Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

IL SALAME DI SANT’ANGELO SCATENA LE IRE DEL SINDACO CARUSO DOPO UN CONVEGNO SULLE TIPICITÀ DELLA SICILIA

Sant’Angelo di Brolo, 17/11/2014 – Il salame di Sant’Angelo scatena le ire del sindaco di Sant’Angelo di Brolo, Basilio Caruso, intervenuto ad un convegno sulla valorizzazione dei prodotti tipici a Gioiosa Marea, laddove il ‘suo’ rinomato insaccato non sarebbe stato menzionato tra le tipicità della Sicilia, dal Dirigente della Soat di Castell’Umberto e di Mistretta. E così, Basilio Caruso, dicendosi giustamente ‘allibito’ dalla macroscopica ‘svista’, prende carta e penna per 'denunciare' il fatto e ‘spiegarne le ragioni’, senza omettere di giudicare ‘noiosa’ la relazione del dirigente Soat (Vincenzo Pruiti Ciarello, ndr).

“La cosa scandalosa – dice il sindaco Caruso - è che lo stesso abbia “dimenticato” che nel territorio dei Nebrodi, a pochi chilometri da casa sua, si produce il salame Sant’Angelo, l’unico insaccato di Sicilia ad avere un riconoscimento istituzionale, che è il marchio IGP, a mio parere non meno prestigioso del presidio Slow Food, verso il quale il funzionario pare abbia particolare simpatia.”

“Se il sig. Dirigente avesse parlato come rappresentante di una associazione privata che difende un prodotto piuttosto che un altro, o se si fosse trattato di un convegno sul suino nero, sarebbe stato accettabile. Non è tollerabile, invece, che egli abbia relazionato nella veste istituzionale di funzionario della Regione, pagato anche con le imposte che versano i produttori di salame Sant’Angelo, come quelli di altre specialità tipiche (provole di Floresta, di Montalbano, di Basicò dove esiste il consorzio di tutela, delle quali si è guardato bene dal nominarle, preferendo parlare di una inedita “provola dei Nebrodi”), completamente ignorate.”

“Segnalerò questi fatti all’Assessorato regionale per l’Agricoltura e al Presidente della Regione. Bisogna dire basta a certi comportamenti che di tipico hanno solo la partigianeria e non possono essere tenuti da chi, come questo signore, ricopre ruoli pubblici, che dovrebbero avere alla loro base l’assoluta imparzialità”, conclude Basilio Caruso.

In effetti il Salame Sant'Angelo di Brolo (IGP), figura perfino su Wikipedia, definito un preparato a base di carne di maiale allevato sui Nebrodi, a pasta grossa, a Indicazione geografica protetta, prodotto a Sant'Angelo di Brolo, in provincia di Messina, e nei comuni limitrofi. Wikipedia non si profonde oltre in spiegazioni e su questo il sindaco Caruso potrebbe pure intervenire.

Il Salame Sant'Angelo di Brolo (IGP) è in effetti conosciuto ormai in tutto il mondo come un prodotto di spicco della produzione salumaia siciliana dalla limitata produzione, ma soprattutto, dalle eccelse qualità organolettiche. Il Salame Sant'Angelo viene ancora oggi prodotto col metodo tradizionale di una volta, con le carni tagliate "a punta di coltello" a grana grossa ed insaccato in budella di maiali, stagionato al naturale senza nessun condizionamento meccanico grazie al micro-clima della vallata Santangiolese. Per queste condizioni uniche nasce un prodotto ineguagliabile, con una sola legatura, che dopo 45 gg di stagionatura è pronto per essere consumato.

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