Appalti pubblici, Antoci dopo il caso Palermo: "La digitalizzazione degli appalti non diventi una nuova zona grigia del malaffare”

SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO.  Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile.  La digitalizzazione degli appalti   deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa.”   Bruxelles, 11/04/2025 – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza. Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adotta...

FRASSICA A 'CHE TEMPO CHE FA', È RIUSCITO A FARCI DIVERTIRE QUEL TANTO CHE BASTA PER DIVERTIRSI

Nino Frassica non è facile intervistarlo, nemmeno per un veterano come Fabio Fazio. Molto più facile lasciarsi intervistare. Nino Frassica non ha dato il meglio di sè a 'Che tempo che fa' in un'intervista che in alcuni momenti era più la prova del sarto, una elegantissima lotta tra ‘potenti’ della televisione. Dal canto suo Nino Frassica è  riuscito a farci divertire quel tanto che basta per divertirsi abbastanza

Roma, 16/11/2014 – Nino Frassica è geniale e non è facile intervistarlo, nemmeno per un veterano dell’intervista come Fabio Fazio. Molto più facile sarebbe stato lasciarsi intervistare. Molto più facile e naturale per un geniaccio come Nino Frassica, abituato a capovolgere le cose, a guardarle all’incontrario, con la testa sotto e i piedi all’aria. Nino Frassica non è soltanto un bravo presentatore, un ex ragazzo della periferia messinese, un ex comico rimasto un comico, un bravo attore, un innovatore delle televisione e uno scrittore (con tanto di occhiali da vista per apparire tale). Frassica è un modo di dire, un modo di pensare, un modo di far pensare e di farsi pensare.

Ha inventato un modello di frate (frate Antonino), una località inesistente che forse esiste veramente (Scasazza), un maresciallo talmente improbabile da desiderarlo ognuno nella caserma del proprio paese, un dicitore che non vuol essere ‘fine’ ma nemmeno grossolano: giusto!

Così Frassica non ha dato il meglio di sè a 'Che tempo che fa', in un'intervista che in alcuni momenti sembrava la prova dal sarto, una elegantissima lotta tra ‘potenti’ della televisione, tra primattori in generi diversi eppure simili se non uguali, perchè tutti e due risaputamente bravi. E gli sforzi di Fabio Fazio, di trovare una chiave per affrontare e mettere a proprio 'disagio' l'inafferrabile personaggio e creare la stessa atmosfera creata con Claudio Bisio e Massimo Gramellini sono stati premiati solo a sprazzi.

Dal canto suo Nino Frassica avrebbe voluto una bella pista di lancio dalla quale decollare per uno di quei bellissimi voli pindarici cui sono avvezze la sua mente e la fantasia che da essa sprigiona. Ma Frassica è appena riuscito a farci divertire quel tanto che basta per divertirsi abbastanza. Ci divertiremo di più leggendo il suo ultimo libro “La mia autobiografia (70% vero, 80% falso”), volume fresco di stampa che domani, 17 novembre, sarà presentato a Messina alla libreria Ciofalo. Lui stesso racconterà ai messinesi che andranno a farsi firmare la copia fresca di... incontro, del suo libro. Perché sarà inutile chiedersi qual è la parte vera della sua autobiografia e quale quella inventata. Diciamo metà e metà: cioè l'80% falsa e il 70% vera. Metà e metà, insomma.

E non faremo in tempo a finire di leggere questo nuovo, divertentissimo 'penultimo' libro che potremo tenerci pronti per il prossimo capolavoro dell’inventiva di frate Antonino da Scasazza: il libro dei plurali, come e perché furono inventati: per non essere sempre singolari nel parlare e nel pensare. Semplice, no?

m.m.
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