Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro

Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro.  Una dipendente dell’Ufficio del processo presso il tribunale di Catania ha chiesto e ottenuto la proroga del distacco presso un’altra sede lavorativa, a tutela della sua incolumità. 8 mag 2024 - Dopo essere stata assunta a tempo determinato, la dipendente è stata vittima di violenze, regolarmente denunciate, che l’hanno costretta a chiedere il distacco dalla propria sede lavorativa perché non si sentiva più al sicuro. Il Tribunale di Catania le aveva però concesso il distacco fino a settembre 2024. Nel frattempo, la donna aveva denunciato altri reati contro la sua persona e il ritornare nella sede assegnatagli avrebbe messo a serio repentaglio la sua incolumità. Per tale ragione si è rivolta allo studio legale Leone-Fell & C. per ottenere la necessaria tutela. “Vista la gravità della situazione, abbiamo inoltrato un’istanza al ministero di Giustizia – spiegano i legali Francesco Leone, Simona Fell e Davide Marceca ch

MESSINA, CASA DELLO STUDENTE. L’UDU: "NO LEGITTIMAZIONE PER LO “SCIPPO” AGLI UNIVERSITARI PIÙ BISOGNOSI DI POSTO-ALLOGGIO"

In occasione della giornata internazionale degli studenti, ricorrenza dedicata anche alla rivendicazione del diritto allo studio e alla libera espressione studentesca, l'Udu Messinese puntualizza la sua ferma presa di posizione sulla Casa dello Studente: "Aborriamo totalmente la proposta di una sede per lo studentato diversa da quella attuale di via Cesare Battisti" e denunciano il rischio di “scippo” con il quale si consegnerebbero quei locali alla Corte d’Appello di Messina per la realizzazione di uffici distrettuali.
Per la realizzazione del secondo Palagiustizia ci sono già i fondi... niente furti illegittimi agli Studenti


Messina, 19/11/2014 - Ogni anno il 17 novembre si tiene la giornata internazionale degli studenti, ricorrenza dedicata alla rivendicazione del diritto allo studio e alla libera espressione studentesca, in ricordo dell'anniversario degli eccidi di studenti e professori cecoslovacchi che si opponevano alla guerra e all’oppressione da parte della Germania nazista. L’attuale situazione del Diritto allo studio in Sicilia si mostra quanto mai drammatica: i fondi stanziati sono infatti insufficienti per coprire la totalità delle borse di studio che andrebbero assegnate agli aventi diritto, in base a reddito e traguardi universitari raggiunti. E la figura degli idonei non beneficiari, a Messina soprattutto, viene ulteriormente mortificata dal mancato/fortemente ritardato rimborso della tassa regionale e soprattutto dal mancato esonero dal conguaglio tasse da parte dell’Università di Messina.
Ragion per cui oggi uno studente che possieda un reddito che rientri in quello riconosciuto come avente diritto al sostegno economico e allo sgravio dalle tasse e che rispetti i criteri di merito stabiliti dall’Ente Regionale per il diritto allo Studio Universitario (ERSU), deve comunque fronteggiare delle spese che il suo status socio-economico potrebbe non poter sostenere.

Ad avvalorare inoltre l’importanza di questa giornata, ricordata proprio ieri, e a distanza di quasi 10 mesi dalla pubblicazione del nostro primo comunicato stampa dedicato alla Casa dello studente di via Cesare Battisti ( http://www.scomunicando.it/cronaca-regionale/allarme-a-messina-la-casa-dello-studente-non-si-tocca ) e alla rischiosissima manovra di cambiamento di destinazione d’uso che l’aveva vista coinvolta, noi dell’Unione Degli Universitari (UDU) di Messina, sentiamo l’esigenza di ribadire la nostra posizione a riguardo, in risposta all’ultima interrogazione del consigliere comunale Antonella Russo (Gruppo Misto) (http://www.tempostretto.it/news/consiglio-comunale-palagiustizia-antonella-russo-spinge-ex-casa-studente.html e http://www.gazzettadelsud.it/news/116606/-Subito-i-17-mln-per.html ).

Chi ha seguito la situazione, sicuramente ricorderà la proposta dell’Ordine degli avvocati rappresentato dall’avvocato Celona, di trasformare la Casa, attualmente chiusa, in sede satellite del Tribunale di Messina. Questo per sgravare il Comune dagli onerosi costi (stimati in 1.871.743,62 euro) che ogni anno vengono sostenuti per l’affitto, presso terzi, degli spazi ulteriori necessari rispetto a quelli dell’attuale Magistero.

Siamo ben consapevoli delle difficoltà, in termini di bilancio, nelle quali verte il Comune di Messina, dei rischi di “scippo” di cui parla il consigliere Russo riferendosi alla Corte d’Appello di Messina ed ai suoi uffici distrettuali, ed anche della necessità di rapido utilizzo dei 17 milioni di euro messi a disposizione dal Ministero della Giustizia per la realizzazione del secondo Palagiustizia.

Tuttavia, teniamo a sottolineare come la paura della suddetta soppressione e della perpetuazione dei costi a carico del bilancio comunale, non diventino legittimazione per lo “scippo” di una realtà destinata agli universitari più bisognosi di posto-alloggio. La Casa dello studente di via Cesare Battisti rappresenta infatti un servizio che potrebbe concretizzarsi con una riapertura della struttura agli studenti in circa un anno e mezzo, contrariamente alle alternative ipotizzate per gli studenti, scomode, da individuare, sistemare, adattare, progettare, che comporterebbero nuovi disagi per gli studenti e rischio ulteriore di allungamento dei tempi per tornare a fruire di questo servizio indispensabile.

Vogliamo ricordarvi i motivi per i quali noi dell’UDU di Messina aborriamo totalmente la proposta di una sede per lo studentato diversa da quella attuale di via Cesare Battisti:

• Tutti gli universitari che QUOTIDIANAMENTE usufruiscono del servizio mensa alla sede centrale di via Ghibellina, aperta sia a pranzo che a cena, lo perderebbero, senza alcuna previsione su dove e quando verrebbe erogato nuovamente in sede equivalente, causando quindi gravissimo disagio a carico degli studenti. Teniamo a precisare che le altre sedi mensa sarebbero comunque assolutamente insufficienti per compensare alla chiusura della “centrale”: oltre che difficilmente raggiungibili ed eccessivamente distanti dal centro e dallo studentato ERSU di Gravitelli.

• Con la cessione rinunceremmo immediatamente a 249 posti letto presso la sede di via Cesare Battisti, i quali verrebbero “rimpiazzati” in tempi assolutamente non prevedibili e sicuramente più lunghi. Ciò risulta particolarmente grave in un periodo di crisi economica come quello che l’Italia sta vivendo e rischia di diventare causa di potenziali abbandoni o rinunce alla prospettiva dello studio universitario.

• Per quanto riguarda la posizione, nonostante la relativa vicinanza alla linea del tram cittadino, le due potenziali locazioni proposte in passato (ex ospedale Margherita, ex hotel Riviera) risulterebbero eccessivamente distanti da due dei più importati centri organici delle facoltà, ovvero tutte quelle localizzate presso il Policlinico Universitario e quelle vicine al centro storico (Giurisprudenza, Economia, Scienze Politiche, Psicologia, etc.). Inoltre essa risulterebbe inutilmente troppo vicina ai poli posti a nord della città (Annunziata, Papardo), già sufficientemente forniti di posti letto.
Al contrario, la posizione della casa in via Cesare Battisti è indubbiamente “comoda” tanto per il raggiungimento delle sedi universitarie, indipendentemente dei mezzi pubblici, di cui la quasi totalità degli studenti fuori sede usufruisce, quanto per le attrattive culturali e sociali che il centro cittadino offre ai giovani.

• Con un occhio di riguardo ai costi, la destinazione della Casa dello Studente di via Cesare Battisti a sede satellite del Palazzo di Giustizia comporterebbe uno sperpero di denaro pubblico di portata sconsiderata in quanto il Comune dovrebbe rimborsare le ingenti spese già affrontate dall’ERSU per la ristrutturazione e l’ampliamento e la messa in sicurezza per gli studenti (a tal proposito, è stata già mesi fa bandita una gara d’appalto che dovrebbe vedere, entro la fine del mese, la definizione ultima della ditta vincitrice, la quale dovrà restituire l’immobile entro non più di un anno). A questa spesa si accompagnerebbe l’altra, altrettanto inopportuna ed irrispettosa, per l’adattamento della diversa sede a posti alloggio universitari.

Per concludere, gli studenti si vedrebbero privati di una struttura storica e storicamente voluta PER LORO, in cambio di un “fantoccio”, con grave smacco anche morale nei confronti delle fasce degli universitari economicamente più deboli.

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