Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

LORIS STIVAL UCCISO DALLA MADRE, È QUESTA LA TERRIBILE ACCUSA O LA VERITÀ?

Per gli inquirenti Veronica, agendo da sola, avrebbe ucciso il figlio Loris in casa, in quei 36 i minuti ai quali bisogna dare spiegazioni: tra le 8,49 e le 9,25 del 29 novembre. Veronica, passando dal garage, avrebbe caricato il corpo di Loris sulla propria Polo nera e si sarebbe diretta al Mulino Vecchio dove lo avrebbe abbandonato. "Non l'ho ucciso io, lui era il mio bambino" ha urlato più volte Veronica Panarello. L'avv. Villardita, difensore della donna ha precisato: “La mia assistita è solo un’indagata e non la colpevole”

Santa Croce Camerina (Ragusa), 09/12/2014 - Omicidio aggravato dal legame di parentela e occultamento di cadavere. Potrebbero essere queste le gravi accuse con cui la Procura di Ragusa inchioderebbe alle proprie responsabilità Veronica Panarello, la madre di Loris Andrea Stival, ucciso per strangolamento lo scorso 29 novembre a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. Lei ha negato tutto ma dopo circa sette ore di interrogatorio con queste accuse, quando era passata la mezzanotte, la Procura della Repubblica di Ragusa ha emesso un provvedimento di fermo nei confronti di Veronica Panarello, mamma di Loris Andrea Stival. Secondo gli inquirenti Veronica, che non ha fatto alcuna ammissione, avrebbe agito da sola.

“La signora Panarello è indagata ma non è colpevole”, - ha dichiarato il suo avvocato difensore Francesco Villardita. Resta il fatto che la Panarello non è stata più rilasciata, al termine dell'interrogatorio, come invece era avvenuto le volte precedenti, quando gli interrogatori la vedevano persona informata sui fatti e parte lesa nell’omicidio del figlioletto di 8 anni, ucciso barbaramente la mattina del 29 novembre, probabilmente tra le 8,49 e le 9,25, ora in cui il bambino era presumibilmente in casa con la madre.

Sarebbe stata così la madre a stringere la fascetta serrafili attorno al collo del povero bambino, colpevole di chissà quali torti, forse nessuno, certamente nessuno?

La procura di Ragusa al termine di un interrogatorio durato circa 7 ore e trascinatosi fino a notte fonda ha dichiarato Veronica Panarello, mamma di Loris, 26 anni, in stato di fermo, con le gravissime accuse di omicidio aggravato e occultamento di cadavere. Si tratta solo di ipotesi di reato ma sono esattamente quelle che vengono mosse alla 26enne madre di due figlioletti, il maggiore dei quali, Loris Andrea di 8 anni, sarebbe stato ucciso proprio da lei?

Veronica Panarello era stata condotta in Procura intorno alle ore 18 di ieri, 8 dicembre, nel giorno dei festeggiamenti per la ricorrenza del’Immacolata Concezione, come persona informata sui fatti. Ne è uscita nel cuore della notte in stato di fermo e condotta in Questura a Ragusa, a bordo su di un’auto della Polizia, con la terribile accusa di aver ucciso il proprio figlio Loris Andrea di 8 anni gettandolo poi in un canalone di scolo in località Mulino Vecchio di Santa Croce di Camerina.

Per gli inquirenti Veronica avrebbe agito da sola. Fonti investigative sosterrebbero che da sola, la Panarello, avrebbe ucciso il figlio Loris in casa, in quei 36 i minuti ai quali la mamma deve dare spiegazioni: tra le 8,49 e le 9,25 del 29 novembre, ora in cui il bambino era presumibilmente in casa con lei, soffocandolo con una fascetta serrafili, le stesse che lei avrebbe consegnato alle insegnanti andate a portare il proprio cordoglio. Quindi Veronica, passando dal garage, avrebbe caricato il corpo di Loris sulla propria automobile, la Polo nera intercettata più volte dalle telecamere di sorveglianza, e si sarebbe diretta al Mulino Vecchio dove lo avrebbe abbandonato, probabilmente quando Loris respirava ancora. Ma sono solo ipotesi e ricostruzioni degli inquirenti, cui bisognerà semmai dare conferme e prove certe.

"Non l'ho ucciso io, lui era il mio bambino" ha urlato più volte Veronica Panarello davanti ai magistrati della Procura di Ragusa che la sospettano di aver ucciso il figlio Loris. La Panarello ha ricostruito parte della sua vita, respingendo tutte le contestazioni fattele dai pm di Ragusa.

"Se è stata davvero lei mi cade tutto il mondo addosso, non ci posso credere...", aveva sussurrato David Stival, marito di Veronica Panarello e padre di Loris,  agli investigatori in Procura a Ragusa.
L'uomo è stato vicino alla moglie mentre era sotto interrogatorio per l'omicidio del figlio di 8 anni, durato circa 7 ore in Procura.

Davanti al procuratore capo Carmelo Petralia e al sostituto Marco Rota Veronica Panarello ha negato ogni addebito, scagionandosi dall’avere commesso il delitto ma sarebbero gravissimi e inoppugnabili gli elementi e gli indizi in mano agli inquirenti, tali da indurli a dare attuazione al fermo della Panarello, condotta in Questura a Ragusa, dove rimarrà per tutta la notte, in attesa dell’interrogatorio del gip. Sarà quindi il giudice per le indagini preliminari, ora, a decidere se convalidare il fermo o scagionarla.

Franco Villardita, avvocato difensore della donna ha tenuto a precisare: “La mia assistita è solo un’indagata e non la colpevole”.
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