Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

MUTUI SICILIA: IN MENO DI 15 ANNI MUTUI PER QUASI 10 MILIARDI DI EURO

3 DICEMBRE 2014 - Con quello che si vuole accendere ora si arriverebbe a quella soglia. “Questo – dice il deputato all’Ars, Giorgio Ciaccio – a dimostrazione del fatto che il governo Crocetta è in perfetta continuità con i precedenti. La sola politica di sviluppo è coprire i buchi di bilancio e di debiti a vita i Siciliani. Non possiamo permetterlo. L’ennesimo indebitamento, fra l’altro, non è nemmeno giustificato da carte ufficiali”.
Mutui e prestiti per quasi dieci miliardi di euro (9.770.151.856,84 per la precisione) attivati dalla Regione negli ultimi 14 anni. La corsa verso lo sviluppo degli ultimi governi regionali ha portato negli ultimi tre lustri quasi esclusivamente alla porta della banche per attivare mega prestiti, gran parte di quali sono ancora in fase di restituzione.

Da 2000 al 2012, secondo quanto riportato dal rendiconto della Regione per l’esercizio finanziario 2012, sono stati attivati finanziamenti per un totale di 6.770.000.000, che portano a sfiorare quota dieci miliardi con i due mutui pensati dalla giunta Crocetta (quello di un miliardo già acceso e quello di due miliardi in cantiere in questi giorni).
Per queste erogazioni finora sono stati pagati 261 milioni di euro di interessi e si costringeranno i Siciliani a pagare rate fino al 2042.

“Tutto ciò – dice il deputato del M5S all’Ars Giorgio Ciaccio – dimostra che la politica di Crocetta è in perfetta continuità con quella dei precedenti governi. Altro che rivoluzione. Qui si ricorre sempre a prestiti per coprire i buchi di bilancio e le incapacità di chi ci amministra“.
“Il nuovo mutuo – continua Ciaccio – non va assolutamente acceso. Non possiamo continuare ad indebitare i Siciliani che pagheranno con aliquote Irpef ed Irap al massimo chissà per quanto tempo. Tra l’altro - prosegue Ciaccio - non sappiamo neanche con precisione a cosa serviranno questi soldi, visto che finora il governo non si è degnato di farci avere una dettagliatissima scheda tecnica di accompagnamento al ddl per il finanziamento“.

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