Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

LA PIZZA PATRIMONIO DELL'UMANITA', UNA PETIZIONE PER IL RICONOSCIMENTO DA PARTE DELL'UNESCO

L'Arte della Pizza nella "Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità". A chiederlo e sostenerlo con una petizione è l'ex ministro dell'agricoltura Alfenso Pecoraro Scanio il quale afferma: "Il riconoscimento da parte dell'Unesco proteggerebbe la pizza e l'economia ad essa legata, dal fenomeno dell'italian sounding. Riconoscere la pizza è un'occasione per salvaguardare il made in Italy". Il 26 Marzo 2011 è stato presentato ufficialmente il dossier di candidatura dell'Arte della Pizza al Segretariato del Patrimonio Culturale immateriale di Parigi. Dal 2012 l'Unesco ha però cambiato procedura e chiede ai singoli paesi di segnalare un solo dossier ogni anno per il patrimonio immateriale, quindi quel dossier è ancora in attesa di esame. Si può firmare la petizione su Change.org #pizzaunesco

20/11/2014 - La falsificazione dei prodotti alimentari made in Italy, fenomeno denominato "italian sounding”, si allarga tuttavia a macchia d'olio, producendo enormi danni alla nostra economia e, secondo le ultime stime Coldiretti, costerebbe all'Italia 300.000 posti di lavoro. Il fatturato del falso Made in Italy - nel solo settore agroalimentare - ha superato i 60 miliardi di euro, un danno economico davvero non trascurabile.

L'arte della pizza, che ben ci rappresenta nel mondo, è una conoscenza tradizionale e un bene immateriale che merita il riconoscimento da parte dell'Unesco. La pizza napoletana è l'unico tipo di pizza italiana riconosciuta in ambito nazionale ed europeo. Dal 4 febbraio 2010, infatti, è ufficialmente riconosciuta come Specialità tradizionale garantita della Comunità Europea.

È giusto che l'Italia proponga alla sede centrale UNESCO di Parigi l'inserimento dell'Arte della Pizza nella "Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità".

Il riconoscimento da parte dell'Unesco proteggerebbe la pizza e l'economia ad essa legata, dal fenomeno dell'italian sounding. Riconoscere la pizza è un'occasione per salvaguardare il made in Italy.

Il 26 Marzo 2011 è stato presentato ufficialmente il dossier di candidatura dell'Arte della Pizza al Segretariato del Patrimonio Culturale immateriale di Parigi.

Dal 2012 l'Unesco ha però cambiato procedura e chiede ai singoli paesi di segnalare un solo dossier ogni anno per il patrimonio immateriale, quindi quel dossier è ancora in attesa di esame.

Nei primi mesi dell'anno (in genere a Marzo), il consiglio direttivo della Commissione Nazionale Italiana indica la candidatura per l'anno successivo.

Chiedo quindi che nei primi mesi del 2015, proprio alla vigilia dell'apertura dell'Expo di Milano, la commissione italiana per l'Unesco proponga l'inserimento dell'Arte della Pizza nella "Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità".

Si tratta di una tradizione nata a Napoli, che si tramanda da generazioni, che si è diffusa in tutta Italia ed è oggi un vero e proprio simbolo dell'Italia nel mondo.

Il 16 novembre 2010 il Comitato intergovernativo riunito a Nairobi ha ufficialmente iscritto la dieta mediterranea nel patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. La pizza per il metodo di lavorazione e per gli ingredienti tradizionali è certamente un prodotto salutare e tipicamente mediterraneo.

Questa petizione è rivolta ai tanti italiani e non italiani che amano il prodotto gastronomico più conosciuto del pianeta. Occorre ottenere per l'arte della pizza il prestigioso e meritato riconoscimento UNESCO. Difendiamo il made in Italy e l'economia legata alle nostre tradizioni sane.

Grazie.
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Pecoraro Scanio a Londra per il lancio internazionale della petizione

20 nov 2014 — «La pizza non rappresenta soltanto un'eccellenza gastronomica Made in Italy ma racconta la storia di come una tradizione culinaria è diventata sinonimo di essere italiani, contribuendo a costituire l'immagine del Bel Paese nel mondo. Il riconoscimento dell'Unesco avrebbe un valore eccezionale per l'Italia, prestigioso e meritato, soprattutto alla vigilia dell'Expo 2015». Lo dichiara Alfonso Pecoraro Scanio a ridosso dell'iniziativa internazionale a sostegno della petizione per chiedere che l’arte della Pizza napoletana sia inserita nella “Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità”.

Sarà infatti da Londra, il 14 Novembre p.v., che il presidente della Fondazione UniVerde, già Ministro dell'Agricoltura e dell'Ambiente, rilancerà la raccolta firme per sbloccare la pratica, ancora in attesa di esame dal 2011, e formalizzare così la candidatura al Comitato Intergovernativo dell'Unesco. La presentazione della petizione si terrà presso "Rossopomodoro", Covent Garden, Monmouth st 50-52 a partire dalle ore 18.00 locali. Insieme a Pecoraro Scanio parteciperanno all'evento – realizzato in partnership con Coldiretti, Associazione Pizzaiuoli napoletani, Change.org – Franco Manna, Presidente di Rossopomodoro, e Leonardo Simonelli, Presidente della Camera di Commercio italiana a Londra.

«La petizione è rivolta a tutti coloro che amano la specialità gastronomica più conosciuta e diffusa del pianeta, simbolo del paese Italia e dell'incontro culturale degli italiani nel mondo. Occorre perciò difendere l'origine italiana di quest'arte, la qualità degli ingredienti e l'economia legata alle sane tradizioni nate dalle sapienti mani dei pizzaiuoli napoletani – sottolinea il presidente di UniVerde – Il riconoscimento dell'arte della pizza quale patrimonio dell'umanità da parte dell'Unesco è un'occasione unica per difendere il Made in Italy dal moltiplicarsi delle contraffazioni alimentari» .

Ai sostenitori dell'iniziativa di Pecoraro Scanio, si è aggiunto anche il Ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti che ha firmato la petizione il 18 ottobre scorso, in occasione della 14° edizione del Forum Internazionale dell'Agricoltura e dell'Alimentazione organizzato da Coldiretti a Villa d'Este di Cernobbio.

Si può firmare la petizione su Change.org #pizzaunesco

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