Via il cognome del padre: trapanese ottiene quello della madre e il TAR condanna la Prefettura di Trapani

Via il cognome paterno, giovane trapanese ottiene quello della madre. Il TAR condanna la Prefettura. Un giovane della provincia di Trapani ha vinto la sua battaglia legale contro la Prefettura, ottenendo il diritto di sostituire il cognome del padre con quello della madre.  18/10/2025 - Il Tribunale Amministrativo Regionale (T.A.R. Sicilia – Palermo), con sentenza del 16 ottobre 2025, ha dichiarato la cessazione della materia del contendere dopo che la Prefettura ha fatto marcia indietro, ma ha anche inflitto una dura condanna al pagamento delle spese processuali all'amministrazione. La vicenda ha inizio nell'ottobre 2021, quando il giovane inoltra l’istanza per la modifica del cognome.  La risposta, tuttavia, arriva solo nell’aprile 2023, con un decreto di rigetto da parte della Prefettura di Trapani, che motivava la decisione sottolineando il "carattere eccezionale" del cambiamento, ammesso solo in presenza di "situazioni oggettivamente rilevanti" e "...

STRAGE DI LAMPEDUSA: IN TUTTE LE SCUOLE SICILIANE BRACCIALETTI GIALLI PER RICORDARE CON DOLORE E RABBIA LA STRAGE

Stamattina, di fronte agli istituti superiori di tutta l'Isola, la Rete degli Studenti Medi Sicilia ha distribuito braccialetti gialli per ricordare con dolore e rabbia la strage di Lampedusa dell'anno scorso, il disastro che, quel maledetto 3 Ottobre 2013, strappò la vita a 366 Migranti
Palermo, 03/10/2014 - A illuminare quella notte di dolore fu proprio il rogo del peschereccio, provocato dall'assistente del Capitano. Da lì, lo stato italiano intraprese l'esperienza fallimentare di Mare Nostrum, operazione umanitaria che si proponeva di monitorare i flussi clandestini ma che riusciva a fatica ad arginare un problema ben più grande, una storia di sangue, dolore, urla, paura.
Nell'Agosto 2014 l'operazione Ma
re Nostrum sarebbe stata sostituita dalla "Frontex Plus", attraverso cui l'UE proponeva di operare il coinvolgimento internazionale degli stati interessati alla questione, tra cui Francia, Spagna,Germania.

Per tutelare i diritti umani di chi perde la vita ogni giorno nei nostri mari, però, è necessario strutturare un serio progetto di respiro Europeo che renda partecipe non solo gli stati bagnati dal Mediterraneo, ma che tolga le bende dagli occhi a tutti i paesi dell'Unione, perché si cominci a costruire, col tempo, proprio quel modello di Europa di cui parliamo da tempo: crediamo in un' Europa che tuteli i diritti umani, che non discrimini e che non rigetti chi affolla le nostre coste alla ricerca di opportunità, parità di diritti, pace, tolleranza, solidarietà, lavoro.

"Oggi, come ieri, come domani, migliaia di uomini, donne, bambini attraversano i nostri mari, alla ricerca di opportunità, pace, lavoro, o semplicemente in fuga da un mondo che li tratta come animali da macello," dichiara Andrea Manerchia, coordinatore Regionale della Rete degli Studenti Medi. "Non possiamo tollerare che, ancora oggi, siano permesse tali violazioni dei diritti umani, non possiamo tollerare che la società si metta le mani sugli occhi, tentando di occultare a fatica una responsabilità enorme. Chiediamo giustizia, chiediamo umanità, chiediamo dignità. "

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