Trasporto merci pericolose in Sicilia: garantire sicurezza e tracciabilità, ma occorre un punto di equilibrio

Trasporti merci pericolose: CNA Fita Sicilia, un tavolo per risolvere le criticità. Un tavolo tecnico per risolvere le criticità sollevate dalle aziende che si occupano del trasporto di merci pericolose in Sicilia. “Siamo consapevoli della necessità di garantire sicurezza e tracciabilità, ma occorre trovare un punto di equilibrio tra queste esigenze e la continuità operativa dei trasporti essenziali”. Palermo, 12 aprile 2025 – È questa la proposta avanzata dalla CNA Fita Sicilia che ha registrato la disponibilità del Presidente della IV Commissione, on. Carta, dell’assessore alla mobilità, On. Aricò, del Presidente del CAS, avv. Filippo Nasca (nella foto) , e del suo direttore, dott. Fazio. Una delegazione della CNA Fita Sicilia, composta da Saro Tumino, Giorgio Stracquadanio, Daniela Taranto e Francesco Lombardo, è stata ricevuta dalla IV Commissione Ambiente, dell’Assemblea Regionale Siciliana dalla Territorio e Mobilità. Durante l’audizione, la CNA Fita ha illustrato le gravi cr...

GIOIOSA MAREA: CATELLO FRAZIONE DIMENTICATA, DOVE MORIRE NON E’ COMPLICATO

Catello è la sola frazione del Comune di Gioiosa Marea a non avere una strada percorribile, che consenta agli abitanti e ai proprietari di raggiungerla. Una frazione ridente e prosperosa in uno stato pietoso di abbandono: impossibile raggiungere le abitazioni, i terreni coltivabili, determinando pericoli nella stagione degli incendi, impossibile sarebbe salvare vite umane. Catello è divenuta una discarica a cielo aperto: almeno 2 i sequestri operati da Carabinieri e Guardia Forestale negli ultimi anni, per le enormi quantità di amianto e rifiuti speciali là scaricate nei canaloni naturali di scolo delle acque piovane. Come se facesse parte di una realtà a sé stante, una contrada reietta e immeritevole di qualunque attenzione

Gioiosa Marea (Me), 28 ottobre 2014 – Acquasanta, Balsima, Calavà, Casale, Cicà, Cirene, Fico, Fontane, Francari, Galbato, Landro, Lauro, Maddalena, Magaro, Malagotta, Mangano, Marotta, Palombaro, Puleci, Rocca, Russa, Saliceto, San Filippo, San Filippo Armo, San Leonardo, San Francesco, San Giorgio, Santa Lucia, Santa Margherita, Santo Stefano sono considerate le frazioni facenti parte del territorio comunale di Gioiosa Marea.
Ne esiste(rebbe) un’altra, Catello, ma questa, oltre a non essere citata nemmeno su Wikipedia (pagina http://it.wikipedia.org/wiki/Gioiosa_Marea), è la sola frazione del Comune di Gioiosa Marea a non avere una strada percorribile, che consenta agli abitanti e ai proprietari dei numerosi fondi coltivati e coltivabili di raggiungerli normalmente, con le automobili e coi mezzi di lavoro.

Catello, frazione ridente, prosperosa ma dimenticata, versa così in uno stato pietoso di abbandono: impossibile raggiungere le abitazioni e i terreni coltivabili, se non con mezzi idonei alle strade sterrate e pericolosamente scoscese, piene di profonde buche e fenditure, segnata da preoccupanti fratture del terreno e cosparsa di massi che ne rendono praticamente impossibile l’attraversamento.
Qua provvedere ai lavori dei campi è divenuto impossibile, determinando l’abbandono dei fondi e pericoli nella stagione degli incendi: è praticamente impossibile provvedere al disboscamento come alla normale cura delle terre. Impossibile sarebbe salvare vite umane nel caso di un pronto soccorso, essendo – tuttavia – la frazione regolarmente abitata e praticata da cacciatori, proprietari dei terreni e braccianti, che vi si recano a piedi o con mezzi fuoristrada.

Catello di Gioiosa Marea (?). In questa frazione, divenuta ormai una discarica a cielo aperto, è gioco facile per i criminali che da qualche tempo vanno a riversare lastre di amianto e rifiuti speciali d'ogni genere nei canaloni naturali di scolo delle acque piovane: almeno due sono stati i sequestri operati da Carabinieri e Guardia Forestale negli ultimi due anni, per le enormi quantità di amianto e rifiuti speciali là scaricate.
Gli ultimi lavori di sistemazione del fondo stradale, nella frazione Catello di Gioiosa Marea, vennero disposti dall’allora assessore alle strade interne geom. Giuseppe Calabrese. Pur rimanendo in terra battuta, il fondo stradale fu allargato come non mai e reso compatto e ben percorribile.

La strada che porterebbe a Catello – tuttavia – rimane una strada dimenticata, mai asfaltata e mai curata, come se facesse parte di una realtà a sé stante, come una contrada reietta e immeritevole di qualunque attenzione. Dimenticata dagli uomini ma non da Dio, che qua ha destinato un territorio bellissimo, panoramico e rigoglioso. Sulla ‘cattiva strada’.

Perché?

D.M.C.

Commenti