Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

SCIOPERO GENERALE: CGIL SICILIA, SITUAZIONE OCCUPAZIONALE DRAMMATICA, QUESTI I DATI

Palermo, 12 dic 2014- E’ una Sicilia allo stremo quella in cui oggi si tengono lo sciopero generale di Cgil e Uil e le 10 manifestazioni provinciali organizzate dai sindacati. Gli anni della crisi sono costati cari a una regione che già in tema di occupazione scontava un gap col resto del paese. Secondo i dati forniti dalla Cgil regionale, dal 2008 a oggi sono andati in fumo 211 mila posti di lavoro. Solo nel secondo trimestre del 2014 se ne sono persi 38 mila, 28 mila dei quali nei servizi. Il manifatturiero ha perduto il 40% della sua consistenza, gli investimenti sono calati del 15% e altrettanto i consumi. Da una regione con il 53,8% di giovani disoccupati è ripresa l’emigrazione con un ritmo di 12.500 persone l’anno. “Qui d’altronde, nonostante anche il numero impressionante di scoraggiati, quei 342 mila Neet, che non studiano né lavorano- dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, che terrà in mattinata il comizio a Siracusa- e a fronte delle politiche fallimentari del governo nazionale, la regione non è riuscita finora neanche a spendere i 342 milioni di euro di fondi europei disponibili per le politiche giovanili”.

Un quadro, insomma a tinte fosche, al quale si aggiungono i 70 mila disoccupati dell’edilizia, i 142 mila precari tra settori pubblici e privati, le migliaia di posti di lavoro in bilico, come quelli nei call center. “E’ in questo contesto – dicono alla Cgil Sicilia- che il Jobs act interviene togliendo diritti, non creando lavoro né risolvendo il problema del precariato. Mentre non si vede un barlume di politica per il Mezzogiorno che anzi – osserva Pagliaro- viene di continuo tartassato con scippi di risorse, l’ultimo quello dei fondi Pac con la legge di stabiltà, che sottrarrà alle regioni dell’obiettivo convergenza 3 miliardi”. E se si avesse qualche dubbio sulle tutele, basta guardare gli ammortizzatori sociali in deroga: lo Stato darà alla Sicilia 24 milioni (l’anno scorso ne ha attribuiti 90) quando serviranno, sempre secondo le stime della Cgil, 200 milioni Per il decreto Poletti, inoltre, verranno revocate almeno 5.000 mobilità in deroga. Quanto basta perché Pagliaro dica: “Ora basta con le bugie e con le promesse al vento: il governo guardi la realtà e modifichi integralmente le sue politiche economiche e anche il governo regionale si renda conto è arrivato il momento di cambiare verso e
passo”.

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