Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

SCIOPERO GENERALE: CGIL SICILIA, SITUAZIONE OCCUPAZIONALE DRAMMATICA, QUESTI I DATI

Palermo, 12 dic 2014- E’ una Sicilia allo stremo quella in cui oggi si tengono lo sciopero generale di Cgil e Uil e le 10 manifestazioni provinciali organizzate dai sindacati. Gli anni della crisi sono costati cari a una regione che già in tema di occupazione scontava un gap col resto del paese. Secondo i dati forniti dalla Cgil regionale, dal 2008 a oggi sono andati in fumo 211 mila posti di lavoro. Solo nel secondo trimestre del 2014 se ne sono persi 38 mila, 28 mila dei quali nei servizi. Il manifatturiero ha perduto il 40% della sua consistenza, gli investimenti sono calati del 15% e altrettanto i consumi. Da una regione con il 53,8% di giovani disoccupati è ripresa l’emigrazione con un ritmo di 12.500 persone l’anno. “Qui d’altronde, nonostante anche il numero impressionante di scoraggiati, quei 342 mila Neet, che non studiano né lavorano- dice il segretario generale della Cgil Sicilia, Michele Pagliaro, che terrà in mattinata il comizio a Siracusa- e a fronte delle politiche fallimentari del governo nazionale, la regione non è riuscita finora neanche a spendere i 342 milioni di euro di fondi europei disponibili per le politiche giovanili”.

Un quadro, insomma a tinte fosche, al quale si aggiungono i 70 mila disoccupati dell’edilizia, i 142 mila precari tra settori pubblici e privati, le migliaia di posti di lavoro in bilico, come quelli nei call center. “E’ in questo contesto – dicono alla Cgil Sicilia- che il Jobs act interviene togliendo diritti, non creando lavoro né risolvendo il problema del precariato. Mentre non si vede un barlume di politica per il Mezzogiorno che anzi – osserva Pagliaro- viene di continuo tartassato con scippi di risorse, l’ultimo quello dei fondi Pac con la legge di stabiltà, che sottrarrà alle regioni dell’obiettivo convergenza 3 miliardi”. E se si avesse qualche dubbio sulle tutele, basta guardare gli ammortizzatori sociali in deroga: lo Stato darà alla Sicilia 24 milioni (l’anno scorso ne ha attribuiti 90) quando serviranno, sempre secondo le stime della Cgil, 200 milioni Per il decreto Poletti, inoltre, verranno revocate almeno 5.000 mobilità in deroga. Quanto basta perché Pagliaro dica: “Ora basta con le bugie e con le promesse al vento: il governo guardi la realtà e modifichi integralmente le sue politiche economiche e anche il governo regionale si renda conto è arrivato il momento di cambiare verso e
passo”.

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