Appalti pubblici, Antoci dopo il caso Palermo: "La digitalizzazione degli appalti non diventi una nuova zona grigia del malaffare”

SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO.  Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile.  La digitalizzazione degli appalti   deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa.”   Bruxelles, 11/04/2025 – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza. Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adotta...

VIOLENTAVA LA NIPOTINA DI 12 ANNI: (P)ORCO ARRESTATO A MESSINA

L’orco era il nonno. Abusi reiterati da anni. Gli abusi erano iniziati un paio di anni prima. Il nonno era inserito nella quotidianità della piccola: a casa dei nonni, nella villetta a mare d’estate, in macchina dopo il doposcuola. “Sarebbero successe cose brutte” - le intimava il nonno – se avesse raccontato quanto accadeva
Messina, 29/10/2014 - Violenza sessuale su minore che non ha ancora compiuto i 14 anni. E’ questo il reato di cui è ritenuto resp
onsabile un settantasettenne messinese a cui, stamani, gli agenti della Squadra Mobile hanno notificato la misura degli arresti domiciliari. Vittima dell’uomo è la nipote, oggi dodicenne, che, lo scorso giugno, ha finalmente trovato il coraggio di chiedere aiuto ai suoi cari.

Grazie alle dichiarazioni della piccola è stato infatti possibile ricostruire gli abusi iniziati un paio di anni prima ed inseriti in un contesto di apparente normalità al cui interno il nonno era presente ed inserito nella quotidianità della piccola: a casa dei nonni, nella villetta a mare d’estate, in macchina dopo il doposcuola. “Sarebbero successe cose brutte” - le intimava il nonno – se avesse raccontato quanto accadeva. La bimba ha invece riposto fiducia nei suoi cari che si sono rivolti alla Polizia permettendo così lo svolgimento delle indagini da parte della Squadra Mobile e la rapida emissione della misura odierna.

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