettorato del Lavoro di Messina
Lotta al lavoro nero: in pochi giorni 18 verifiche, trovati 8 lavoratori in nero, sospese 2 attività imprenditoriali , sanzioni amministrative per € 35.100
Messina, 2 ottobre 2014 - I militari del nucleo Carabinieri ispettorato del lavoro di Messina, nell'ambito di servizi finalizzati al contrasto del fenomeno del lavoro nero, d’intesa con il dirigente della direzione territoriale del lavoro di Messina, hanno, negli ultimi 15 giorni, sottoposto a controllo complessivamente diciotto aziende tra esercizi pubblici ed attività commerciali varie, rilevando complessivamente la presenza di otto lavoratori privi di alcuna tutela assicurativa e previdenziale, ovvero completamente “in nero”.

Avendo riscontrato una percentuale di lavoratori in nero superiore al 20% della forza lavoro presente, i militari hanno intimato la sospensione dell’attività imprenditoriale di due delle ditte ispezionate, come previsto dal testo unico 81/2008 a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Certi datori di lavoro continuano ad approfittare dello stato di necessità del lavoratore subordinato che – specie in questi tempi di difficoltà economiche – accetta di lavorare in nero pur di lavorare con i conseguenti immaginabili rischi oggi in caso d’infortunio e domani all’atto del pensionamento quando l’inps non riconoscerà la giusta pensione, non ritrovando i versamenti contributivi.

In altra provincia siciliana, il comparto carabinieri per la tutela del lavoro opera con successo, grazie alla collaborazione dei lavoratori, nel mettere di fronte alle proprie responsabilità alcuni imprenditori che, approfittando di tale stato di bisogno, impongono la restituzione di parte della retribuzione, configurando così il reato di estorsione. Negli ultimi tempi sono stati arrestati tre imprenditori con questa accusa , i lavoratori sono stati seguiti ed hanno conservato il loro posto di lavoro.

Tornando alle attività in Messina sono state contestate sanzioni amministrative per complessivi euro 35.100,00 per la presenza dei lavoratori “in nero”. I datori di lavoro sospesi, per la riapertura delle attività hanno dovuto ottemperare alle prescrizioni irrogate dai militari, nonché regolarizzare i dipendenti in nero, versando l'importo complessivo di euro 3.900,00 e, successivamente, dovendo versare i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori non corrisposti.

L’attività ispettiva continuerà anche nei prossimi giorni, con la variazione degli obiettivi, al fine di garantire la massima equità in ogni settore, per contrastare il fenomeno in questione che comporta, com’e’ noto, conseguenze negative al tessuto socio economico della provincia e nazionale, nonché dirette ripercussioni dannose sui profili previdenziali e di sicurezza di ogni singolo lavoratore.

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