Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

EQUITALIA E RISCOSSIONE SICILIA: LA RISCOSSIONE ETICA PIU' IMPORTANTE DELLA PENICILLINA

Pure a questo non potrà pensare lo scozzese Alexander Fleming, premio Nobel per la medicina nel 1945, che dalla muffa inventò la penicillina G: la salvezza del genere umano. L’esattoria è un settore fondamentale (importante quanto la penicillina) e non può essere lasciato allo sbando. M5S all’Ars chiede all’esecutivo "se intende realmente puntare sulla riscossione etica, sull’efficienza e sulla trasparenza dell’Ente e sollecita l’intervento della Corte dei Conti". Nello Musumeci, esponente dell'opposizione all'Ars: "Se servono tagli e risparmi, perché non si procede alla liquidazione delle Partecipate mangiasoldi, o alla chiusura di Riscossione Sicilia, una tortura sofisticata per i contribuenti siciliani che costa alle casse regionali decine di milioni di euro?"

13/01/2015 - L'obiettivo del Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo è di abolire Equitalia, tenendo però conto che la Sicilia l'esattoria è affidata a “Riscossione Sicilia”, "affogata dai debiti e senza una chiara strategia per il futuro", come afferma afferma la deputata del M5S Sicilia Claudia La Rocca, che definisce quello della riscossione: "Un settore fondamentale che non può essere lasciato allo sbando, senza un costante monitoraggio e una lungimirante pianificazione. A tal proposito, la domanda che dobbiamo porci è “la Sicilia riscuote i tributi?”. Sappiamo che è un tema ‘impopolare’, ma l’esattoria non può funzionare a singhiozzo, cosa che temiamo e che potrebbe favorire qualcuno”..

Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars corre al capezzale di quello che giudica “un ente strategico per la Sicilia”, per fare una fotografia della situazione e capire se il governo conosce l’esatta situazione in cui versa l’ente e se per esso l’esecutivo ha un piano industriale. Intanto sul blog di Beppe Grillo viene pubblicato l'articolo che 'presenta' le prime ganasce alle auto di chi non paga le bollette dell'acqua:

"Installate le prime ganasce alle auto di chi non paga le bollette dell'acqua. Cominciano a diventare concreti i risultati dell'accordo tra Acea ed Equitalia sulla riscossione dei crediti della municipalizzata romana. La denuncia arriva dall'associazione in difesa dei diritti dei consumatori CODICI: "Come previsto dall'Associazione CODICI nel mese scorso, gli utenti del gestore Acea Ato 2 hanno iniziato a segnalare i primi interventi da parte di Equitalia. Da dicembre infatti, l'ente esattore si è aggiudicato il servizio di riscossione delle fatture insolute. Invitiamo tutti coloro che ricevono cartelle esattoriali di Equitalia riferite alle bollette Acea Ato 2 di contattarci per fare ricorso".

Nei giorni scorsi all'Ars, Nello Musumeci ha detto: "E' giunto il momento di riaprire un confronto serio col governo di Roma sulla concreta attuazione delle norme finanziarie dello Statuto. Senza complessi di colpa o di inferiorità. E Crocetta non ha la necessaria autorevolezza per farlo."

L'esponente della opposizione all'Ars, intervenendo in Aula nel dibattito sull'esercizio provvisorio della Regione ha così proseguito:

"Se servono tagli e risparmi, perché non si procede alla liquidazione delle Partecipate mangiasoldi, o alla chiusura di Riscossione Sicilia, una tortura sofisticata per i contribuenti siciliani che costa alle casse regionali decine di milioni di euro? Perché non si scioglie l'Esa e si trasferisce il personale all'assessorato Agricoltura? Perché non si chiudono i dieci Istituti per le case popolari, quasi tutti diventati coacervi del malaffare e dell'inefficienza? Non ci interessano le guerre interne tra Crocetta e l'assessore Baccei, il proconsole romano mandato da Renzi: ci dica il governo regionale quali riforme vuole fare e quando vuole cominciare a farle. E ci dica Renzi quando vuole restituire alla Sicilia quello che le è stato negato per troppo tempo."

Sul versante del Movimento 5 Stelle Riscossione Sicilia rientra in una nterrogazione dello scorso mese di aprile 2014: i parlamentari Cinquestelle all’Ars chiedono all’esecutivo "se intende realmente puntare sulla riscossione etica, sull’efficienza e sulla trasparenza dell’Ente e sollecita l’intervento della Corte dei Conti."

Un’interrogazione e una richiesta di accesso agli atti per fare luce sullo Stato di “Riscossione Sicilia”, affogata dai debiti e senza una chiara strategia per il futuro. Il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars corre al capezzale di quello che giudica “un ente strategico per la Sicilia”, per fare una fotografia della situazione e capire se il governo conosce l’esatta situazione in cui versa l’ente e se per esso l’esecutivo ha un piano industriale.

“L’esattoria – afferma la deputata Claudia La Rocca – è un settore fondamentale e non può essere lasciato allo sbando, senza un costante monitoraggio e una lungimirante pianificazione. A tal proposito, la domanda che dobbiamo porci è “la Sicilia riscuote i tributi?”. Sappiamo che è un tema ‘impopolare’, ma l’esattoria non può funzionare a singhiozzo, cosa che temiamo e che potrebbe favorire qualcuno”.

“In commissione Bilancio - continua La Rocca - si sono susseguite diverse audizioni sui problemi di ‘Riscossione Sicilia’. Si è parlato di contenimento dei costi fissi, cioè degli affitti, dell’ipotesi di passare alla piattaforma SOGEI, del coinvolgimento della società nel progetto di riforma delle riscossione pubblica. Di fatto, a parte lo stanziamento di 40 milioni, a cui si intende far fronte con il famoso mutuo di 1 miliardo per tamponare i debiti nei confronti dei fornitori, non sembra esserci nulla di concreto, relativamente ad una riforma strutturale, ad esempio un serio piano industriale, seguendo magari delle linee guida da parte della Regione, considerato che la stessa detiene oltre il 99% delle quote”.

I deputati Cinquestelle sollecitano anche un intervento della Corte dei Conti sull’importantissima questione.

“La Corte dei conti si svegli. - afferma il deputato Giorgio Ciaccio – Non c’è ripresa, se il più grande danno all’erario della Sicilia parte proprio dalla mala gestio di riscossione Sicilia. Siamo contenti che finalmente anche i sindacati si siano svegliati, denunciando con forza il disastro che sta portando avanti questo governo”.

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