Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

FRASSICA A 'CHE TEMPO CHE FA', È RIUSCITO A FARCI DIVERTIRE QUEL TANTO CHE BASTA PER DIVERTIRSI

Nino Frassica non è facile intervistarlo, nemmeno per un veterano come Fabio Fazio. Molto più facile lasciarsi intervistare. Nino Frassica non ha dato il meglio di sè a 'Che tempo che fa' in un'intervista che in alcuni momenti era più la prova del sarto, una elegantissima lotta tra ‘potenti’ della televisione. Dal canto suo Nino Frassica è  riuscito a farci divertire quel tanto che basta per divertirsi abbastanza

Roma, 16/11/2014 – Nino Frassica è geniale e non è facile intervistarlo, nemmeno per un veterano dell’intervista come Fabio Fazio. Molto più facile sarebbe stato lasciarsi intervistare. Molto più facile e naturale per un geniaccio come Nino Frassica, abituato a capovolgere le cose, a guardarle all’incontrario, con la testa sotto e i piedi all’aria. Nino Frassica non è soltanto un bravo presentatore, un ex ragazzo della periferia messinese, un ex comico rimasto un comico, un bravo attore, un innovatore delle televisione e uno scrittore (con tanto di occhiali da vista per apparire tale). Frassica è un modo di dire, un modo di pensare, un modo di far pensare e di farsi pensare.

Ha inventato un modello di frate (frate Antonino), una località inesistente che forse esiste veramente (Scasazza), un maresciallo talmente improbabile da desiderarlo ognuno nella caserma del proprio paese, un dicitore che non vuol essere ‘fine’ ma nemmeno grossolano: giusto!

Così Frassica non ha dato il meglio di sè a 'Che tempo che fa', in un'intervista che in alcuni momenti sembrava la prova dal sarto, una elegantissima lotta tra ‘potenti’ della televisione, tra primattori in generi diversi eppure simili se non uguali, perchè tutti e due risaputamente bravi. E gli sforzi di Fabio Fazio, di trovare una chiave per affrontare e mettere a proprio 'disagio' l'inafferrabile personaggio e creare la stessa atmosfera creata con Claudio Bisio e Massimo Gramellini sono stati premiati solo a sprazzi.

Dal canto suo Nino Frassica avrebbe voluto una bella pista di lancio dalla quale decollare per uno di quei bellissimi voli pindarici cui sono avvezze la sua mente e la fantasia che da essa sprigiona. Ma Frassica è appena riuscito a farci divertire quel tanto che basta per divertirsi abbastanza. Ci divertiremo di più leggendo il suo ultimo libro “La mia autobiografia (70% vero, 80% falso”), volume fresco di stampa che domani, 17 novembre, sarà presentato a Messina alla libreria Ciofalo. Lui stesso racconterà ai messinesi che andranno a farsi firmare la copia fresca di... incontro, del suo libro. Perché sarà inutile chiedersi qual è la parte vera della sua autobiografia e quale quella inventata. Diciamo metà e metà: cioè l'80% falsa e il 70% vera. Metà e metà, insomma.

E non faremo in tempo a finire di leggere questo nuovo, divertentissimo 'penultimo' libro che potremo tenerci pronti per il prossimo capolavoro dell’inventiva di frate Antonino da Scasazza: il libro dei plurali, come e perché furono inventati: per non essere sempre singolari nel parlare e nel pensare. Semplice, no?

m.m.
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