Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro

Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro.  Una dipendente dell’Ufficio del processo presso il tribunale di Catania ha chiesto e ottenuto la proroga del distacco presso un’altra sede lavorativa, a tutela della sua incolumità. 8 mag 2024 - Dopo essere stata assunta a tempo determinato, la dipendente è stata vittima di violenze, regolarmente denunciate, che l’hanno costretta a chiedere il distacco dalla propria sede lavorativa perché non si sentiva più al sicuro. Il Tribunale di Catania le aveva però concesso il distacco fino a settembre 2024. Nel frattempo, la donna aveva denunciato altri reati contro la sua persona e il ritornare nella sede assegnatagli avrebbe messo a serio repentaglio la sua incolumità. Per tale ragione si è rivolta allo studio legale Leone-Fell & C. per ottenere la necessaria tutela. “Vista la gravità della situazione, abbiamo inoltrato un’istanza al ministero di Giustizia – spiegano i legali Francesco Leone, Simona Fell e Davide Marceca ch

BUONA SCUOLA: "SCUSI MIO FIGLIO COME VA, CRESCE?"

Pochi sono i passaggi del documento su LA BUONA SCUOLA che fanno esplicito riferimento alle famiglie e alla presenza dei genitori nella scuola

[20/11/2014] - Nei diversi capitoli in cui si definisce l’immagine della scuola per la nuova società, scuola del sapere e del saper fare, che privilegia la professionalità dei docenti, orientata ad uscire dal grigiore dei trattamenti indifferenziati, come pure nei capitoli relativi all’organizzazione del tempo scuola, dell’orientamento al lavoro, i genitori sono indirettamente presenti e partecipi.
In dieci pagine figura il riferimento esplicito, alle famiglie ed in particolare nelle pagg.63 e 64 in riferimento al progetto di miglioramento della scuola che viene comunicato alle famiglie come strumento d’informazione e di trasparenza.

Nel capitolo sulla trasparenza a pg 67 sono chiamati in causa i genitori, responsabili delle scelte della scuola per i propri figli; a pg 70 si richiama il valore della comunità scolastica e pg.71 si esplicita la governance della scuola attraverso il Consiglio dell’Istituzione.

Nel sogno della scuola, tutta collegata a banda larga e tecnologicamente dotata dei nuovi strumenti di comunicazione, si esplicita che “occorre lavorare per ridurre i costi per le famiglie”, specie negli acquisti connessi all’editoria.
L’intenzionalità di aprire le scuole in orario extrascolastico indirettamente coinvolge le famiglie in questa nuova progettualità della scuola, aperta la territorio tramite un patto intergenerazionale, ma la realizzazione di tale progetto presuppone la disponibilità del personale della scuola e i necessari compensi aggiuntivi per lo svolgimento di tale lavoro.
A pg. 78, sviluppando il tema dell’inclusione si fa esplicito riferimento non solo alla garanzia dei diritti degli alunni, ma anche al miglioramento dell’organizzazione territoriale dei rapporti con le famiglie.

La positiva esperienza del progetto “scuola in chiaro2.0” che ha reso i genitori attivi all'atto di iscrizione dei figli a scuola viene ribadita a pg.81 quale percorso e stile comunicativo tra le famiglie e le istituzioni, risparmiando tempo e risorse.
Nella premessa introduttiva al cap.4 “Ripensare ciò che s’impara a scuola” a pg.88 si legge: “Non è difficile convincere gli studenti che migliorare la qualità del loro tempo a scuola possa fare la differenza per il loro futuro. Né spiegare ai genitori che aggiornare ciò che i loro figli imparano a scuola sia necessario”.

Nel capitolo 5 ed in particolare a pg 115 sotto il titolo “atlante del lavoro che cambia”, si ribadisce in maniera chiara che l’offerta formativa deve essere rispondente alle esigenze delle famiglie e dei territori.
La ricerca e la valorizzazione delle risorse anche private, non possono non coinvolgere i genitori e le famiglie che vogliono per i propri figli la scuola migliore e di qualità (pg.119).
Nel presentare le modalità del bilancio partecipato, che coinvolge studenti e rappresentanti dei genitori, si sollecita a pg.122 un clima di fiducia da parte di studenti e famiglie verso una migliore comprensione degli impegni costanti dei dirigenti scolastici nel gestire la complessità dei bilanci sempre più ristretti per esigenze formative.
Il compito e la funzione dei genitori a scuola appare implicito nell’espressione “comunità scolastica”, ma non sempre appare chiaro lo specifico compito della Comunità che dovrebbe prevedere convergenza d’ideali e d’intenti educativi.

Si fa presente inoltre che nel documento su "La Buona Scuola" non è prevista la figura del Rappresentante di classe, che è il primo importante livello di partecipazione, e prefigura Organi collegiali 'snelli', con un'enfatizzazione del ruolo del Dirigente scolastico e l'introduzione delle Fondazioni, così come già la proposta di legge Aprea, che tanto è stata avversata da più parti
Nella contingente situazione di crisi economica e di riduzione della spesa pubblica l’unica àncora di salvezza resta il “contributo volontario” e il disegno predisposto da Renzi per la Buona scuola è quello delle “fondazioni”.

Al n. 6.2 del documento, infatti, si legge: “ Le risorse pubbliche non saranno mai sufficienti per colmare le esigenze d’investimenti nella nostra scuola…. cantiere sempre aperto che richiede costante cura e aggiornamento”!
“La costituzione in una Fondazione o in un ente con autonomia patrimoniale per la gestione di risorse provenienti dall’esterno, deve essere priva di appesantimenti burocratici”.

In poche parole il Governo aiuta e sostiene la Buona scuola agevolandola soltanto nelle procedure burocratiche per cercare soldi e finanziamenti all’esterno, ma non interviene di tasca propria, infatti, tutte le innovazioni proposte e annunciate sono tutte a “spesa invariabile”.
Il documento elenca quindi lo School bonus, lo School gaurentee, che finanzia corsi di alternanza scuola lavoro e i laboratori didattici e quindi il Crowdfunding micro finanziamento dei progetti didattici da parte di enti esterni ai quali il Governo aggiungerà come premio una piccola parte.
Il modello proposto si riferisce al sistema inglese, ma la nostra realtà culturale è molto lontana e chi ha scritto il testo appare come un marziano che scende sulla terra e apporta il vangelo della “finanza buona” che cade come un seme tra i rovi e muore soffocato ancor prima di nascere.

I Genitori chiedono: la promozione degli Organi collegiali della scuola, e la riduzione di costi, sprechi e malfunzionamenti (libri di testo, cattedre coperte fin dal primo giorno di scuola, ditte di pulizie ecc.).

I genitori desiderano e auspicano che le scuole funzionino sin dal primo giorno di scuola, che non ci siano frequenti interruzioni per scioperi e attività sindacali, e che le scuole siano luoghi sicuri, protetti, puliti per il bene dei ragazzi.
Le spese che i genitori sostengono per l’istruzione dovrebbero essere detraibili ai fini fiscali (libri, trasporto, attività aggiuntive, corsi di lingue, educazione fisica e sportiva.).

La tanta auspicata richiesta, sempre disattesa, del buono scuola per studente da utilizzare nello scuola statali e paritarie rimane una meteora. Eppure si ritiene che potrebbe costituire una risorsa di sviluppo e di crescita di qualità per la scuola tutta.
La responsabilità educativa sancita dalla Costituzione resta sempre a carico dei genitori copre tutto l’arco della giornata dello studente, quando è a scuola e quando è a casa.
Nell’esercizio di questa responsabilità agisce la fiducia verso l’Istituzione scolastica e verso i docenti che si prendono cura dei ragazzi.

Nel rapporto tra genitori e scuola la domanda educativa che i genitori dovrebbero fare non è quella
MIO FIGLIO COME VA? Bensì MIO FIGLIO COME CRESCE COM’E’
Su questa domanda pensata bene e formulata correttamente si gioca tutta la dimensione educativa e la cooperazione tra la famiglia e la scuola, perché “a scuola i genitori contano” e sono importanti, così come per la famiglia la scuola e la formazione dei figli è importante
Collaboriamo insieme e insieme camminiamo per costruire una BUONA SCUOLA.

Giuseppe Adernò
© ASASI

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