Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr, nelle mani della criminalità organizzata

Le mani della criminalità organizzata sui Fondi Ue: ecco come in Italia si bruciano i soldi del Pnrr.  La metà delle indagini relative alle frodi sui fondi Ue riguardano l'Italia (6 su 12 miliardi complessivi di danno stimato). E sulla maggior parte di queste c'è l'ombra della criminalità organizzata, attratta dal richiamo del flusso consistente di denaro. 4 mag 2024 - È quanto emerso il 29 e il 30 aprile a Bruxelles, nel corso dei due giorni di studio, approfondimento e confronto giuridico dedicati alla Procura europea, alle sue competenze e ai riflessi più significativi della sua azione giudiziaria. Un appuntamento che si è concluso con l'affermazione di un dato che non può lasciare indifferenti anche coloro che non sono professionisti del settore legale: l'Italia è al centro delle indagini Eppo.   Pur essendo stato pubblicato pochi giorni fa il Report 2023 - 2023 in numbers | European Public Prosecutor’s Office (europa.eu) - l'analisi dell'andamento delle

RIFIUTI IN SICILIA, NET LEFT: “EVIDENTE SUPERFICIALITÀ DEL GOVERNO REGIONALE

Palermo, 21/12/2014 - Da lunedì 22 dicembre alcuni comuni della provincia di Trapani tra cui la stessa città capoluogo, Alcamo e Marsala, più il comune di Partinico nel palermitano saranno costretti a interrompere la raccolta dei rifiuti per la saturazione della discarica di Trapani, ciò dimostra il pressappochismo e la superficialità con cui i governi regionali degli ultimi venti anni hanno affrontato un tema delicato e che, se affrontato con intelligenza, avrebbe potuto creare dei posti di lavoro attraverso il riciclo, il riuso e il riutilizzo dei rifiuti stessi - ad affermarlo Luca Lecardane coordinatore regionale dell'associazione Net Left. Se una città di 8 milioni di abitanti come San Francisco riesce ad applicare la strategia Rifiuti Zero, continuiamo a non capire perché non vi riesce una regione da poco più di cinque milioni.

Ovviamente siamo ironici, perché è evidente che questo governo regionale, come i precedenti, preferisce rispondere a Confindustria e a chi gestisce le discariche private, senza avere un piano regionale dei rifiuti. Un governo regionale in perfetta continuità con i pessimi governi precedenti dal punto di vista di attacco all’ambiente, che dovrebbe essere una delle migliori risorse per la regione, come dimostrano la vicenda delle trivellazioni, peraltro antieconomiche per vari motivi, e contro le quali raccoglieremo anche noi le firme per il referendum, la proroga a favore dei privati delle autorizzazioni di uso del demanio marittimo al 2020, e come dimostra la mancanza di un piano regionale per le energie alternative che dovrebbe essere un fiore all’occhiello per una regione illuminata dal sole praticamente tutto l’anno.

Ovviamente i problemi di raccolta rifiuti si riverseranno sui sindaci che, solo in parte, sono colpevoli della situazione. Ci auguriamo – conclude Lecardane - che cambi presto questa politica suicida da parte di un pessimo governo regionale che succube del governo nazionale sta facendo affondare sempre più la Sicilia.

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