1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

PARCO DEI NEBRODI: LE MINACCE A CROCETTA E ANTOCI NON BLOCCHERANNO LA LEGALITÀ


[15/12/2014] - Minacce di morte al presidente Crocetta e al dott. Giuseppe Antoci, presidente dell'ente Parco dei Nebrodi, minacciati di morte con una lettera anonima recapitata negli uffici dell'ente Parco, nella quale  si legge: "Ne avete per poco, tu e Crocetta morirete scannati". La polizia scientifica ha acquisito il documento. "Abbiamo tolto dei terreni nella zona dei Nebrodi ai mafiosi - dice il governatore Crocetta - e il presidente dell'ente Parco dei Nebrodi aveva ricevuto diverse intimidazioni". La mala gestione dei parchi è finita. Le minacce a Rosario Crocetta e a Giuseppe Antoci non bloccheranno l'azione di legalità e sviluppo messa in atto”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia, commentando la lettera minatoria indirizzata al presidente della Regione e al coordinatore di Federparchi Sicilia

Palermo, 15 dicembre 2014 - Il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, e il coordinatore di Federparchi Sicilia, Giuseppe Antoci, presidente dell'ente Parco dei Nebrodi, minacciati di morte con una lettera recapitata negli uffici dell'ente Parco dei Nebrodi e indirizzata al presidente Antoci. Nella lettera anonima si legge: "Ne avete per poco, tu e Crocetta morirete scannati". La polizia scientifica ha acquisito il documento che ora sarà sottoposto ad indagini. Per il presidente Crocetta gli autori del gesto fanno parte di "una mafia feroce, pronta a sparare", convinto com'è che siano stati toccati gli interessi di "alcune famiglie mafiose che affittano per quattro soldi a ettaro terreni pubblici fingendo di utilizzarli a pascolo, ma la cui unica finalità in realtà è quella di incassare soltanto i contributi pubblici. Abbiamo tolto già dei terreni nella zona dei Nebrodi ai mafiosi - dice ancora il governatore Crocetta - e il presidente dell'ente Parco dei Nebrodi aveva ricevuto diverse intimidazioni. Ora stanno cercando di alzare il tiro. Chiederò alla magistratura di indagare ed estenderò la mia denuncia anche ad altre Procure. Alla Regione faremo una indagine su tutti i terreni pubblici destinati a pascolo per porre fine al furto da parte delle famiglie mafiose di beni pubblici. A ogni minaccia seguiranno provvedimenti duri, toglieremo i terreni alla mafia del pascolo".

 “La mala gestione dei parchi è finita. Adesso si volta pagina. Nessuno si illuda che le minacce a Rosario Crocetta e a Giuseppe Antoci possano bloccare l'azione di legalità e sviluppo messa in atto”. Lo dice il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione parlamentare antimafia, commentando la lettera minatoria indirizzata al presidente della Regione e al coordinatore di Federparchi Sicilia.
“Si andrà avanti – aggiunge – con maggiore determinazione e severità. Il parco dei Nebrodi e tutti gli altri parchi siciliani sono una grande risorsa per lo sviluppo sostenibile dei territori. Affari, sprechi, collusioni … debbono essere spazzati via”.

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