Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro

Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro.  Una dipendente dell’Ufficio del processo presso il tribunale di Catania ha chiesto e ottenuto la proroga del distacco presso un’altra sede lavorativa, a tutela della sua incolumità. 8 mag 2024 - Dopo essere stata assunta a tempo determinato, la dipendente è stata vittima di violenze, regolarmente denunciate, che l’hanno costretta a chiedere il distacco dalla propria sede lavorativa perché non si sentiva più al sicuro. Il Tribunale di Catania le aveva però concesso il distacco fino a settembre 2024. Nel frattempo, la donna aveva denunciato altri reati contro la sua persona e il ritornare nella sede assegnatagli avrebbe messo a serio repentaglio la sua incolumità. Per tale ragione si è rivolta allo studio legale Leone-Fell & C. per ottenere la necessaria tutela. “Vista la gravità della situazione, abbiamo inoltrato un’istanza al ministero di Giustizia – spiegano i legali Francesco Leone, Simona Fell e Davide Marceca ch

REGIONE SICILIA DA COMMISSARIARE: SCIOGLIERE QUELLA FOGNA DA 160 MILIONI DI EURO ALL’ANNO, MENTRE I SICILIANI SONO ALLA FAME

Lo scrive il prof. Salvatore Indelicato, Vice Presidente ASASI, Associazione Scuole Sicilia, sul settimanale 'La Letterina': "Nei numeri precedenti abbiamo reiterato l’appello alle autorità istituzionali di Roma perché intervengano subito commissariando la Regione Sicilia, abolendo lo Statuto speciale del 46’". Il prof. Indelicato, senza mezzi termini parla di "sciogliere quella fogna di Assemblea Regionale che costa 160 milioni di euro all’anno, mentre i siciliani sono alla fame e ormai non funziona più neanche una rotellina della macchina burocratica di 53.000 persone a libro paga della corrotta e incapace casta

12/10/2014 - "Nei numeri precedenti della Letterina - scrive il prof. Salvatore Indelicato, Vice Presidente ASASI, Associazione Scuole Sicilia, sul settimanale dell'associazione, 'La Letterina' - abbiamo reiterato l’appello alle autorità istituzionali di Roma perché intervengano subito commissariando la Regione Sicilia, abolendo lo Statuto speciale del 46’ voluto dalla mafia indipendentista del bandito Giuliano, sciogliendo quella fogna di assemblea regionale che costa 160 milioni di euro all’anno, cioè trecentoventi miliardi delle vecchie lire, mentre i siciliani sono alla fame e ormai non funziona più neanche una rotellina della macchina burocratica di 53.000 persone a libro paga della corrotta e incapace casta.

La ragioneria generale della Regione ha chiuso gli sportelli per mancanza di liquidità e non si può più né emettere né firmare alcun mandato di pagamento a cominciare dagli stipendi, con la sola eccezione degli stipendi dei consiglieri regionali, che hanno fatto una legge apposita dove si dice che gli stipendi dei parlamentari siciliani hanno la priorità assoluta su tutto e su tutti.

Le 840 scuole autonome della Sicilia sono state azzerate; niente più servizi e niente più progetti POR FSE e FSER. Non solo ma sono stati ritirati i finanziamenti a tutte le scuole della Sicilia che avevano fatto i progetti POR dei percorsi triennali professionalizzanti con la motivazione che non avevano concluso i progetti. Ma come si fa a concludere un progetto POR, che non ha mai avuto erogato neanche l’acconto iniziale previsto dalle linee guida se le scuole siciliane non hanno la liquidità di cassa necessaria ad anticipare somme consistenti? Si strozzano le scuole sul piano finanziario e si avviano progetti quali quello del Piano Giovani fallito per incompetenza e stupidità della burocrazia del dipartimento della formazione e dell’istruzione e che ha portato alle dimissioni del direttore Anna Rosa Corsello e all’insediamento del nuovo Gianni Salvia che solo per leggere le carte impiegherà mesi e che miracoli non può fare.

La magistratura palermitana che ha ricevuto tonnellate di carte dal governatore Crocetta è scatenata a tappeto e proprio in questi giorni ha indagato per peculato 94 consiglieri regionali per le spese pazze dei gruppi dell’Ars: con avvisi di proroga delle indagini preliminari per 83 politici e 11 tra funzionari, dirigenti e consulenti della Regione.

Tutti gli onorevoli ed ex onorevoli sono accusati di avere utilizzato denaro pubblico a fini privati. Finanza e Procura avevano inoltre provato a ricostruire spese ammissibili e istituzionali e impieghi illeciti dei circa 12 milioni all’anno, riservati ai gruppi rappresentati all’Ars".

"I precari siciliani della Formazione Professionale sono alla fame e minacciano rivolta sociale. In una lettera aperta al Premier Matteo Renzi scrivono:

“Egregio Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

La nostra odissea è iniziata nel 2010 con il governo Lombardo e il benestare delle sigle sindacali più rappresentative. La nostra fuoriuscita dal bilancio regionale ha massacrato le nostre vite e decretato la nostra fine, scelta politica che ha liberato le risorse, ma non per una politica di rigore e di risparmio, ma per assegnarle ad “altro” e creare un bacino di elettorato fresco. Fin dal primo momento dell’insediamento del presidente Crocetta abbiamo ascoltato proclami e annunci: “Non farò macelleria sociale, tutti i lavoratori saranno salvaguardati, vi ho liberato dagli enti”.

Il “Salvatore” aggiusterà tutto. I lavoratori contenti e gabbati attendono e non solo gli emolumenti pregressi da uno a due anni, ma la riforma tanto agognata, si parla di agenzia unica. Pazienza, si sa che per queste cose ci vuole tempo e poi il nostro “Salvatore” deve superare intoppi, bastoni fra le ruote, grossi interessi che non ci stanno e che gli impediscono di fare in fretta. Bisogna essere tolleranti e sostenerlo, nella sua pagina facebook gli apprezzamenti non si contano più, è costantemente incitato: “Bravo Presidente, continua così, siamo con lei, finalmente vedremo la luce, usciremo dalla penombra”. Parole e annunci che non hanno avuto seguito e il grande bluff è venuto fuori.

Il Governatore della Regione Siciliana si è rivelato il padre dello sfacelo non avendo la forza di contrastare i poteri forti e duri a morire. Il governatore prima di abbattere le mura, che indubbiamente meritavano di essere abbattute, avrebbe dovuto mettere al riparo i lavoratori, tutto questo gioco al massacro ha colpito solo i poveri cristi che a cinquant’anni si ritrovano da un giorno all’altro disoccupati con l’aggravante di avere a carico figli che non trovano lavoro. Per giustificare il fallimento totale su tutta la linea del Piano Giovani, quale argomento migliore della Formazione deviata, malata, indegna? L’assessore Scilabra parla di aver ridato dignità al settore, senza rendersi conto o forse rendendosi conto molto bene, che tale dignità c’è stata tolta.

Gli Enti corrotti, mangiasoldi, papponi, ladri sono stati chiusi, e se ce ne fossero ancora che li chiudano, ma in quegli Enti vi erano ignari lavoratori che non potevano morire con l’Ente, sarebbero dovuti essere adeguatamente salvaguardati e senza pagare dazio.

Questo governo cosa fa? Attiva la macchina del fango e, con false promesse, distrugge le famiglie, il cui unico torto è di aver trovato un posto di lavoro, con le regole, le leggi e nel rispetto dei contratti nazionali del lavoro di categoria e senza rubare niente a nessuno. Sottrae finanziamenti alla “formazione deviata”, parole del presidente, e li destina ad altro. Dentro di quella che lui indica come Formazione malata c’è la vita di migliaia di lavoratori che non ha salvaguardato, alcuni sono licenziati, altri sospesi, altri, ricattati dal bisogno, partecipano a un bando capestro, il Prometeo, (con il beneplacito dei sindacati), rinunciando al proprio livello retributivo come punizione ed espiare la pena per aver lavorato nella Formazione”.

“Il piano giovani è fallito, e si assiste a uno scarica barile e a un rimpallo di responsabilità indegno e indecoroso. Il presidente prima tace, poi parla per dire di tacere tutti, “i panni sporchi si lavano in famiglia”, poi prende parola e difende l’indifendibile, sì, perché la Signorina Scilabra è indifendibile a prescindere dalle responsabilità dirette e indirette, poiché reggente dell’Assessorato preposto a quest’operazione. Nessuna scusa, neppure come atto dovuto, nessuna umiltà, anzi arroganza. Si spara a destra e a manca: hackeraggio, sabotaggio, sono stati gli alieni, e stato l’uomo nero!

Lo stesso presidente, spende parole di difesa e protezione. Ci siamo assuefatti alle sue esternazioni plateali, pronunciate con enfasi ma che riescono a convincere solo se tesso, alle sue difese a soggetto e autodifese anche di fronte all’evidenza più schiacciante. In buona sostanza, se dissenti da ciò che dice pubblicamente, essendo lui l’antimafia, nella sua logica appartieni alla mafia. Se critichi il suo operato sei “bannato” dalla sua pagina facebook. Se provi a mettere in discussione le sue scelte, appartieni alla formazione deviata che vorrebbe tornare indietro.

A ogni azione corrisponde una reazione ed è risaputo che se al popolo togli il pane, si rivolta, assisteremo alla vera “Rivoluzione” che sarà combattuta con la forza dell’intelligenza e l’ausilio della parola, della penna e della matita dentro le urne elettorali, e sarà la fine di un “mito” costruito di carta pesta!

Egregio Presidente Renzi, i lavoratori sono in sit in permanente in Piazza Indipendenza e alcuni da più di una settimana sono in sciopero della fame nel tentativo estremo di sensibilizzare la politica tutta e le istituzioni a risolvere quelle anche ormai è diventata emergenza sociale, mentre altri lavoratori sono in viaggio a piedi verso Roma per incontrare il Santo Padre e mettere nelle sue mani e nelle sue preghiere la disperazione di ottomila padri e madri di famiglia”.

L’epilogo di questa vicenda lascia un alone di angoscia e di preoccupazione. Che cosa si aspetta a sciogliere e commissariare tutto in Sicilia prima che sia troppo tardi?".


Salvatore Indelicato
Vice Pres. ASASI Associazione Scuole Sicilia
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